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COME SI PRESENTA UNA COLLEZIONE DI MAXIMAFILIA
(prima parte)

di Rosario D'AGATA


Iniziamo un excursus su come va preparata e presentata una collezione sia a concorso, sia non a concorso, partendo dalla scelta e raccolta del materiale, dopo aver vagliato l’argomento da trattare con attenzione, anche in relazione al materiale disponibile sul mercato.

SCELTA E RACCOLTA DEL MATERIALE: il materiale occorrente è di due tipi filatelico e non filatelico. Il materiale filatelico è costituito, per noi maximofili, dalle CM dell’argomento prescelto e su cui per il momento non ci si sofferma.
Il materiale non filatelico è ugualmente importante per la collezione:

I fogli di carta bianchi o di colore molto tenue (ogni risma di carta porta un codice colore che ne assicura la ripetibilità) abbastanza spessa: circa 240 gr/mq. di formato UNI-A4 (il formato approvato da FIP). Il formato è molto importante perché disponendoli sui quadri per esposizione, devono risultare sottomultipli di tali quadri che sono unificati e il formato con queste caratteristiche è proprio il foglio UNI - A4,oppure l’UNI-A3 come fra l’altro consigliato dai regolamenti GREV e SREV, diversamente si è costretti a farli sormontare parzialmente, con un impatto molto negativo. Per questo motivo altri formati devono essere evitati, si rischia la penalizzazione nel punteggio relativo, in una partecipazione a concorso e si fornisce una immagine disordinata e pressapochista per tutta la collezione.

Le buste di plastica trasparente a sacchetto (e non a portafoglio) per proteggere i fogli possibilmente in materiale leggermente martellato o completamente lucido ma buste in PVC senza plastificanti che nel tempo alterano i colori del contenuto. Si trovano facilmente anche nei negozi di materiale per ufficio a costi accessibilissimi.

Piccole etichette autoadesive per numerare le pagine, applicandole all’interno nelle buste di plastica in posizione non invasiva per il foglio, possibilmente davanti e dietro.
Tutto questo materiale si trova nelle cartolerie attrezzate, senza spese esorbitanti.
L’ordine a questo punto è un elemento indispensabile per tutta la collezione.

CON QUALE MEZZO SCRIVERE LE COLLEZIONI: E’ da evitare anzi bisognerebbe proibirlo, di scrivere le collezioni (come si faceva una volta) a mano o a macchina, perché inevitabilmente si commettono errori di scrittura e quando li si vuole correggere vengono fuori sbianchettature, rabberciature che squalificano la collezione, così come pure qualche volta si sono visti anche dei collages!! cose assolutamente proibite per una signora collezione. D’altra parte se non si sa usare il computer basterebbe rivolgersi ad una copisteria che con costi assolutamente modici (dell’ordine 2 euro a foglio) provvede ad impaginare e a stampare la collezione. Si spendono cifre ben più significative per acquistare il materiale..! ma deve essere ben valorizzato, altrimenti la cattiva presentazione svilisce il valore dei pezzi. Viceversa, anche del materiale comune se ben valorizzato fa la sua figura.

LA PRESENTAZIONE E IL PIANO DELLA COLLEZIONE: La presentazione è l’indicazione dell’argomento di cui si vuol parlare e che si vuol dimostrare in quella specifica collezione, semplicemente, senza elucubrazioni o enfasi fuori posto. Ha lo scopo di indirizzare il giurato all’argomento, magari specificando meglio quanto espresso dal titolo. La presentazione deve fornire l’idea di come verrà svolta la collezione, la sua accuratezza: è il biglietto da visita con cui ci si presenta, indice dell’ordine mentale, della competenza, e precisione di svolgimento. Bastano poche righe, massima sintesi, ma dense di significato.
Il piano deve essere logico con capitoli e sottocapitoli, equilibrato, e ben specificato.
I capitoli ed i sottocapitoli devono indicare l’argomento, ed anche se non obbligatoriamente, devono specificare il numero di pagine ad esso dedicate. I nomi dei capitoli, andrebbero riportati per intero all’inizio di ogni pagina in testa anche se in carattere più piccolo. Nella prima pagina del capitolo relativo, il titolo completo; nelle pagine successive basta solo il numero del capitolo, fino al suo esaurimento.

Tutta la collezione deve svilupparsi seguendo quanto espresso dalla prima pagina, seguendo il piano, anche nella successione cronologica.

Ecco: tutto quello che aiuta il giurato, tutto quello che semplifica il suo lavoro è sempre ben visto e lo pone in una predisposizione favorevole a giudicare l’opera.
Bisogna considerare che spessissimo si ritrova a vedere in pochi giorni molte pagine di collezioni, e la maggior parte su fotocopie, che spesso sono fatte in qualche modo… e quindi il giurato oltre che armarsi di cataloghi... deve armarsi di lenti di ingrandimento… qualche volta di monocolo da orologiaio, e soprattutto di tantissima pazienza. Per non dire anche che il presentare una collezione non curata, è una mancanza di rispetto verso il giurato, il suo lavoro e verso il pubblico.. Inoltre nel giudizio della collezione, il piano influisce sulla valutazione con un massimo di 5 punti per un’ottima presentazione, e sempre questo punteggio contribuisce a determinare il livello di medaglia. Ad esempio per il vermeil il punteggio è 75, per il vermeil grande il punteggio è 80 quindi ogni livello di medaglia si differenzia dal precedente proprio di 5 punti. Ecco nelle figure alcuni esempi di “Presentazione e Piano della Collezione”.. le immagini non sono obbligatorie, anche se messe per catturare l’attenzione del visitatore. Ci sono al riguardo diverse scuole di pensiero , ma sempre improntate al buon gusto della presentazione alla eleganza della pagina e alla finezza dell’espositore…. Ingrandimenti delle figure sono possibili anche nella Rubrica “le Collezioni” del nostro sito il cui indirizzo è www.maximafilia.it/.