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1945-2015: Il RICORDO

di Rosario D'AGATA


Fig.1 Sacrificio di Salvo d’Acquisto
Em.Italia AS-I°G
Velletri 23-09-‘75

1945-2015 è l’anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale. L’Italia è stata sicuramente la nazione che meno ha commemorato filatelicamente, e celebrato i suoi eroi e gli eventi in confronto a Francia, ed altre nazioni.. forse perché nazione perdente? Mi sembra un obbligo morale opportuno e doveroso anche verso i nostri figli ravvivare il ricordo: non dobbiamo mai lasciarlo sfiorire, perché non succedano mai più quelle crudeltà che nulla hanno di umano..

Si continuano a emettere e riemettere francobolli dedicati a personaggi, che, se pur importanti, non hanno mai messo a repentaglio la propria esistenza al servizio degli altri, e li si commemora in ogni occasione: grandi scrittori, politici, inventori.. e si dimenticano coloro che effettivamente hanno offerto la loro vita per la libertà. Non dico che non bisogna commemorare i grandi, ma occorre anche non dimenticare gli eroi; i veri eroi, anche piccoli.. che sono più grandi dei grandi.
E’ puro eroismo quello di Salvo d’Acquisto [Fig.1] che per salvare 22 persone scelte a caso dai tedeschi dopo un rastrellamento per vendicare due soldati tedeschi morti per lo scoppio di una bomba, si offrì volontario autoaccusandosi di un qualcosa non commesso.
I 7 Fratelli Cervi, celebrati nel 2005 pure dal Kirgyzistan con un francobollo [Fig.2, e 3] trasformarono il loro cascinale in un porto sicuro per antifascisti e partigiani feriti nonché per i prigionieri stranieri sfuggiti ai nazifascisti. Fra questi, Anatolij Tarassov, soldato sovietico fatto prigioniero e successivamente instradato in un campo di prigionia italiano. Da qui riuscì a fuggire assieme al tenente Viktor Pirogov, trovando rifugio nella cascina dei Cervi.

Fig.2. I Fratelli Cervi
Em.2005 Kirgyzistan
Fig.3 I Fratelli Cervi
Em.Italia-ASI-I°G - 25-09-1993 Gattatico - Ed. Priv

 

I due ex soldati dell'Armata Rossa scriveranno un libro sulla loro vicenda e sulla famiglia Cervi dal titolo “Sui monti d’Italia” I Cervi furono presi dai fascisti e passati per le armi: Il padre nell’apprendere la notizia, ebbe a pronunciare la storica frase:“ Dopo un raccolto ne viene un altro”. Non si può non ricordare i martiri delle fosse Ardeatine [Fig.4] a cui voglio accomunare anche Teresa Gullace [Fig.5] che, nel tentativo di dare un tozzo di pane al marito catturato dai tedeschi dopo un rastrellamento per l’attentato di via Rasella a Roma, fu uccisa freddamente.. sotto gli occhi del figlioletto e di don Pietro Pappagallo.. e suo marito ucciso poi alle fosse Ardeatine.

Fig.4 Le Fosse Ardeatine
Em Italia ASI-I°G
18-05-1994 Roma
Fig.5 Teresa Gullace
Em.Italia –ASI-I°G 31-03 1995
Roma

 

Che dire della strage di Marzabotto [Fig.6] sotto il cui nome viene indicata la strage nei paesi circonvicini, in cui furono uccisi 1830 persone, di cui 95 avevano meno di 16 anni,110 meno di 10 anni, 22 meno di 2 anni 8 meno di un anno. La vittima più giovane aveva 14 giorni di vita!!! il suo nome era Walter Cardi.

Fig.6 La strage di Marzabotto
Em.Italia-ASI-I°G 18-05-1994 Marzabotto
Da un quadro di Bergonzoni

 

 

Fig. 7 Giovanni Palatucci
Em.Italia ASI-I°G - 29-05-2009 Montella
Realiz Personale - Copia 1 di 5

Anche l’ultimo questore di Fiume, Giovanni Palatucci [Fig.7] è stato un eroe che ha salvato moltissimi ebrei inviandoli nei campi di accoglienza ecclesiastici, nel sud Italia, aiutato in questo anche dallo zio, vescovo. Fu catturato e instradato nel campo di concentramento di Dachau. Quando il brigadiere di pubblica sicurezza Pietro Capuozzo apprese del treno che avrebbe portato a Dachau il suo questore, aiutato da un collega della polizia ferroviaria raggiunse i carri piombati e, camminando su e giù per il marciapiede, lungo i vagoni, discuteva animatamente con l’amico nella speranza che Giovanni lo sentisse e potessero così salutarsi per un’ultima volta. A un tratto gli cadde un bigliettino tra i piedi e sentì la voce di Palatucci: «Capuozzo, accontenta questo ragazzo. Avverti sua madre che sta partendo per la Germania. Addio». Raccolto sul binario della morte, quel bigliettino – con indicato famiglia e via di Trieste – resta l’ultimo segno e testamento spirituale di un funzionario che ha speso tutta la vita per gli altri.

Fig. 8 Giorgio Perlasca
Em Italia ASI-I°G - 31-01-2010 Roma

E ancora il commerciante Giorgio Perlasca [Fig.8], lo Schindler italiano, che inventandosi la carica di console generale spagnolo, mentre si trovava a Budapest dopo la fuga del vero console spagnolo, salvò ben 5218 ebrei... Questi due ultimi sono inscritti nello Yad Vashem uomini giusti fra i giusti...
Che dire poi dei martiri delle foibe, persone buttate ancora vive nelle foibe carsiche dai titini…. come Norma Cossetto, don Angelo Tarticchio,le sorelle Radecchi.ed altri ancora… mai ricordati filatelicamente
Credo che sarebbe opportuno che la filatelia celebri molto di più i nostri eroi, di qualunque fede politica essi siano. Se oggi siamo una nazione libera lo dobbiamo a loro, piccoli Uomini grandi Eroi... Grazie.