Il bastone di Asclepio
a cura di Sergio De Benedictis [sergio.debene(at)gmail(dot)com]
L'Ippocrate cinese

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Occidente e Oriente non sono solo due punti cardinali agli opposti nell’ideale diagramma della rosa dei venti, ma hanno da sempre rappresentato degli opposti in fatto di civiltà, modi di vivere, religiosità, generando ancora oggi una profonda spaccatura e uno scontro non certo pacifico tra i loro rappresentanti.

Ma dal punto di vista scientifico e medico, anche se poco conosciute, le esperienze e i traguardi raggiunti all’Est ci sembrano più avvicinare piuttosto che allontanare i due punti cardinali ed i parallelismi non mancano.

 

Tutti conosciamo Ippocrate (460-377 a.C.), da sempre considerato da noi occidentali il padre della medicina, il cui merito fu quello di sconfiggere le credenze esoteriche dei suoi tempi e aprire la strada ad una vera e propria professione medica.

 

 

 

Meno nota è la figura di Sun Si Miao, che possiamo a tutti gli effetti considerare l’alter ego orientale del nostro Ippocrate, nonostante le loro vite siano separate temporalmente da più di mille anni, geograficamente e culturalmente agli opposti.

 

 

Come Ippocrate anche Sun Si Miao attribuiva ad uno sbilanciamento delle forze naturali la causa di una malattia, consigliava una sana alimentazione e l’uso di rimedi naturali e fu come Ippocrate prolifico divulgatore.

 

Nato nel 581 a.C. a Huayuan nella regione dello Jingzhao operò sotto la dinastia Tang (619-907); ebbe da piccolo diversi problemi di salute, le cui cure ridussero in povertà la sua famiglia ed è per questo che decise di intraprendere la professione medica.

Con gran rapidità apprese le conoscenze del taoismo, confucianesimo e buddismo, nonché quanto di meglio offriva la letteratura classica del periodo. Gli furono subito riconosciute notevoli capacità farmacologiche nella cura dei pazienti, doti che apprese percorrendo vaste zone della Cina alla ricerca di conoscenze mediche e prescrizioni naturali.

 

Alla fine di queste sue peregrinazioni decise di stabilirsi all’interno di alcune caverne sul monte Wubai conducendo una semplice esistenza da eremita; ma la sua fama si era ormai sparsa e la sua “residenza” fu meta ininterrotta di pazienti.

Ebbe cure per tutti, soprattutto i più diseredati, rifiutando i numerosi inviti di diversi imperatori che lo volevano come medico a corte.

Lasciò diversi trattati, tra cui il “Qian Jin Yao Fang” con più di mille prescrizioni per ogni malanno e il “Qian Jin Fang” in cui pose l’attenzione su rimedi popolari, tra cui la pratica dell’agopuntura. I suoi testi rimasero un punto di riferimento negli studi di medicina di tutta l’area orientale sino al X secolo.


Sergio De Benedictis
http://www.esculapiofilatelico.it/
14-05-2021