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Un riassunto dell'ottocento (I parte)

di Mario POZZATI (L'Annullo n. 153)

Nello scorso numero ho promesso un riassunto sui timbri dell'ottocento italiano, e riprendendone il filo vi propongo quanto sono riuscito a riassumere in merito. Ovviamente ci saranno lacune ed errori, ma del resto era un bel po' di tempo che non parlavamo organicamente della materia. Spero di poterla riprendere con maggiori dettagli in futuro, ma se qualcuno si facesse avanti con ulteriori notizie, critiche o pareri sarebbe il benvenuto...

1859/60

Doppio cerchio e cerchio singolo piccoli, ed anche con bandella, ottagonali + cerchio tipo "art. dan.", rettangolari d'arrivo, ovali di distribuzione, ovali per servizi a danaro, in cartella con datario

scopo
Comincia la sostituzione dei timbri degli ex-Stati pre-unitari, per uniformare i tipi e per eliminare i vecchi timbri scarsamente funzionali, come i lineari, con i modelli sardi: doppio cerchio senza ore e cerchio piccolo con ore, di solito del tipo M S (mattina e sera), con diametri di circa 23 mm. Al sud vengono distribuiti anche dei cerchio singolo senza ore (cd. Luogotenenziali come i relativi doppio cerchio, di tipologia ovviamente un po' diversa di quelli delle forniture settentrionali).

distribuzione
Vengono forniti a tutti gli uffici (compresi quelli all'estero, di posta militare, telegrafici ed ambulanti) i doppio cerchio senza ore; in basso la provincia può esserci o meno, a volte sostituita dalla regione. Quelli a cerchio singolo con ore vanno invece agli uffici sede di direzioni locali, uffici che però ricevono anche i doppio cerchio.
fornitori
Nel 1849 il costruttore fu il torinese Nicola Stagnon, a cui poi si aggiunse il Matraire ed ora vari fornitori locali. Josz in seguito ne aggiustò, e poi ne fornì del tipo con losanga orizzontale di foglioline in basso (senza provincia).

periodo di fornitura
Già presenti nel Regno di Sardegna, la loro distribuzione alle altre regioni cominciò con i Governi Provvisori conseguenti la 2^ Guerra d'Indipendenza (per le Romagne le prime date sono del 1860, per il reggiano del settembre 1859, ecc.) e continuò fino all'introduzione del cerchio grande (1877), tranne che per gli uffici telegrafici dove si continuò con i doppio cerchio piccoli, anche se le notizie sono ben scarse, e per i timbri con bandella, di solito destinati agli uffici direzionali o per i servizi a danaro, dove si continuò con i doppio cerchio (di dimensioni un po' maggiori) fino all'agosto 1886.

periodo d'uso
Ha lo stesso andamento del periodo di fornitura, cioè fino all'introduzione e distribuzione del cerchio grande. Si discostano ovviamente gli uffici direzionali (bandelle) ed anche i telegrafici, che continuarono fino al '900 inoltrato ad usare i doppi cerchi.

note
Furono distribuiti anche timbri di altro tipo per i quali ho ben pochi dati, e che quindi mi limito ad elencare:

  • doppio cerchio con bandella inferiore, di vari tipi, necessaria per aumentare lo spazio per le diciture in caso di uffici direzionali (vaglia, cambi con l'estero, casse centrali, associazioni a giornali, consolati, ecc.);
  • con ottagono esterno e cerchio interno, spesso ma non sempre con la dicitura in basso "art. dan." (cioè articoli di denaro, solo ai capoluoghi di provincia), mentre viceversa ci furono degli "art. dan." forniti nella normale tipologia a doppio cerchio;
  • timbri rettangolari orizzontali di arrivo, nominativi, con ora (tipo già presente nel Regno sardo);
  • timbri ovali verticali di distribuzione, senza località e con il numero della distribuzione di posta (1^ distr., 2^ distr, ecc.);
  • timbri rettangolari orizzontali, con datario sulla sinistra, per il protocollo delle Direzioni Provinciali, per il cambio estero degli ambulanti, per alcuni servizi natanti nel Mar Rosso, ecc.;
  • timbri ovali orizzontali nominativi con data, di solito per servizi interni o a danaro.
  • il doppio cerchio piccolo ebbe svariatissime forniture, per le quali servirebbe una trattazione a sè stante. Come semplice precisazione possiamo dire che tale timbro in versione propriamente "sarda" non lo si trova dopo l'inizio del 1879 (Dutto segnala un febbraio), mentre come tipo generico dura, soprattutto negli uffici telegrafici, anche ben oltre il 1900 (ad es. Castiglione del Lago nel 1913).

 

1864

collettorie - lineari (corsivo inglese)

scopo
Con l'istituzione dei servizi rurali si ritiene necessario organizzare anche tale servizio, ma con criteri di stretta economia. Viene quindi deciso che la bollatura venga fatta dagli uffici appoggio, che hanno già tutto l'occorrente, ma che in più venga apposto un lineare per individuare la località vera di provenienza, cioè la Collettoria. In seguito l'operazione passa alle collettorie stesse.

Essi vennero conservati dopo il passaggio ad uffici ed usati spesso come lineari: addirittura si conoscono usi attuali. Ne conosciamo il loro uso anche sugli Ambulanti come indicatori di provenienza: in questa veste sono ovviamente distinguibili facilmente sia perchè sono accompagnati dal bollo dell'ambulante sia perchè sono di località molto più grosse di una sede di collettoria.

distribuzione
I richiedenti il servizio, di solito i Comuni, vengono lasciati liberi di decidere se fornire essi il bollo necessario o se farselo fornire a pagamento dalle Poste: in quest'ultimo caso il tipo prescelto è in caratteri corsivi (cosiddetto "corsivo inglese").

fornitori
Oltre ai fornitori locali (spesso si usano lineari già in possesso alle cancellerie comunali) ricordo dal 1875 Lodovico Josz, con officina a Firenze.

periodo di fornitura
Il servizio parte nel febbraio 1864, anche se ci sono sperimentazioni dell'anno prima con timbri locali. Gli ultimi lineari vengono forniti dallo Josz nel gennaio 1890, in quanto dal 1/4/1890 alle collettorie che ne necessitavano vennero forniti timbri "normali" (tondo riquadrati o cerchi grandi).

periodo d'uso
Dall'istituzione del servizio fino a poco oltre il 1890, in quanto dal 12/1890 i francobolli dovevano essere annullati dagli uffici appoggio col loro timbro perchè il lineare venne ritenuto inidoneo (ho trovato ad esempio citato l'uso del corsivo a Villarotta fino al 1898).

note
Le collettorie vennero divise in due classi dal 1/7/1883: quelle di prima classe (abilitate anche a raccomandate, vaglia di piccolo importo, ecc.) sostituirono il lineare con un annullo di forma ottagonale con datario, mentre quelle di seconda classe continuarono col corsivo, tranne quelle che pur rimanendo nella 2^ classe vennero abilitate alle raccomandate (servizio istituito dal 1/1/1887) che vennero fornite di un annullo di forma quadrata con data, all'inizio di un tipo diverso dalle forniture seguenti.

 

1866

numerali a punti

scopo
Sempre in cerca di metodi sicuri per evitare il riutilizzo dei francobolli le Poste introdussero questi annulli, detti con linguaggio anglosassone "killer", in quanto oltre ad annullare il francobollo lo rendevano non riutilizzabile anche perchè incidevano la carta e facevano penetrare l'inchiostro rendendolo incancellabile. Ovviamente il plico andava bollato anche con il timbro "parlante" (cioè con data e luogo), costringendo a raddoppiare le operazioni di bollatura. Pensandoci oggi, tutto il tempo sprecato sarà senz'altro costato enormemente di più di un qualche francobollo riutilizzato, ma all'epoca si preferì così.

