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IL SERVIZIO POSTALE DELL’ISOLA MAURIZIO
PARTE PRIMA: UN VERO ROMPICAPO!

Scoperta dai navigatori portoghesi all’inizio del secolo XVI°, l’isola diventò possedimento olandese meno di un secolo più tardi, quando assunse anche il suo nome definitivo Mauritius, in onore del principe Maurizio di Nassau. L’isola è situata nell’arcipelago delle Mascarene, a quasi 1.000 chilometri ad Est del Madagascar, insieme alle isole della Réunion e di Rodrigue (Fig. 1).

Fig. 1 – Cartina estratta dall’atlante francese Garnier, edizione 1862.

I Francesi, già presenti alla Réunion, al tempo nota come Isola Borbone, si stabilirono sull’isola Maurizio nel 1715, dopo il suo abbandono da parte dei Portoghesi, ma le guerre napoleoniche, che si svolgevano sul continente europeo, produssero conseguenze importanti anche nell’Oceano indiano… tanto è che nel 1810 gli Inglesi s’impadronirono di Mauritius, questa conquista fu successivamente riconosciuta e sancita anche dai trattati del 1814, ratificati dopo la sconfitta dell’imperatore francese.

Negli anni 1860, la popolazione dell’isola di Mauritius raggiungeva 200.000 abitanti: circa 10.000 erano discendenti di colonizzatori francesi, qualche centinaia erano gli Inglesi (operativi nell’amministrazione e nell’esercito) e più di 180.000 Indiani e Africani. Centro di produzione di zucchero, l’isola costituiva, soprattutto per gli Inglesi, una base navale strategica (fig.2) e quindi, per questo motivo, il suo collegamento marittimo con la madrepatria era considerato di vitale importanza. Poco dopo l’attribuzione dell’isola a Londra, fu istituito un servizio di Packet a vela, sperimentato negli anni 1816-1817, ma abbandonato perché rivelatosi poco efficiente…

Fig. 2 – La baia di Port-Louis, capoluogo dell’isola, negli anni 1860.


LA VIA DEI BASTIMENTI DI COMMERCIO


Durante la prima metà del secolo XIX, l’unica modalità di trasporto della posta, fu la via dei bastimenti di commercio, che salpavano soprattutto dai porti inglesi e francesi e contornavano il continente africano dal Capo di Buona Speranza. Occorrevano più o meno 3 mesi per raggiungere Port-Louis: un tempo non certo trascurabile, ma accettabile in quanto economicamente interessante, perché offerto ad una tariffa postale molto allettante per il mittente. Dalla Francia, una lettera per questo itinerario doveva essere affrancata 30 centimes se la missiva era impostata direttamente nel porto di partenza della nave, oppure 60 se proveniva invece da una città dell’interno del Paese. Ne dà testimonianza questa lettera (fig.3):

 

Fig. 3

è stata impostata il 19 luglio 1854 in Lorena, a Nancy ed inoltrata verso il porto di Le Havre per l’imbarco a bordo del veliero a tre alberi “Les Trois Soeurs”. Abbiamo rintracciato la sua partenza nella stampa francese (fig.4) nonché nell’archivio digitalizzato del porto.

Fig.4 – dal giornale “Le Sémaphore de Marseille” edizione del 30 luglio 1854.

Questo bastimento (fig.5), salpato per la Réunion da Le Havre il giorno 27 luglio agli ordini del capitano Ivetot, dopo 3 mesi di navigazione, raggiunse la sua destinazione prima che la lettera fosse trasferita in una seconda nave verso Mauritius. Il datario a corona impresso al recto ci dà la sua data di arrivo: il 29 ottobre 1854.

Fig.5 – un veliero a tre alberi, dal pittore francese Marin Marie.

 

LA VIA DI CEYLON E DI SUEZ


Quest’unico tipo di collegamento risultava essere indubbiamente insufficiente ed inadeguato per l’inoltro veloce delle corrispondenze, quindi per ragioni commerciali, ma anche strategiche, nel 1848, a Londra, fu deciso di riattivare un servizio regolare. La soluzione, la più semplice, ma anche la più economica appurato che anche il governo coloniale mauriziano avrebbe compartecipato alla spesa, era quella di collegare Mauritius con la rotta delle Indie (fig.6)…

Fig. 6 – Il porto di Pointe de Galle fu scelto per collegare Mauritius (tratto violetto)
alla rotta delle Indie (tratto rosso).

Fu così deciso che Port-Louis avrebbe finanziato il tragitto fino a Ceylon, nel contempo che il Post-Office di Londra sovvenzionava già la cosiddetta “Valigia delle Indie”, il cui servizio era stato attribuito, all’inizio degli anni 1840, alla potente compagnia inglese Peninsular & Oriental.
Per 600 £ per anno, le autorità coloniali dell’isola Maurizio istituirono un servizio di Packet a vela a mezzo velieri veloci (fig.7):

Fig. 7 – Uno “schooner”, il tipo di veliero scelto per collegare Port-Louis e Pointe de Galle.

Questa seconda lettera (fig.8) illustra questo percorso: è stata impostata a Port-Louis il giorno 22 agosto 1850. Il mittente ha precisato in alto a sinistra PACKET, cioè partenza con la linea regolare, e OVERLAND, cioè via Suez con la valigia delle Indie. Il Post Office di Mauritius ha apposto il suo datario a corona e conferma la via richiesta con il suo timbro rettangolare PACKET.

Fig.8 – In arrivo a Parigi, la lettera fu tassata per 20 decimi in quanto pesava fra 7,5 e 15 grammi.

Il timbro d’entrata rosso 2 INDES OR. 2 / MARSEILLE veniva apposto a Parigi, all’apertura del plico delle corrispondenze destinate al nord ed all’ovest della Francia. Lo stesso timbro, però con cifra 1 e sulle lettere destinate al sud della Francia, era apposto a Marsiglia stessa.

La lettera (consigliamo di seguire il percorso sulla cartina 6) fu affidata allo schooner “Briton’s Queen” ed inoltrata fino a Ceylon dove giunse il 5 settembre. Aspettò fino al giorno 18 il passaggio del vapore della P&O “Oriental”, che era salpato da Calcutta l’8 settembre. L’Oriental vogò fino a Suez dove approdò il 6 ottobre. Dopo il varcare terrestre dell’istmo di Suez, la posta fu affidata ad un secondo vapore della P&O: l’ “Indus”, fino a Malta. A Malta, le corrispondenze dirette verso la Francia ed anche una parte di quelle verso l’Europa furono trasferite sul “Medusa”. L’ “Indus” intanto proseguiva il suo navigare fino a Southampton. La “Medusa” raggiunse Marsiglia il 16 ottobre e la nostra lettera completò la sua circumnavigazione due giorni più tardi!

Con un tempo di percorso di 58 giorni, la via della valigia delle Indie era molto più veloce della via del commercio… ma sicuramente si sarebbe potuto fare ancora meglio…

Comunichiamo ai nostri lettori una preziosa fonte per l’identificazione delle navi che percorrevano la rotta delle Indie alla metà del secolo XIX: trattasi del giornale inglese Allen’s Indian Mail, con accesso libero su Google Libri per numerose annate.

Nelle pagine interne troviamo notizie generali, in aggiunta a quelle marittime, sui territori indiani sotto sovranità inglese e, sulla copertina, sono sempre menzionati gli ultimi percorsi postali prima pubblicazione del giornale. Ecco come abbiamo rintracciato il percorso della nostra lettera del 1850: