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QUANDO LA POSTA VIAGGIAVA
A REPENTAGLIO DI MARE…

Certo, il Mar Mediterraneo non era esposto ai tempestosi venti che urlavano alla latitudine dei “40 ruggenti” del Capo Horn o di Buona Speranza…
Certo, nel Mediterraneo non s’incontrava mai qualche mostruoso iceberg pronto a spaccare lo scafo della nave dell’avventuroso ed incosciente capitano che, sfidandolo, si avvicinava troppo…
Però, il collezionista che studia la posta marittima a mezzo i piroscafi francesi della compagnia delle Messageries Impériales non può trattenersi dal constatare che, nella sua opera fondamentale, Raymond Salles segnala molti naufragi di vapori postali. Per quasi 30 anni, già dalla creazione della prima Linea del Levante nel 1837, i porti italiani furono collegati con l’intero Bacino Mediterraneo dalla potente compagnia francese e dalla loyd Austriaco in partenza da Trieste.

Questa cartina qui sopra, in deposito presso la Biblioteca nazionale di Francia a Parigi, ci permette di vedere l’estensione della rete dei vapori francesi nel 1864: da Buenos Aires a Shanghai! Esaminando attentamente l’area mediterranea (sotto), ci accorgiamo della densità delle varie linee che trasportavano, da Marsiglia e dai porti italiani, merci, passeggeri e corrispondenze fino alle sponde greche, turche, siriane ed egiziane…

Gallica – Bibliothèque Nationale de France


I (NON INFREQUENTI) NAUFRAGI DEI POSTALI

Le tabelle di marcia elencate da R. Salles, nel volume secondo della sua Storia della posta marittima francese, ci permettono di comprendere quanto i viaggi marittimi nel Mediterraneo potessero, talvolta, preannunciarsi davvero pericolosi. Numerose sono le osservazioni che circostanziano diversi incidenti: avarie di caldaie, collisioni nei porti, tempeste, tutti elementi che producono ritardi nei percorsi, scali forzati, sbarco e rimbarco imprevisto della posta e dei passeggeri, ecc. Facendo un censimento dei casi, i più gravi verificatesi tra il 1851 ed il 1866, abbiamo rilevato 10 naufragi, 10 navi colate a picco o irrimediabilmente danneggiate: la cifra non è davvero trascurabile sapendo che la compagnia francese utilizzò tra i 70 e gli 80 piroscafi in quel periodo!

Esordiamo cominciando con la Linea d’Italia che non fu certo risparmiata, i due incidenti noti riguardano lo speronamento avvenuto con un’altra nave. Nella notte del 29-30 settembre 1858 fra Civitavecchia e Livorno, andò perso l’AVENTIN, mentre l’HELLESPONT perì, in egual modo, il 22 settembre 1859 fra Napoli e Civitavecchia, linea questa che doveva essere sicuramente la più frequentata e sostenere il traffico il più intenso.
Scogli, alti fondi e colpi di vento causarono il naufragio delle altre navi qui sottoelencate secondo l’ordine cronologico:

EUROTAS, nel porto di Alessandria d’Egitto (2 gennaio 1854)
VILLE DE BORDEAUX, davanti a Pireo (10 dicembre 1855)
PHARAMOND, nel Mar Nero (1857)
EGYPTUS, nel Mar Nero vicino a Kerassund (21 marzo 1858)
SULLY, nel Mar Nero vicino a Trebisonda (25 gennaio 1861, stampa sotto)

CEPHISE, davanti a… Marsiglia (12 febbraio 1863)
JOURDAIN, nell’entrare nel porto di Beirut (21 febbraio 1863, fotografia sotto)

BORYSTHENE, davanti a Oran (16 dicembre 1865, stampa sotto)

Dalla documentazione consultata, sembrerebbe che, nella maggior parte dei casi, equipaggio e passeggeri siano stati tratti in salvo…


BRUTTO TEMPO PER NAVIGARE…

Penso che non sia facile reperire corrispondenze salvate da uno di questi naufragi, tuttavia si possono trovare lettere che riferiscono temporali e difficoltà di navigazione, testimoniando così la sfida che costituiva, ancora a metà dell’800, il navigare nel Mediterraneo. Propongo una lettera scritta, nel mese di settembre 1860, da un viaggiatore imbarcatosi sulla linea Marsiglia – Costantinopoli. E’ stata impostata allo scalo dei Dardanelli, presso l’ufficio postale francese della città ottomana e tassata 10 decimi in arrivo (sotto).

Lo scalo dei Dardanelli (inquadrato in arancio sulla cartina) denominato, in francese, anche a quell’epoca Châteaux d’Europe (Castelli di Europa), costituiva l’ultima sosta prima varcare lo stretto, tumultuoso, verso il Mar di Marmara e Costantinopoli. Ecco la traduzione del testo, i luoghi citati sono numerati e localizzati in rosso. Il lettore interessato troverà il documento originale in allegato.

 

“Châteaux d’Europe, le 6 septembre 1860,

Monsieur Sauveur CHAMBON à Marseille,

       Dopo una molto bella traversata di 7 giorni, da Marsiglia a Cerigo (1) , pensavo che sarei arrivato più presto a Costantinopoli. Ma nell’arcipelago, c’era il vento del Nord (cioè i venti etesii soffiando nel Mar Egeo). Eccomi contrariato da questi venti contrari (umorismo!).
        Dopo parecchi giorni davanti a Paros
(2) e Metelino (3) posso darVi ora notizie di me. Ho scritto una lettera dalla (?) dove sono rimasto due giorni, ma ho dubbio sul suo inoltramento.
        Aspetto ora tempo migliore, cioè vento favorevole verso la nostra destinazione. Prendo pazienza.

Mes respects à toute votre aimable famille,
votre tout dévoué ami
                          (firma)”

 

La nostra lettera è stata dunque scritta il 6 settembre 1860 a bordo del vapore SINAI, partito da Marsiglia per Costantinopoli il 1° del mese. E’ stata consegnata presso l’ufficio francese dei Dardanelli il giorno 12, porto ultimo scalo prima dell’arrivo nella capitale ottomana… di solito, si poteva sperare compire il percorso Marsiglia – Costantinopoli in 7 a 8 giorni! Con buone ragioni quindi possiamo affermare che anche la traversata dell’Egeo non sia stata sempre, come si dice in francese, una “partie de plaisir”!


Bibliografia

Raymond SALLES, La poste maritime française, volume II, Parigi, 1962.

 

Allegato

(collezione dell’autore)