Il bastone di Asclepio
a cura di Sergio De Benedictis [sergio.debene(at)gmail(dot)com]
Pro Juventute

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La Svizzera, da sempre Paese attento alle problematiche umanitarie e di aiuto alle fasci sociali più deboli, ha riportato anche in Filatelia questa sua “mission” con innumerevoli emissioni, come la nota Pro Patria, che hanno permesso di raccogliere fondi e sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi in questione.

Tra le tante iniziative che trovano riscontro nelle nostre collezioni, sicuramente la più nota e soprattutto più longeva è quella nota come emissione “Pro Juventute” termine latino adottato similmente al termine latino “HELVETIA” che indica la nazionalità sui francobolli.

Ovviamente dietro ai “dentelli” abbiamo una Organizzazione che coordina le attività, appunto la “Fondazione Pro Juventute”, fondata nel 1912 da Carl Hober che volle riunire sotto un unico ente le varie iniziative in campo medico e umanitario allora esistenti in territorio svizzero.

Rivolgendosi poi alle Poste, seguendo l’esempio di altre iniziative già avviate nei Paesi Scandinavi e in Romania nel 1906, il dottore ottenne la realizzazione di una emissione da ripetersi annualmente, con un utilizzo limitato nel tempo, il ricavato della cui vendita servisse a finanziare la Fondazione.

Già il 14 dicembre 1912 fu distribuita una prima serie di tre etichette note come “Precursori” che, pur se emessi dall’Amministrazione Postale e recanti un valore facciale, non avendo la dicitura “HELVETIA” non erano validi per concorrere all'affrancatura ma ricevettero comunque regolare annullo, come possiamo vedere in figura, dove il pezzo è solo aggiuntivo alla corretta tariffa.




I pezzi sono tre in considerazione delle tre lingue ufficiali, utilizzate in maniera distinta per lo slogan sul fronte “Un anno di sole!” e per il messaggio presente al retro “Pro Gioventù – Il provento servirà a combattere la Tubercolosi nei fanciulli”. Non pensate ad un refuso di stampa ma abbiamo scritto lo slogan così come riportato sul pezzo; è un macroscopico errore grammaticale che sicuramente in campo scolastico ci avrebbe fruttato un brutto voto ma in campo filatelico ha fruttato la solita lievitazione del prezzo di mercato.

La prima emissione ufficiale valida per affrancare viene emessa il 1 dicembre dell’anno successivo. Grazie alla dicitura latina “PRO JUVENTUTE” non fu necessaria una emissione in tre lingue; la vignetta riporta in primo piano l’allegoria di Helvetia e sullo sfondo il Cervino. Come poi avverrà sino all’emissione del 1936 manca l’indicazione del sovraprezzo pari a 5C, riportando in questo caso solo il valore di 5C della normale tariffa per lettere dell’epoca.
La convenzione postale fu che i francobolli da 3C avessero una sovratassa di 2C, quelli con valore facciale compreso tra 5C e 20C una sovratassa da 5C, mentre quelli da 30C e 40C una da 10C.

Una interessante studio per chi si occupa di Storia Postale riguarda l’utilizzo e validità di questa emissione e di alcune successive per affrancature estere. Infatti una disposizione dell’U.P.U. del 1897 vietava l’utilizzo di emissioni commemorative o di emissioni limitate nel tempo per corrispondenza internazionale e pertanto questa restrizione si applicò anche alle emissioni “Pro Juventute” sino alla sua abrogazione avvenuta nel 1920.

Pertanto le Poste Svizzere inviarono delle richieste formali alle altre Amministrazioni chiedendo se accettavano le affrancature con questa emissione; sei nazioni risposero affermativamente : l’allora indipendente Bavaria, Danimarca, Italia, Portogallo, Russia ( Finlandia inclusa ) e l’Ungheria. Negarono invece l’utilizzo : Belgio, Germania, Francia, Gran Bretagna e Olanda.

Da questa situazione nacquero diversi casi di invii corretti ma anche di invii non corretti, tassati come in figura o a volte comunque passati ugualmente per posta, o di invii fatti verso altre nazioni che non avevano comunque dato risposta in merito.


Cartolina Illustrata affrancata con due 5C Pro Juventute del 1913
in perfetta tariffa tassata di 20pf perché diretta in Germania

Nel 1914 a causa degli eventi bellici non vi fu alcuna emissione. Tutte le successive tre trattano lo stesso tema dei vestiti tradizionali dei vari cantoni svizzeri. Pur nelle loro piccole dimensioni rappresentano dei deliziosi quadretti degli usi e costumi dell'epoca.

Dal 1918 al 1926 sono stati invece illustrati gli splendidi stemmi cantonali, a gruppi di due, tre o quattro per emissione.

Gli anni successivi vedono apparire nelle vignette, assieme a stemmi di città, figure infantili e costumi tradizionali, personaggi legati al mondo dell'istruzione come il pedagogo J.H. Pestolazzi, scienza medica come il fisiologio A. von Haller, organizzazioni umanitarie come il fondatore della Croce Rossa J.H. Dunant, mondo dell'arte come il compositore H.G. Nageli o il pittore S. Gessner.

A seguire si susseguono negli anni bellissime tematiche su flora e fauna e vediamo quindi svolazzare colorate farfalle, come la “zigena” tra la vegetazione alpina costituita da primule, ciclamini e rose.
Nel 1978 si ritorna alla araldica con l’illustrazione di stemmi di varie città del paese.

 

Dal 1983 si sono cercate illustrazioni più vicine al mondo dell’infanzia pubblicando disegni fatti dai bambini stessi, illustrazioni di libri per ragazzi, temi natalizi e vecchi giocattoli.

Dobbiamo dar merito alle Poste Svizzere di aver realizzato una serie che se pur longeva, si è sempre saputa rinnovare, riflettendo sia i cambiamenti di stile in ambito di vignette filateliche, sia i cambiamenti di coloro i quali sono stati i fruitori del servizio.