Il bastone di Asclepio
a cura di Sergio De Benedictis [sergio.debene(at)gmail(dot)com]
Dalla Luna ... alla Terra

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Compiendo a ritroso il fantascientifico viaggio narrato da Jules Verne (1828-1905), è ritornato tra noi l’astronauta (o cosmonauta come li chiamano i sovietici) Luca Parmitano, ufficiale della nostra Aeronautica Militare.

Dopo 201 giorni passati nello spazio a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, che dal 1998 passa ciclicamente sulle nostre teste, “Astroluca” ha salutato i suoi compagni di avventura e ha ceduto il testimone di comandante della stazione al russo Oleg Skripochka.


Con questa missione è stato il primo comandante italiano dell’I.S.S., ha compiuto ben quattro passeggiate spaziali e quindi possiamo annoverarlo tra le tante eccellenze italiane. Il nostro paese con la sua Agenzia Spaziale facente a sua volta parte dell’E.S.A., il raggruppamento europeo, non è seconda a nessuna in questo campo e anche quest’ultima missione lo dimostra.


Ma se da un lato il nostro Luca avrà il suo meritato periodo di riposo, dovrà comunque sottoporsi ad un periodo di “riabilitazione” perché oltre l’atmosfera lì in alto l’ambiente non è certo congeniale all’essere umano che è comunque stato creato per avere i piedi ben saldi al suolo.

 

Secondo i medici del centro dei voli umani della NASA in Houston, dove Parmitano si recherà a breve, per riportare le sue condizioni alla normalità dopo l’esperienza nella casa cosmica ci vorrà circa un anno.

Sarà sicuramente sottoposto ad esami medici e prelievi corporei di routine ma il periodo più critico saranno le prime settimane. Dovrà soprattutto riconquistare la piena capacità sensoriale (a partire dalla vista) rispetto all’ambiente circostante e in tal senso non gli sarà permesso guidare l’auto.

L’altro punto debole è il sistema vestibolare che sovrintende all’equilibrio e che qui da noi, contrariamente a quanto accade nello spazio, è regolato dalla gravità; in pratica dovrà stare attento a non cadere. I recettori della pianta dei piedi, non usati per tanto tempo, si devono riattivare per evitare che possano inviare al cervello segnali errati.

La sua passione per lo sport certamente lo aiuterà a svolgere una intensa ed accurata attività fisica per riportare all’efficienza la sua struttura muscolare, alla normalità il suo sistema circolatorio governato ora da un cuore che in assenza di gravità, pompando più facilmente, si è ridotto fino ad un terzo e a rafforzare le ossa che hanno subito mediamente una perdita di calcio del 2%. Questo fenomeno permette sulla stazione di condurre esperimenti sull’osteoporosi che potranno avere ricadute preziose per gli anziani.

Anche gli oculisti avranno il loro da fare perché assenza di gravità, riduzione dell’ossigenazione dei tessuti, perdita di calore e radiazioni, causano uno stress ossidativo dei bulbi oculari ed un rapido invecchiamento dell’occhio.

Inoltre una dieta che gli farà assumere cibi freschi di cui è stato privato sull’I.S.S., affiancata dall’assunzione di integratori ed antiossidanti, permetterà un rafforzamento del suo sistema immunitario, la cui debolezza odierna non gli permetterà per un po' di incontrare amici e parenti.

In definitiva per Luca Parmitano la missione non è ancora conclusa!

Sergio De Benedictis
07-02-2020