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il musicalista
il personaggio del mese: APRILE 2013
Sergej Prokof'ev

IL PERSONAGGIO

Sergej Sergeevič Prokof'ev nacque il 23 aprile 1891 a Sonzovka, (oggi Krasnoe, in Ucraina) dove il padre, agronomo, aveva una vasta proprietà in Ucraina, e fin da bambino fu iniziato dalla madre, ottima pianista, alla musica. Le sue innate doti musicali poterono dunque svilupparsi in un ambiente molto favorevole, tanto che a sei anni era già capace di comporre, e due anni dopo si impegnò a scrivere un'opera (Il gigante sulle isole deserte) di cui restano abbozzi per pianoforte. In quel periodo comincia a coltivare anche la sua seconda passione, quella per gli scacchi, coltivata al punto da riuscire a confrontarsi con diversi campioni del suo tempo.

Nel 1904, benché la famiglia non fosse troppo propensa ad avviarlo alla carriera musicale in così giovane età, Prokof'ev superò i test di ammissione al Conservatorio di San Pietroburgo, iscrivendosi alla classe di composizione dove seguì, tra gli altri, i corsi del maestro Rimskij-Korsakov. Molto più giovane dei propri compagni di classe, si guadagnò ben presto la fama di enfant terrible, eccentrico, arrogante, e spesso insofferente verso l'istituzione scolastica, ritenuta noiosa.

Quando, nel 1910, perse il padre aveva già composto pezzi importanti, tra cui il celebre Primo concerto per Pianoforte e Orchestra Op. 10, che già rivelava le caratteristiche salienti della sua musica: vivacità e incisività d'impulsi ritmici, plasticità dei temi, piani sonori equilibrati e riaffermazione della tonalità impiegata, però, con sorprendenti soluzioni. La sua notorietà gli consentì, nonostante il venir meno del sostegno economico, di continuare gli studi fino al 1914. Una volta lasciato il Conservatorio, partì per un viaggio a Londra, dove incontrò Debussy, Ravel, Strauss, Djaghilev e Stravinskij.

Tornato in patria per studiare organo al Conservatorio, il giovane Prokof'ev salutò con entusiasmo la Rivoluzione di Febbraio del 1917, il che non gli impedì, l'anno successivo di chiedere e ottenere il permesso ufficiale del ministro sovietico Anatoly Lunacharsky per vivere all'estero. Fu inizialmente negli Stati Uniti, a San Francisco, poi in Germania, e infine a Parigi, dove nel 1923 sposò una cantante spagnola, Carolina Codina (in arte Lina Llubera), dalla quale ebbe due figli.

Nei quindici anni di volontario esilio trascorsi in America e in Europa, la sua attività di compositore lo rese famoso in tutto il mondo. Di quel periodo sono da ricordare: L'amore delle tre melarance (su testo di Carlo Gozzi), L'angelo di fuoco ( composto sulle Alpi bavaresi dove si era trasferito per un anno con la madre), Ouverture su temi ebraici, balletti vari e, in particolare, il Terzo concerto per pianoforte e orchestra, uno degli apici della sua attività creativa. Sono di quegli anni anche: Primo concerto per violino e orchestra, Terza e Quarta sinfonia, Quarto concerto per pianoforte e orchestra (ricordato perché è stato scritto per la mano sinistra, dedicandolo al pianista Paul Wittgenstein, mutilato in guerra), il Quinto concerto per pianoforte e orchestra, Concerto per violoncello e sonate varie.

Nel 1936 Prokof'ev tornò definitivamente in Russia. In quel periodo la politica ufficiale dell'Unione Sovietica verso la musica era regolamentata dalla cosiddetta unione dei compositori, che stabiliva quali fossero i generi di musica accettabili. In questo clima Prokof'ev si dedicò alla composizione di musica per bambini (Tre canzoni per bambini, Pierino e il lupo ,e altre). L'invasione nazista dell'Unione Sovietica lo spinse a comporre la sua opera più ambiziosa, una versione operistica di Guerra e Pace di Lev Tolstoj che però non fu mai rappresentata perché osteggiata dall'unione dei compositori. Sempre in questo periodo, si avvicinò alla musica per film, componendo pezzi per le colonne sonore del grande regista Sergej Eizenstejn (Ivan il Terribile, Aleksandr Nevskij e Il tenente Kije).

Dopo la guerra l'attenzione del partito tornò a rivolgersi all'interno del paese, stringendo ulteriormente il controllo sulle produzioni degli artisti locali. La musica di Prokof'ev, vista come un grave esempio di formalismo e inadatta, se non pericolosa, per il popolo sovietico, non era gradita allo stalinismo, e ad aggravare il suo isolamento giunsero anche le vicende personali legate al divorzio dalla moglie (che fu anche accusata di spionaggio e condannata a vent'anni di reclusione) e al nuovo matrimonio con Mira Mendhelsson, di 25 anni più giovane di lui.

Emarginato dal regime e ormai in cattiva salute, Prokof'ev fu colpito da emorragia cerebrale e si spense il 5 marzo del 1953, un'ora prima della morte di Stalin. La notizia della sua morte passò quindi pressoché inosservata, e al suo funerale, organizzato il giorno seguente a quello dello statista, parteciparono solamente 40 persone. È sepolto al cimitero di Novodevičij, a Mosca.

LA MELODIA

Commissionata dal Teatro Centrale dei Bambini di Mosca per avvicinare alla musica anche i più giovani, Pierino e il lupo fu composta in soli quattro giorni. Prokof'ev, incuriosito e appassionato dall'incarico, costruì una storia (raccontata da un narratore e accompagnata da un'orchestra) che mette in scena le vicende di un bambino, suo nonno, alcuni animali e un lupo malvagio.
Il debutto dell'opera non fu felice: lo scarso pubblico e la poca attenzione nulla lasciavano presagire dell'enorme successo che avrebbe riscontrato in seguito la sua opera, diventata un classico apprezzatissimo da adulti e bambini.

IL FRANCOBOLLO

Emesso dall'URSS nel 1991
per il centenario della nascita.

Yvert 5850
Dentellato 12 ½ x 12