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il musicalista
il personaggio del mese: DICEMBRE 2006
domenico cimarosa

IL PERSONAGGIO

Figlio di un’umile famiglia, padre muratore e madre lavandaia, Domenico Cimarosa nacque ad Aversa il 17 dicembre 1749.

Sette anni dopo la sua nascita, la famiglia si trasferì a Napoli ove il padre, lavorando alla costruzione del palazzo di Capodimonte, nel 1759 morì cadendo da un’impalcatura. La madre, senza risorse, fu accolta, unitamente al figlio, dai monaci di San Severo in cambio di lavori di lavanderia. Fratel Polcano, organista del convento, notando nel giovane il forte interesse per la musica e la grazia della sua voce, gli insegnerà le basi del solfeggio.

Domenico entrò al conservatorio Santa Maria di Loreto, che accoglieva, per tradizione, gli orfanelli. Frequentò i grandi del tempo: Fedele Fenaroli per il contrappunto e Antonio Sacchini per l'armonia. Durante il periodo della sua formazione in quest’istituto scrisse opere per le scene di Venezia, Roma e Firenze.

Lasciò Napoli nel 1769 per assumere la direzione dell’Ospedaletto di Venezia. All’età di venti anni, incontrò Costanza Pallante, una ricca dama protettiva, che gli aprì la via di una vasta carriera. La signora gli concesse la mano della propria figlia Gaetana e gli permise, nel 1777, grazie alle sue relazioni, di far rappresentare la sua opera “Stravaganze del Conte” al Teatro dei Fiorentini. La prima fatica di Cimarosa ottenne un buon successo e altri poi seguirono.

L'anno 1780 fu, nella carriera di Cimarosa, fra i più fertili e i più decisivi. La sua notorietà si consolidò fuori delle frontiere italiane, grazie alla sua commedia brillante “Giannina e Bernardone”, su un libretto del 1781 di Francesco Livigi.

La città natale, gli commissionò un'opera nuova: sarà intitolata ”Eroe Cinese” e presentata nel 1782 al San Carlo di Napoli in un delirio d'entusiasmo.

Nel 1799, l'arrivo delle truppe francesi a Napoli e la fondazione della Repubblica Partenopea portò il Cimarosa tra gli antimonarchici, per i quali compose un inno. Al ritorno dei Borboni sarà arrestato e condannato a morte. Graziato grazie all’interessamento di amici facoltosi, si recherà, dopo la sua liberazione, prima a Padova e quindi a Venezia, ove morirà l'11 gennaio 1801, mentre era impegnato nella composizione di un’ultima opera seria: “Artemisia”.

LA MELODIA

Autore di più di sessanta opere, Cimarosa vanta anche una copiosa produzione di musica sacra e da camera, oltre ad ottantotto sonate per fortepiano, tra le quali andiamo ad ascoltare questa "Sonata in do maggiore".

IL FRANCOBOLLO

Emesso dall’Italia il 28 dicembre 1949, in occasione del bicentenario della nascita, raffigura un ritratto del compositore con una lira sullo sfondo

Dentellato 14 x 14 ½
Yvert 553