All'interno della matrice di punti che lo componevano era inciso un numero che contraddistingueva l'ufficio d'uso. Gli uffici vennero infatti elencati in ordine di categoria ed alfabetico e quindi numerati, riutilizzando i numeri che si liberavano per chiusure e numerando in coda gli uffici di nuova apertura, cosicchè lo stesso numero può distinguere in tempi diversi due uffici diversi. Gli uffici di posta militare vennero invece distinti da sigle o da numeri romani, ed anche San Marino ebbe la sua sigla.

distribuzione
Ne vennero forniti tutti gli uffici, compresi quelli all'estero, quelli di posta militare e gli ambulanti.

fornitori
Non li conosco (Josz ne fornì uno solo).

periodo di fornitura e d'uso
Dal 1/5/1866 al 1877, quando gradualmente vennero forniti i "killer" a sbarre.
I killer a punti e a sbarre ovviamente non vennero distribuiti contemporaneamente a tutti gli uffici, ma arrivarono gradualmente nel corso del tempo. Ad esempio la sostituzione punti/sbarre andò avanti per quasi tutto il 1877, mentre l'uso di quelli a sbarre si prolungò (tralasciando le macchine duplex) fino al febbraio 1890, e addirittura al giugno 1891 per Tunisi.

 

1877

cerchio grande

Gli annulli a cerchio grande vennero preceduti da una piccola fornitura a doppio cerchio sempre dello Josz, con quello interno molto distante da quello esterno, per cui il datario, a caratteri bastoncino, come classicamente è nel cerchio grande, risulta compresso su se stesso; in basso compare uno strano fregio a losanga orizzontale coi "baffi" all'insù che lo Josz usava per annulli a bandella, come quelli consolari. Evidentemente tale timbro non piacque, e si passò al cerchio singolo con datario un po' più "espanso" senza fregi. Lo cita il Ricci (prima edizione) come consegnato agli uffici che ebbero i numerali da 3084 a 3111, mentre nei registri dello Josz compare anche per altri uffici (timbri consegnati dal dicembre 1876 all'aprile 1877). E' comunque un timbro ben poco comune.

scopo
Comincia la distribuzione di annulli cosiddetti a cerchio grande (da diametro di 27 mm circa contro i 23-24 del modello precedente), per ottenere una maggiore leggibilità ed uniformità, che con le molte forniture locali era andata un po' persa. Questo tipo di annullo può avere o meno l'ora, individuata però di solito con un solo numero (da 0 a 24) e senza le lettere M o S come in precedenza, tranne nei riutilizzi di datari vecchi. Le prime forniture sono ancora senza provincia, che compare solo dal luglio 1887 (Josz).

distribuzione
Vengono dati a tutti gli uffici, comprese le Navi militari e gli ambulanti (non so per quelli telegrafici e militari, per mancanza di documentazione); non venne dato fino al 1889/90 alle collettorie (si veda il corsivo e gli ottagonali/quadrati), e mai ai messaggeri ed alle Navi civili. Le sostituzioni ovviamente furono graduali e si protrassero per alcuni anni, partendo dagli uffici maggiori, da quelli di nuova apertura e da quelli con annulli rotti o deteriorati.

fornitori
Uno dei fornitori fu lo Josz, dal febbraio1878 con pochi esemplari, ed entrando nel grosso delle consegne dal giugno 1881, ma esistono anche fornitori locali vista la massa di annulli prodotti.

periodo di fornitura
I primi appaiono nel 1877, e si andò avanti fino alla prima metà degli anni '910, con diametri del cerchio via via calanti.

periodo d'uso
Dalla loro apparizione nel 1877 fino a che funzionarono (anni '930?).

note
Una prima sperimentazione venne fatta nell'ottobre 1876 sulla bollatrice Dani di Firenze, accoppiandolo ad un numerale a sbarre un po' diverso dai successivi prodotto dallo Josz nel settembre 1876 (si vedano le note nel numerale a barre).

La provincia in basso venne aggiunta solo dal luglio 1887 come anche per gli altri timbri. Dal 1/7/1889 vengono forniti anche alle collettorie di 1^ classe, e dal 1/4/1890 a quelle di 2^.

Anche di questo annullo ne vennero forniti con bandella inferiore per aumentare lo spazio per le diciture, analogamente ai doppio cerchio del 1860.

