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          armi e metodi contro un quaderno di appunti di Franco Moscadelli  | 
        
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 False impronte … falsi punzoni, cerchiamo di individuarli (undicesima parte) 
       
      Ritorniamo anche stavolta sulla pubblicazione di impronte 
      falsificate per la tutela dei collezionisti. Dopo il successo di questo 
      mio “quaderno di appunti”, ho ricevuto diverse segnalazioni di 
      falsificazioni di impronte ed annulli, sia prefilatelici che filatelici e 
      ritengo sia utile pubblicarne le immagini per conoscenza e misura 
      preventiva atta a “prevenire” un incauto acquisto. 
      
       Per abbastanza raro, il sig. Giuseppe intende, che di questo bollo ne ha visti circa sei su lettera. Tuttavia le lettere conosciute, cioè che portano il solo annullatore di Carpi, sono tutte del giugno/luglio del 1852. Infatti con la consegna del bollo a sbarre a tutti gli uffici successivamente al 22 luglio del 1852 tutte le lettere cominciano ad essere annullate con il bollo a sei sbarre ( e non solo, anche con i “PD”, i “PP”, “Raccomandata” ecc.) Questa era la regola, ma come tutte le regole poi non venne rispettata. La lettera in oggetto è datata probabilmente 3, (poi corretto in 16) gennaio 1854 e non rientra più nel periodo menzionato, quindi un primo sospetto sorge. Guardando al verso si nota sotto il francobollo una abrasione, dove probabilmente è stato cancellato parte di un annullo (quasi sicuramente il sei sbarre). Si è quindi provveduto a staccare il francobollo ed a sostituirlo con un altro per apporre appunto l’impronta di Carpi falsificata con una riproduzione confusa, certamente in foto polimero, data la mancanza di pressione e del segno del punzone metallico, come invece presenta l’impronta abbastanza nitida e autentica sul fronte della lettera. 
       
        
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 A proposito di Modena … abbiamo anche una lettera in franchigia con l’apposizione di un bollo a prima vista inedito: 
       Il bollo nella foto assomiglia a quello usuale (doppio cerchio con cappello) ma diverso nella forma in quanto ha una corona sopra ed un iris (o giglio) sotto, inoltre la parola Modena è mezzo millimetro più bassa. A prima vista “sembrava originale”, in quanto il “punzone” datario è molto simile al datario del “Modena” originale (foto 1). 
 
       (1) (2) 
 
      La foto spettrografica a radiazione infrarossa di contrasto 
      mette in evidente risalto “dei ritocchi”, qui visibili nelle parti 
      evidenziate, quasi bianche, per maggior assorbimento alla radiazione 
      trattata per diversità del pigmento usato nella manipolazione (foto 2). 
       
       
 
       
 
      davvero un bel … pasticcione!  
      Franco 
      Moscadelli 
 (continua)  | 
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