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Tre lettere da Alessandria d’Egitto…
testimoni del compimento del Risorgimento


Già da qualche secolo la comunità italiana era piuttosto numerosa in Egitto, lo testimoniano lo scambio dei corrieri ed i flussi commerciali tra le due sponde del Mediterraneo.


Il palazzo Zizinia sulla Piazza dei Consoli
(Alessandria d’Egitto, 1862)

Le relazioni postali dei sudditi toscani, spesso commercianti, erano assicurate da Alessandria d’Egitto tramite le poste francesi e inglesi in collegamento con Marsiglia (la linea austriaca del Lloyd percorreva il mare Adriatico verso Trieste), prima che si sviluppasse la flotta nazionale italiana e che si aprisse un ufficio postale italiano nel 1863.


Veduta del porto di Alessandria d’Egitto (1865)

Proponiamo qui la disamina di 3 lettere da Alessandria d’Egitto per la Toscana: tutte e tre spedite non affrancate (utilizzando il corriere francese il mittente poteva affrancare acquistando i francobolli francesi), cioè col costo postale a carico del destinatario, in un'epoca dove utilizzare il francobollo non era ancora obbligatorio ed anzi pagare il porto in anticipo era talvolta considerato offensivo nei confronti del destinatario. Paragonare segni di tassazione (13, poi 9, poi 10) sembrerà forse un po’ restrittivo, ma vedremo come lo studio di qualche segno manoscritto potrà contribuire ad illustrare la Storia con una grande S.

 

CONVENZIONE FRANCO-TOSCANA DEL 1851

La prima lettera è indirizzata a Lucca e impostata il 24 gennaio 1857: era allora possibile spedire lettere presso l’ufficio francese di Alessandria d’Egitto per il Granducato di Toscana alla tariffa di…

90 centimes francesi per le lettere spedite affrancate,
13 crazie di porto dovuto in arrivo per le lettere non affrancate: cifre che compaiono qui sotto riprodotte:


 

GENNAIO / LUGLIO 1860

Dall'aprile 1859, la Toscana è sotto l'amministrazione del Governo Provvisorio e dal 1° gennaio 1860 le tasse postali sono assolte in centesimi di lira italiana.
Le tariffe postali rimangono per il momento invariate, ma il valore in crazie è convertito ormai in centesimi (13 crazie = 90 centesimi).
Sulla seconda lettera, spedita il 24 gennaio 1860 per Livorno, vediamo comparire la cifra 9 (decimi, cioè 90 centesimi sardo-italiani) :

 

LUGLIO / DICEMBRE 1860…

Il 22 marzo 1860 fu firmato ed il 15 aprile ratificato, il decreto di annessione della Toscana: nelle relazioni postali del territorio dovevano essere applicate le tariffe stabilite dalla convenzione franco-sarda del 1851:

1 franc per le lettere spedite da Alessandria affrancate,
1 lira di porto dovuto in arrivo per le lettere non affrancate.

 

poi la CONVENZIONE FRANCO/SARDA(ITALIANA) DEL 1861

Con la nuova convenzione postale franco-sarda (poi italiana) vigente dal 1° gennaio 1861, fu applicata una distinzione tra lettere affrancate e non (quest'ultime più costose):

80 centimes francesi per le lettere affrancate in partenza,
1 lira di porto dovuto in arrivo per lettere non affrancate.

Sulla terza ed ultima lettera, spedita il 6 febbraio 1861 per Lucca, leggiamo il segno di tassazione apposto in arrivo : 10 (decimi, ossia una lira italiana).

Ecco come il linguaggio, certo un po’ ermetico dei segni di tassazione in arrivo, ci ha comunque permesso di ricostruire a suo modo il compimento dell’unità dell’Italia, ancora qualche settimana... e il Regno d’Italia sarebbe stato proclamato !

Fonti :

Per una cronologia storico-postale:
Luigi SIROTTI con Giorgio COLLA, “Dagli Stati preunitari al Regno d’Italia (1859-1862)”, Milano, 1999.
Per lo studio delle tariffe:
Mario MENTASCHI e Thomas MATHÀ, “Letter Mail from and to the Old Italian States”, Vaccari, 2008.
Le fotografie sono state tratte dal sito “PASSION EGYPTIENNE”.