Il bastone di Asclepio
a cura di Sergio De Benedictis [sergio.debene(at)gmail(dot)com]
Con ASPRO … passa !

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Questo lo slogan pubblicitario che imperversava nella nostra gioventù a favore delle vendita di uno dei più longevi e più abusati “principi attivi” in campo farmaceutico.

Sono da tempo note le proprietà analgesiche, antipiretiche ed antireumatiche del salice, pianta originario delle lontane regioni dell'Asia centrale. Cresce in luoghi umidi e lungo i corsi d'acqua fino a 1000 metri di altitudine. La pianta e le sue proprietà furono studiate dal nostro Raffaele Piria che ricavò l'acido salicilico dalla corteccia dell'albero, mentre il francese Leroux e il tedesco See approfondirono il suo utilizzo nel campo delle malattie reumatiche; ma fu l'austriaco Hugo von Gilm che per primo ottenne l'acido acetilsalicico.

Dal principio attivo alla realizzazione di un prodotto commerciabile il passo fu breve e fu compiuto dall'ora appena nata casa farmaceutica tedesca Bayer. Grazie al chimico Felix Hoffmann, che lavorava nei suoi laboratori, si passò alla realizzazione, nel 1899, di un prodotto stabile e tollerato dallo stomaco : l'ASPIRINA. Il nome è composto dalla “A” di “acetil”, “SPIR” da “acido spireico “ altro nome con cui è conosciuto l'acido salicilico, e “ina” una desinenza spesso usata nei nomi dei farmaci dell'epoca.

C'è una emissione delle poste tedesche in occasione del centenario della locale Associazione Farmaceutica che riporta la struttura molecolare dell'aspirina, mentre ritroviamo il farmaco riprodotto all'interno della borsa dei medicamenti in questa emissione dello Stato CentroAfricano a favore della Croce Rossa.

La diffusione dell'Aspirina fu capillare ed ancora oggi, a più di cento anni dalla sua uscita, è certamente uno dei farmaci da banco più venduti, grazie forse all'abuso che spesso noi facciamo anche in assenza di una prescrizione medica.

Ma dai laboratori Bayer uscì poi un altro prodotto di grande successo, appunto l'ASPRO, ricordato a inizio articolo. Sfruttando le innumerevoli proprietà dell'acido acetilsalicilico, la campagna pubblicitaria lo proponeva come panacea di ogni male, da cui lo slogan del titolo.

Abbiamo qui proposto alcuni interi postali, usciti per le Poste del Belgio, che a suo tempo servirono alla Bayer per veicolare la sua pubblicità, mentre in Italia la stessa Bayer pubblicò una serie numerosa di cartoline postali dedicate alle città della nostra penisola, riuscendo a legare abilmente lo stato scaturito dall'utilizzo del farmaco con una visita alle bellezze italiche in assoluto benessere, come si può ben leggere nella didascalia riportata.