FILATELIA

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Memorie di un anziano collezionista di storia postale (XLV parte):

MAIL ART

Antonio Rufini

§1 - Attorno agli anni 2000 o poco dopo lessi un bell’articolo su L’INFORMAZIONE DEL COLLEZIONISTA, diretta dal Prof. Ferrara di Pescara: la “MAIL ART”.
Io non sono capace di disegnare, così, fin dal tempo del Liceo, per reazione mi sono dedicato alla Storia dell’Arte, sia italiana che straniera e suppongo di saperne un po’ più di ciò che si impara a scuola.

L’articolo sulla MAIL ART mi interessò, vidi alcune bellissime cose e quindi scrissi a chi quell’articolo lo aveva realizzato, tal Romeo, mandandogli le scansioni di ciò io che avevo realizzato, come “collage” (o decoupage) in specie su Modelli 23-I; molto cortesemente il Romeo mi riscontrò, obiettò che la MAIL ART presume la “condivisione” con altri di ciò che si realizza e che quello che io avevo realizzato, gli Avvisi di Ricevimento, erano indirizzati a me e che quindi condivisione non c’era. Teoria affascinante, a rifletterci sopra. Fece col suo PC perfino un bel Mod. 23-I a colori espressamente per me e me lo spedì per posta ordinaria; io, naturalmente, l’ho usato (cioè ha circolato, da Roma Belsito l’8/6/2007):

Avevo già iniziato anni prima la produzione di collage postali, alcuni, a mio giudizio, carini.
Nel 1995 ero a Rimini in vacanza con la famiglia; trovai in albergo il magazine mensile della locale Azienda di Promozione Turistica (1) con tutti gli avvenimenti del mese ed in cui c’era riprodotto il valore di Poste Italiane da £. 750 dedicato al centenario degli Stabilimenti Balneari proprio di Rimini (anno 1992, 2° emissione, 13/6/1992, Sassone n. 2017, Marini n. 1966); due di quelle immagini senza valore facciale le ho usate postalmente l’anno seguente 1996, assieme ai francobolli normali, facendo partire due Cartoline illustrate da Rimini 6 (Piazza Tripoli, vicino all’albergo ove alloggiavamo) e in date differenti; per quanto mi riguarda era una sorta di inizio, era un abbozzo, un principio di Mail Art; le mostro sotto.
Altre Mail Art sono più recenti e non hanno la “patina” minima del ventennio della circolazione, ma questo ho, questo ho realizzato o fatto realizzare e questo posso mostrare.
Non ho la minima idea sul gradimento da parte dei lettori de IL POSTALISTA; oltre tutto, poiché le mie Mail Art sono tante, le mostro in tempi diversi, dato che il Direttore Monticini suppone che più di una trentina di immagini annoino (idea personale: se il Dr. Vitale mostra anche 150 oggetti io mi metto lì con pazienza certosina e vedo, rivedo e controllo tutto, impiegando anche un paio d’ore!).

Il B.T.C. di Rimini 6 fu ben apposto, parte sui valori e parte sui ritagli (cosa non ammessa dal vecchio Regolamento Postale), ma per me è andata benissimo così. Chiaramente al recto delle cartoline ci sono lungomare e spiagge (di Rimini).

Di queste cosine ne ho preparate o fatte preparare, dal mio amico pugliese molto capace (2) , altre, o dovrei dire “tante” e tutte con francobollo, ritaglio di stampa incollato o facciale di cartolina (o di POSTCARD) tutto “a tema” o scandalosamente simpaticissimo (alcune cose perfino “osé”).

Poi iniziai a farmi preparare oggetti più sofisticati per i quali la composizione era fatta per “associazione di idee”; ne sono uscite fuori certe cosucce da non credere e che sto per mostrare.
Si tratta di tutti oggetti “filatelici” che, al corrente, valgono quanto il valore dei francobolli usati per realizzarli, cioè pochissimo o anche niente, ma sono oggettini estremamente inusuali, quasi tutti su Avviso di Ricevimento che, se non avesse codeste piccolissime Mail Art al recto non varrebbe proprio un nulla di nulla. Fra 50 anni, chissà? Mio figlio maggiore ha 44 anni, fra 50 anni ne avrà 94; le cose realizzate da me e dal “pugliese” rimarranno sempre in casa, in famiglia? Oppure verranno disperse, cedute o regalate? Cioè saranno in mani di altri: se sì, in tal modo non si realizzerà la “condivisione” della quale mi aveva rimproverato il Romeo?
Preciso: il mio amico pugliese se ne è andato proprio attorno all’anno dal quale le Poste, negli Uffici, non bollarono più nulla e anzi agli sportelli non ci sono più i bolli, se non uno per tutte le esigenze d’Ufficio (tipo le notificazioni fatte in proprio dagli Avvocati), cosa che ha fatto contenti da morire (alla lettera) noi marcofili, in pratica espulsi da una branca della Storia Postale attuale. Una scelta logistica aziendale oppure le Poste si sono date la “zappa sui piedi”? Tra qualche decennio lo sapremo, lo saprà chi ci sarà. Hanno ragione gli arabi e gli islamici: tutto passa, solo Iddio è eterno !

Così Inizio a mostrarvi le mie piccole pseudo Mail Art che hanno l’”impronta” digitale del mio amico (scapolo ma sensibile al fascino delle donne): prevalenza di immagini femminili, ma non sempre.

















NOTE:

1) Una pubblicazione ben fatta, carta patinata con stampa rotocalco a colori, anche se piena di pubblicità (parrucchieri e acconciatori, bar, ristoranti e pizzerie, birrerie, sale-giochi, discoteche e sale da ballo, sexy shop, palestre, podologi, abbigliamento e calzature e via dicendo) ma anche con alcuni articoli “redazionali”. La riproduzione del valore di Poste Italiane, senza la dicitura ITALIA e senza il valore, mi colpì.

2) Classe 1936, scomparso dopo i 75 anni, ha avuto qualche problema celebrale: prima non ha più potuto allontanarsi da dove abitava perché non riusciva a ritrovare la strada di casa, poi finì, prima della scomparsa, quasi sulla sedia a rotelle……

3) Oltre agli insegnanti di matematica, a Geometri, Architetti ed Ingegneri, Geologi, appassionati di Astronomia etc., anche chi abbia un minimo ricordo della Trigonometria scolastica avrà di certo capito a cosa io abbia voluto alludere……


Antonio Rufini
11-11-2022

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