 

1877

numerali a barre


scopo
Identico a quello dei numerali a punti visti sopra. Si modificò il modello probabilmente per ottenere una migliore leggibilità del timbro e del numero ivi contenuto.
Ne vennero forniti anche con la dicitura "RR. Poste" al posto del numero, forniti in via sperimentale in alcune provincie per essere usati dagli agenti rurali per bollare le corrispondenze raccolte lungo il percorso e destinate a località successive, e quindi da non far transitare per l'ufficio di appoggio (B.U. n. 11/1895 § 307, in "Storie di Posta" n. 14 pag. 60/61). Il loro uso si registra in maniera del tutto sporadica, con casi fino alla metà del secolo scorso (si veda anche "L'Annullo" n. 123).

distribuzione
Identica anch'essa a quella dei numerali a punti.

fornitori
Non li conosco; anche lo Josz ne fornì (non molti) dal dicembre 1876 al 20/10/1889 (l'ultimo fu il n. 4451).

periodo
Dal 1877 gradualmente andò a sostituire tutti i numerali a punti, e venne abolito dal 1/1/1890.

note
Nel periodo in cui fu in uso tale annullo e la conseguente doppia bollatura degli oggetti entrò in funzione anche la bollatrice costruita dalle officine Dani di Firenze, che accoppiava in un'unica piastra il numerale a barre e il cerchio grande. Tali impronte sono riconoscibili dalla distanza ed inclinazione regolare dei due bolli, ed essendo una macchina molto comoda rimase in uso ben oltre il 1890, anche con piastre incise con due cerchi grandi o due tondo riquadrati.

Sperimentalmente sia la macchina che il nuovo annullo vennero provati a Firenze nell'ottobre 1876 con un annullo a sei barre anzichè otto inciso dallo Josz nel settembre 1876. Lo Josz fornì anche una piastra col cerchio grande accoppiato ad un annullo a sbarre con "Roma" al posto del numero, ed un timbro a barre con "Montevideo" sempre al posto del numero.

 

1878

telegrafici tipo Güller

scopo
Ignoto, probabilmente per testare il nuovo sistema di datario inventato da Johann Jakob Güller.
Sui güller telegrafici ci sono da fare due importanti precisazioni: innanzitutto esistono due misure differenti: i primi 34 esemplari forniti hanno diametri di 25 mm esterni e 15 interni, mentre tutti gli altri sono più grandi, avendo diametri di 29 mm circa esterni e 18 interni (questi ultimi con una certa variabilità). L'altra è che non se ne vedono utilizzati prima del 1890, anche se c'è da dire che il servizio telegrafico è praticamente sconosciuto in ambito collezionistico.

distribuzione
Uffici telegrafici e relative stazioni provvisorie: in tutto 239 timbri di cui 145 nominativi e 94 per le stazioni telegrafiche provvisorie, questi ultimi tutti simili (esempio a lato).

fornitori
Ditta Johann Jakob Güller di Hüttikon (cantone di Zurigo - Svizzera).

periodo di fornitura
La produzione dovrebbe essere dell'inizio 1878 con varie tranches fino al luglio 1886.

periodo d'uso
L'uso si protrasse per decenni dopo la fornitura, ma trattandosi di uffici telegrafici se ne sa ben poco.


Sempre in tema telegrafico, ricordo che probabilmente tutti gli uffici telegrafici dalla fine del XIX secolo in poi venivano dotati di un timbro non datario ovale nominativo di ottone, mentre prima si usava un lineare.

(da L'Annullo n. 155: Sul numero preparato dalla Scaligera per Veronafil di novembre c'è un interessante articolo del nostro Cataldi che svela come l'introduzione dei timbri ovali nominativi senza data degli uffici telegrafici sia stata annunciata nella parte ufficiale del Bullettino Telegrafico del 1868. Finalmente una data certa!)

(NdR: L'Annullo n. 154 riporta alcune rettifiche all'articolo originale che ho inserito nelle rispettive tipologie di bollo - L'autore ringrazia anche chi gli ha permesso dette rettifiche: Burdiat, Dutto, Giannelli, Miressi, Oliveri, Passoni, Peroni, Rota, Sortino, Spampinato, Vanara e Vasconi. Sono inoltre state "saccheggiate" ampiamente le pubblicazioni sui bolli di Crevato-Selvaggi / Macrelli (bolli dell'A.O.I., a puntate su Qui Filatelia), Valentini (Ossola), Zinelli (Reggio Emilia), Cataldi (Verona), Circolo Filatelico Apuano (Viareggio) e Circolo Filatelico Piacentino).

PROSEGUE NELLA II PARTE>>>>>



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