Dal 1792 al 1815 gli eserciti europei raggiungono la ragguardevole cifra di 4.500.000 uomini, di cui 150.000 troveranno la morte in battaglia  ma ben 2.500.000 periranno a seguito di malattie. 
      Le perdite francesi saranno dell’ordine di un milione di unità; solo il tifo ad Austerlitz ne stermina 12.000, 11.000 a Lipsia e poco meno di 6.000 a Dresda. 
       Sono cifre che fanno esclamare al Bonaparte : “ E’ meglio dare battaglia in modo sanguinosissimo piuttosto che mettere le truppe in luoghi malsani “. 
      Da abile organizzatore quale è, Napoleone si circonda dei medici più illustri di quel periodo; alcuni di loro saranno anche ricompensati con titoli nobiliari per i preziosi servigi prestati alla causa dell’armata napoleonica. 
       Nicholas Corvisart des Marets (1755-1821) è medico personale dell’imperatore dal 1807; dopo la restaurazione è nominato capo dei Servizi Medici Francesi. Per 12 anni svolge la professione di clinico ed ha il grande merito di aver valorizzato la tecnica, scoperta dall’austriaco Joseph Leopold Aunebrugger (1722-1809), della percussione del torace. 
               Fu durante la campagna d’Egitto che le Forze Armate Francesi vengono dotate di un vero e proprio corpo di Sanità Militare. 
 Dalla viva voce dell’Imperatore apprendiamo le sue disposizioni : “ il cittadino Desgenettes è medico in campo, il cittadino Larrey è chirurgo in capo; diciotto chirurghi e medici devono essere già partiti  ed arrivati a Tolosa. Oltre ad essi prendete quanti più chirurghi e medici ………” 
      Dominique Jean Larrey (1766-1842) in battaglia si comporta da vero eroe, raccogliendo e curando i feriti sotto il fuoco degli opposti eserciti; spetta a lui il vanto di aver creato le prime ambulanze mobili, adottate poi in tutto il mondo. 
       Se Larrey possiamo considerarlo la provvidenza chirurgica, Nicolas Renè Dufriche Desgenettes (1762-1837) non si limita all’assistenza fisica  : egli è il confortatore per eccellenza, un collaboratore prezioso per il Bonaparte nel mantenere alta la resistenza morale dei soldati. A lui si devono anche opere importanti come “La storia medica dell’armata d’Oriente”. 
       Dopo aver prestato servizio attivo come medico militare nelle guerre della Rivoluzione, Francois Joseph Victor Broussais (1772-1838) sotto Napoleone sarà professore presso l’Ospedale Militare di Val-de-Gràce. Si troverà spesso in contrasto con l’intera Facoltà Medica di Parigi, ma ciò non impedirà che una statua venga eretta in suo onore a Val-de-Gràce e che un ospedale parigino porti il suo nome. 
       
       Come accennato all’inizio, sono le epidemie il maggior nemico da combattere e contro di esse i governi cercano di predisporre barriere istituendo le  Deputazioni Sanitarie che saranno tra l’altro dotate dei cosiddetti “Bolli di Sanità”, destinati a testimoniare l’avvenuto controllo delle lettere e delle merci. In particolare nel Regno delle due Sicilie abbiamo quelli denominati “napoleonici”, dall’effigie riprodotta dell’aquila napoleonica. 
       Sarà infine Francesco Carlo Antommarchi (1789-1838) , su richiesta della madre di Napoleone, ad assistere il nostro imperatore nel suo esilio a Sant’Elena sino alla sua morte, che lui certifica dovuta per un tumore allo stomaco. A lui si attribuisce la realizzazione della maschera mortuaria di Napoleone. 
  
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