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1914, FRANCOBOLLI PER UNA GUERRA
CHE DIVENTAVA MONDIALE…


vevamo presentato nella prima parte di questa storia, i successivi modi di collegamento postale fra Inghilterra ed Australia negli anni 1840-1850: prima una linea regolare assicurata dalla flotta di velieri dei fratelli Toulmin poi, grazie allo sviluppo della propulsione a vapore, le vie del Capo di Buona Speranza e dell’istmo di Suez a mezzo piroscafi. Con la guerra di Crimea, alcuni vapori della P&O e della General Screw furono mobilitati dalla Royal Navy per i trasporti militari. Le due compagnie decisero di abbandonare il servizio dell’Australia e l’amministrazione postale inglese quindi ristabilì, nel 1855, un collegamento assicurato con velieri notoriamente celeri, cioè i famosi “clippers” (fig.1).

Fig. 1 – Il clipper Lightning. Dipinto del pittore francese Roger Chapelet (1903-95).
Noto per la sua bellezza e la sua celerità, questo veliero ispirò anche gli artisti del ‘900

La seconda lettera che presentiamo oggi, è stata inoltrata dalla compagnia White Star Line che partecipò, insieme alla Black Ball Line, all’appalto governativo inglese nel 1855. Anche questa è indirizzata a Melbourne, nello Stato australiano di Victoria, che conobbe la famosa “corsa all’oro” dal 1851. Impostata a Boulogne-sur-Mer il 16 settembre 1856, transitò da Londra il 18 per essere imbarcata sul clipper Tiptree, che salpò da Liverpool il giorno 21 settembre (fig.2).

Fig.2 – Le lettere spedite dalla Francia per l’Australia
via il Capo di Buona Speranza dovevano essere affrancate con 1 franco 50.
Abbiamo qui una lettera del secondo porto di peso (3 franchi).

 

Esaminando il tergo, troviamo un timbro apposto in arrivo, ma poco leggibile… Per fortuna, il destinatario ha anche precisato la data di consegna sulla soprascritta: Received 10 january 1857. Un calcolo semplice ci permette però di calcolare la durata del percorso: 110 giorni… mentre invece, la prima lettera illustrata nell’ episodio precedente era stata inoltrata dal Lightning in 73 giorni!

Salpando da Liverpool il Tiptree portava, oltra la posta e varie merci, 500 emigranti (fig.3) che lasciavano la “vecchia” Europa per tentare la fortuna su questa isola-continente ormai presentata come un vero Eldorado!

Fig.3 – Fra il 1851 ed il 1861, 600.000 emigranti si stabilirono in Australia

All’arrivo a Melbourne, la stampa, come da prassi ogni qualvolta che il clipper della linea regolare arrivava in città dall’Inghilterra, pubblicò un primo articolo. Ecco un primo estratto dal giornale Argus del giorno 10 gennaio 1857:

 

Il corriere postale Tiptree, aspettato da molto tempo e con una vera inquietudine, è arrivato ieri. La nave sembrava molto sporca ed i passaggieri presentavano un aspetto proprio miserabile. Tuttavia hanno iscritto sul libro di bordo commenti del tutto positivi, dimostrando che erano soddisfatti dell’organizzazione del viaggio”. Poi il giornalista menziona un solo incidente: “Un passeggero chiamato John Jury è caduto dalla nave nel mese di dicembre ed è annegato”.

Altri giornali australiani conoscevano già le vicende affrontate dal veliero nel suo lungo viaggio. Prendiamo l’esempio del quotidiano The Courrier nella sua edizione del 3 gennaio:

TIPTREE, la nave postale sparita - Notizie pervenuteci da Lisbona ci apprendono che il clipper Tiptree, capitano Pinel della White Star Line, con 500 passeggeri, è stato costretto ad approdare in questo porto del Portogallo il giorno 8 ottobre, con vele ed alberi distrutti. La nave ha affrontato una violentissima tempesta davanti al capo Finisterre. Partito da Liverpool il 21 settembre, la nave vogava verso Melbourne. Dal “Lloyd’s Weekly Newspaper” citiamo, per altri dettagli, questo estratto di lettera scritta da un passaggero al signor Loader di Melbourne: A bordo del Tiptree, 2 ottobre 1856. Non arriveremo prima Natale. Avevamo lasciato Liverpool la domenica 21 settembre, tutto andava bene fino al giovedì quando la tempesta iniziò poi diventò veramente minacciosa. Anche noi, vecchi lupi di mare, temevamo di vedere gli alberi rotti perforare lo scafo (…)

... E' stata sicuramente una delle più violente e spaventose tempeste del Golfo di Biscaye, e ci aspettavamo, ad ogni momento, di vedere la nave andare a fondo (…). Siamo scappati ma il vento non ci permise di tornare a Plymouth o Falmouth: facciamo ora rotta verso Lisbona dove mi sarà possibile impostare questa lettera. Dovremmo rimanere qua almeno per 2 settimane.”


“Clewing up the mainsail in heavy weather”, A.J. Trevor Briscoe.

 

Ecco dunque la storia della nostra lettera, un po’ macchiata, ingiallita, ma testimone degli sforzi eseguiti dagli uomini nell’800 per assicurare l’inoltro della posta, anche oltre l’immensità dei tumultuosi oceani…

Il lungo percorso del Tiptree che incontrò una violentissima tempesta, non tanto sotto i 40 Ruggenti, ma al largo della penisola iberica! Fu costretto ad approdare a Lisbona dove rimase parecchie settimane.

Ed il collezionista qual io sono dirà, insieme ai passeggeri ed al capitano Pinel: “l’abbiamo scampata bella”!

FONTI

Un’opera maggiore, il libro di Colin TABEART, Australia New-Zealand UK Mails to 1880, pubblicato nel 2004: l’autore ha studiato i vari contratti postali firmati dal 1844 ed espone le tabelle di marcia di tutte le navi postali nel periodo considerato. Un lavoro certosino ed insostituibile!

Chi cerca di consultare la stampa australiana del secolo XIX° deve collegarsi al sito web :
https://trove.nla.gov.au/newspaper/
Vi troverà milioni di pagine di giornali scannerizzate ed un motore di ricerca molto efficiente. È cosi che è stato possibile rintracciare le vicende del Tiptree e di pubblicare questi estratti di articoli.

Tempesta, H.J. Aylard (1905)