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SICILIA, 1858…
ATTENTO, FRANCOBOLLI PERICOLOSI!

Fra il novembre 1857 e il dicembre 1858, si discusse, a Napoli e Palermo, delle modalità di emissione della serie di francobolli per la parte siciliana del Regno delle Due-Sicilie. Già il 1° gennaio 1858 erano state emessi quelli da utilizzare nella parte continentale dei possedimenti dei Borboni (domini di qua del Faro): si trattava di francobolli monocromi, raffiguranti lo stemma del Regno delle Due Sicilie (fig.1).

PRIMA, LA STORIA…

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Per quanto riguardava invece la Sicilia (Domini di là del Faro), fu deciso di riprodurre nei francobolli l'immagine del sovrano Ferdinando II (fig.2), Questa delicata missione fu affidata a Tommaso Aloysio Juvara, nato a Messina nel 1809 che aveva compiuto i suoi studi a Roma, Londra e Parigi ed era considerato il miglior incisore del Regno. Il risultato di questo progetto, che porterà alla prima emissione di Sicilia, è considerato da molti come un vero e proprio capolavoro (fig.3).

Per non deturpare l’augusto viso, fu adottato un annullo diverso dall' “ANNULLATO” utilizzato sul continente, per ben evidenziare che l'"ANNULLATO" potesse essere riferito al sovrano anzichè al solo francobollo, favorendo possibili aspirazioni insurrezionali. L’artista Carlo La Barbera progettò il famoso “ferro di cavallo” (fig.4), successivamente inciso dallo stesso Juvara.

Le Autorità si preoccuparono anche della scelta dei colori: in un articolo dedicato ai saggi realizzati per questa emissione, Alessandro Arseni riporta diversi estratti di lettere scambiate fra il Cavalier D. Giovanni Cassisi ministro per gli Affari di Sicilia ed il Principe Paolo Ruffo di Castelcicala, Vicerè a Palermo: perchè l’abbinamento di un francobollo verde con un francobollo rosso avrebbe potuto richiamare la bandiera non troppo gradita alle Autorità di Napoli e di Palermo e avrebbe potuto far “eccitare gli animi” di coloro che auspicavano l’unità d’Italia! Le tonalità di colore di questi due francobolli dovevano quindi essere ben selezionate e controllate.

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Riferendosi al catalogo Sassone per la denominazione dei colori (fig.5), il valore di 1 grana compare verde oliva, più o meno grigiastro o scuro, il 5 grana rosa, carmino o vermiglio ed il 50 grana lacca, bruno o cioccolato!
Il R. Decreto, pubblicato il 25 luglio 1858, prevedeva l’introduzione dei francobolli in Sicilia per il 1° gennaio 1859: non restava certo molto tempo per un’alternativa così fu deciso l'utilizzo di colori piuttosto “sbiaditi”.

... POI LA FINZIONE!

Ispirandosi al metodo di stampa utilizzato da Francesco Matraire per i francobolli della coetanea Quarta emissione di Sardegna, si sarebbe anche potuto concepire una serie realizzata in due tempi: prima la cornice poi il centro, ma con l'immagine del sovrano anzichè l'effigie in rilievo…

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Se il formare la bandiera italiana accostando due francobolli sarebbe già stata una vera impresa! … prendere comunque Torino a modello, per non fare comparire il Tricolore su una lettera, sarebbe stato davvero il colmo!!


Bibliografia

ARSENI Alessandro, “I saggi di Sicilia”, The Postal Gazette, aprile-maggio 2009.

SASSONE, Antichi Stati italiani (…) I francobolli, edizione 2009.

Il mezzo grano di Napoli che è una ristampa del 1898, permette di apprezzare, meglio di molti francobolli stampati all’epoca, l’accurata e fina incisione effettuata anche per l’emissione continentale. I francobolli bicolori sono solo frutto della sola immaginazione dell’autore e della capacità del computer a digitalizzare e sforbiciare la sua bella serie con l’effigie di re Ferdinando!