Il bastone di Asclepio
a cura di Sergio De Benedictis [sergio.debene(at)gmail(dot)com]
Il Nobel per la medicina

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L’appuntamento annuale della prima settimana di ottobre ha visto anche quest’anno l’annuncio da parte del Karolinska Institutet del vincitore del premio Nobel per la Medicina che, come spesso avviene, è stato diviso tra tre scienziati tutti di area statunitense: James Rothman, Randy Schekman e Thomas Sudhof, con la seguente motivazione : "per le loro scoperte dei meccanismi di regolazione del traffico vescicolare, un sistema di trasporto importante nelle nostre cellule". Gli studi, iniziati nei lontani anni ’70, sono indubbiamente di pertinenza più del campo della biologia che medica. Singolare ed interessante per noi filatelici l’accostamento fatto al mondo postale, al fine di spiegare il meccanismo alla base del fenomeno, e quindi le cellule ( i mittenti ) devono consegnare il giro per il corpo ormoni, neurotrasmettitori, ed enzimi ( le lettere ) utilizzando minuscole vescicole simili a bolle ( i postini ).
Oggi 10 dicembre, ricorrenza della morte di Alfred Nobel, presso la Stockholm Concert Hall alla presenza dei reali svedesi, si svolgerà la cerimonia di consegna. Ripercorriamo attraverso alcune emissioni, principalmente delle Poste Svedesi, i primi vincitori del prestigioso titolo.
Nel 1901 il primo dei nobel fu assegnato ad Emil von Behring (1854-1917) "per il suo lavoro sulla sieroterapia e in particolare per l'applicazione contro la difterite”. A quel tempo molti neonati morivano causa l’insorgere di una paralisi respiratoria; il vaccino approntato da Behring fu utilizzato con successo per la prima volta su un bambino malato nella notte di Natale del 1891. Professore presso l’Università di Marburg, di lui ricordiamo anche gli studi sulla tubercolosi animale.
L’anno successivo toccò a Ronald Ross (1857-1832) "per il suo lavoro sulla malaria con il quale ha dimostrato come questa penetri nell'organismo ed ha posto le basi per importanti ricerche su questa malattia e sui metodi per combatterla". Partendo dall’intuizione avuta da Patrick Manson, identificò in un particolare tipo di zanzara il vettore della malattia; i suoi studi furono successivamente confermati dall’italiano Giovan Battista Grassi.
Primo italiano a ricevere il Nobel della Medicina nel 1906, Camillo Colgi (1843-1926) lo divise con Santiago Ramon Y Cajal (1852-1934) "in riconoscimento del loro lavoro sulla struttura del sistema nervoso". La “reazione nera” di Colgi, così chiamata per la classica colorazione nera che assumevano le cellule nervose a contatto del cromato d’argento, favorì l’inizio della moderna neuroanatomia e neuroistologia. Gli vengono riconosciuti anche importanti contributi negli studi sulla malaria.
Ilya Ilyich Metchnikoff (1845-1916) e Paul Ehrlich (1854-1915) accumunati e premiati nel 1908 "in riconoscimento del loro lavoro sul sistema immunitario" legano il loro successo a due grandi della medicina. Metchnikoff infatti , dopo i suoi primi studi di biologia marina, fu chiamato alla direzione dell’Istituto Pasteur di Parigi dove consolidò la sua “teoria cellulare dei meccanismi immunitari”. Visitando le steppe del Kalmuk, si accorse come l’uso di latte acido da parte delle locali popolazioni mongole, consentisse loro una maggiore longevità; la scoperta del bacillo “Lactobacillus bulgaris” porterà alla produzione dei fermenti lattici e yogurt.
Ehrlich invece iniziò i suoi studi sull’immunologia quando divenne assistente presso l’Istituto di malattie infettive diretto da Robert Koch. Negli ultimi anni si dedicò alla branca chemioterapica ed alla sua idea di “pallottola magica” antesignana dei moderni “cocktail” antitumorali.
"In riconoscimento del suo lavoro sulla anafilassi", Charles Robert Richet (1850-1935) ricevette il premio nel 1913. Fu medico eclettico e grande divulgatore scientifico e le sue ricerche furono condotte sui più svariati argomenti. Il termine “anafilassi” in contrapposizione al termine “profilassi”, descrive una aumentata sensibilità dell’organismo verso una determinata sostanza a causa dell’assunzione precedente della stessa. Questa teoria portò chiarezza su fenomeni quali asma, emicrania, eczema e particolari intossicazioni alimentari.

A Robert Barany (1876-1936) fu assegnato il Nobel "per i suoi fondamentali contributi alla conoscenza della fisiologia e della patologia dell'apparato vestibolare" nel 1914 mentre si trovava prigioniero in un campo di concentramento russo. Grazie all’interessamento dei Reali Svedesi fu scarcerato e potè ritirare personalmente il premio. Specializzatosi in otorinolaringoiatria non fu solo un teorico ma anche ottimo chirurgo.