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... ritorniamo sulla strada delle collettorie della strada di Col di Tenda

di Alcide SORTINO

Nel numero 187 del notiziario, nell’articolo “Quando sui colli c’erano gli uffici postali” abbiamo accennato alle collettorie che per un certo periodo operavano presso i ricoveri sulla vecchia strada del Colle di Tenda, ovvero la strada carreggiabile realizzata intorno al 1780 per volere del Re di Sardegna Vittorio Amedeo III e praticamente abbandonata dopo l’apertura del tunnel stradale nel 1882. La vecchia strada è però rimasta sempre percorribile, anche perché interessata dal traffico militare derivante dal campo trincerato realizzato lungo lo spartiacque alpino a partire dal 1880, campo composto da 6 forti e che abbiamo sinteticamente descritto nell’articolo citato.

Nel 1947 il versante sud è diventato francese, ma la strada è sempre stata mantenuta in buone condizioni (addirittura in parte asfaltata), anche perché inserita in un circuito turistico che continua su strade ex militari italiane verso Casterino e la Val Masca. Mentre il versante nord della catena spartiacque, quello sulla val Vermegnana, è nel complesso digradante, senza precipizi (su questi pendii si trovano buona parte delle piste di sci di Limone Piemonte), quello sud verso la valle del Roja è alquanto scosceso e scende rapidamente di quasi 1000 metri. Di conseguenza la strada su questo versante è costituita da un’autentica gradinata, in origine di 59 tornanti. La diramazione di accesso al traforo si innestò al 12° tornante, ma questa prima dozzina si è pressoché dimezzata con la realizzazione di una variante costruita una quindicina di anni fa sul versante destro della valle, in modo da eliminare un tratto soggetto a gelo e valanghe. Di conseguenza i tornanti della vecchia strada sono stati rinumerati ed ora terminano al n° 47, situato appena prima del passo.
Come abbiamo già detto, in inverno il transito era alquanto difficoltoso per le frequenti tempeste di neve e per le frequenti valanghe che si verificavano sul versante sud, per l’acclività del pendio e per gli sbalzi termici. Negli ultimi vent’anni lo scrivente l’ha percorsa più volte, perché amante delle Alpi Marittime e cultore di fortificazioni moderne, ma non aveva mai badato ai ruderi che testimoniano l’esistenza degli antichi ricoveri, ove hanno operato le nostre collettorie.
Pertanto ho effettuato un accurato sopralluogo per riconoscerne le sedi.

Va subito detto che le informazioni su di esse sono quasi nulle: l’elenco del 1880 non riportava le collettorie, e gli unici dati sono quelli apparsi, ma solo parzialmente, nel Bollettino Ufficiale. Secondo l’opera di Gaggero-Mondolfo esse furono attivate per i lavori delle fortificazioni e tale ipotesi sembra valida in quanto una delle collettorie, la Bragard, fu istituita dopo l’apertura del tunnel e quindi non al servizio dei viandanti che si riparavano nei rifugi.
Ma veniamo ai ricoveri.
In corrispondenza dell’attuale tornante n° 20, a circa 1300 metri di quota, esisteva da secoli un ospizio-ospedale fondato dai monaci dell’Ordine di San Lazzaro di Gerusalemme.

La grande costruzione è abbandonata da decenni ed alquanto degradata, ma a giudicare da certi infissi superstiti, sicuramente fu utilizzata ancora anteguerra e forse da parte francese fino agli anni cinquanta, presumibilmente come soggiorno estivo alpino. Una lapide infissa sul fabbricato ne ricorda l’antica destinazione.

 

 


Proprio per le difficoltà di transito invernali la strada settecentesca fu dotata di altri tre ricoveri, presidiati dal citato corpo di guardia, ove viandanti, carrettieri e mulattieri potevano ripararsi in caso di intemperie. Qui ha avuto sede la collettoria RICOVERO MAGGIORE DEL COLLE DI TENDA appoggiata all’ufficio di Tenda.

Non è nota la data di istituzione, ma dal libro dello Josz risulta fornito il timbro lineare nel maggio 1881. Fu chiusa in data 1.6.1882 (B.U. 8/1882).

Risalendo verso il colle, tra i tornanti 38 e 39, a circa 1600 metri di altezza, si trovava il ricovero “La Punta”.

La collettoria RICOVERO LA PUNTA, appoggiata all’ufficio di Tenda, il cui lineare fu fornito dallo Josz nel giugno/luglio del 1877, fu chiusa in data 1.9.1882 (B.U. 12/1882).

Superato il colle, la strada scende con leggera pendenza e, proprio sotto il Forte Centrale, ci sono i resti di un edificio del tutto analogo al precedente de La Punta. Molto probabilmente era anch’esso un ricovero, ma non fu sede di collettoria. Nota curiosa: mentre la strada è in territorio francese (come abbiamo già ricordato, con il trattato di pace del 1947 il confine scese oltre lo spartiacque, in modo che tutte le cime ricadessero in territorio francese), l’edificio è in territorio italiano.

Continuando la discesa, a circa 1500 metri di quota, ci si imbatte in un edificio analogo ai precedenti, sede del ricovero Bragard.

La collettoria RICOVERO BRAGARD, appoggiata all’ufficio di Limone Piemonte, fu aperta in data 1.6.1882 (B.U. 8/1882) e nello stesso mese lo Josz fornì il lineare. Essa fu chiusa in data 1.6.1883 (B.U. 9/1883).

Considerato il brevissimo tempo di funzionamento e la poca posta che avranno trattato, i timbri riprodotti dei tre uffici sono praticamente introvabili.

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