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Che cosa è la MAXIMAFILIA? 

di Gianfranco poggi

 

La maximafilia è una classe della filatelia che riguarda il collezionismo delle cartoline maximum. Non è molto diffusa e tanti non sanno esattamente di cosa si tratti; mi è capitato, chiedendo cartoline maximum a un commerciante, sentirmi domandare: "cerca cartoline di grande formato?". Per altri si tratta di cartoline con immagini uguali al francobollo. Non è così. Anche gli esemplari che le Poste Italiane vendono con le nuove emissioni di francobolli sono chiamati correttamente "cartoline" e non cartoline maximum (figg. 1 e 2).

Fig. 1. Charlie Collier. La cartolina riproduce il francobollo: non è una maximum.

Fig. 2. Charlie Collier. Cartolina maximum corretta.

Partiamo da un esemplare (fig. 3):

Fig. 3. Colonna di Sigismondo a Varsavia.
Emissione Polonia 1925. Annullo Varsavia 1-X-25.

si tratta di una cartolina della Polonia inviata ad un collezionista del Madagascar per scambi; sul retro è scritto, in francese: "Questo è il tipo di cartoline che desidero: stessa veduta francobollo e cartolina".

Questo è un documento che testimonia quando si è cominciato a realizzare appositamente cartoline maximum (dette anche semplicemente "maximum" oppure "CM"): siamo nella metà degli anni Venti.

Precedentemente c'erano state delle realizzazioni casuali che avevano cominciato ad interessare particolarmente i collezionisti. Nel 1869 in Austria apparvero le prime cartoline postali; pochi anni dopo cominciarono a diffondersi le prime cartoline illustrate: ebbero un grande successo e un po' in tutto il mondo ci furono scambi. In modo particolare molti apprezzavano le cartoline affrancate sul lato della veduta in modo da ammirare, una volta poste in album, insieme immagine e francobollo (fig. 4).

Fig. 4. Veduta di Cosenza.

Qui non c'è alcuna concordanza fra l'immagine del francobollo e quella della cartolina, anche se c'è un' altra concordanza che fa parte della maximafilia: l'annullo è di Cosenza così come la veduta della città; si tratta della "concordanza di luogo", argomento su cui torneremo.

Ecco quindi le TCV (Timbre Coté Vue, cioè Francobollo Lato Veduta) acronimo che spesso veniva apposto sul retro in luogo del francobollo, per avvertire che l'affrancatura era davanti (figg. 5 e 6).

Fig. 5. Reza Khan Palhavi-Scià di Persia.
Em. Persia 1931. Ann. Teheran 22-2-1931.

Fig. 6. Retro della cartolina con l'indicazione TCV.

Comunque queste cartoline, anche senza la scritta, venivano chiamate TCV. Fra le tante alcune avevano una corrispondenza di immagine e cominciarono ad essere raccolte e poi realizzate appositamente. Quali i primi soggetti delle TCV-maximum? Sovrani, stemmi, allegorie, personaggi, ma soprattutto Sfinge e Piramide dell' Egitto (figg. 7, 8, 9, 10).

Fig. 7. Stemma dei Savoia. Em. Italia 1896.
Ann. Bologna 1-6-1901.

Fig. 8. Seminatrice. Em. Francia 1903. Ann. Martres 19-9-1904.

Fig. 9. Guglielmo Tell.
Em. Svizzera 1907. NN. Lugano 29-9-1910.

Fig. 10. Sfinge e Piramide. Em. Egitto 1884. Ann. Cairo 20-5-1909.

Infatti questo era il soggetto di serie ordinarie emesse dal 1879 al 1914 e già allora erano moltissimi i viaggiatori che spedivano cartoline. La più antica che conosco (e che purtroppo non possiedo) è del 1893. Le TCV-maximum delle Piramidi non sono solo le più antiche, ma senza dubbio le più diffuse e per questo sono state le prime ad essere raccolte e sono alla base della maximafilia.

Negli anni Trenta la maximafilia divenne un fenomeno mondiale: sorsero le prime associazioni in Spagna, in Belgio, ma soprattutto in Francia. Nacque anche il termine "carte maximum", cartolina maximum, apparso nel 1932 nella rivista "Le Libre Echange": merito di un collezionista, certo Lecestre, che aveva chiamato così un pezzo da lui realizzato facendo annullare un francobollo dell'Arco di Trionfo di Parigi su una cartolina concordante nel vicino ufficio postale dell'Etoile; l'espressione quindi ha il significato di "massimo della concordanza" (fig. 11).

Fig. 11. Arco di Trionfo dell' Etoile. Parigi. Maximum realizzata con lo stesso francobollo utilizzato da Lecestre.