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il musicalista
il personaggio del mese: MAGGIO 2015
claudio monteverdi

IL PERSONAGGIO

Nato a Cremona il 15 maggio del 1567, Claudio Giovanni Antonio Monteverdi fu iniziato giovanissimo allo studio della musica e si rivelò un autentico bambino prodigio: a soli quindici anni, dopo aver studiato organo col maestro di cappella del Duomo di Cremona, aveva già infatti pubblicato una raccolta di canti sacri, e negli anni successivi la sua attività di compositore lo vide debuttare nella composizione dei primi madrigali.

Questo genere costituì il suo impegno principale nei primi quarant'anni della sua vita, durante i quali operò prevalentemente a Mantova, alla corte di Vincenzo Gonzaga, che fu sempre il suo grande sostenitore. Dopo aver ricoperto l'incarico di violista e aver viaggiato in compagnia del duca in diversi paesi d'Europa, avendo così contatti con le avanguardie musicali dell'epoca, fu nominato Maestro della Musica di corte. L'incarico prevedeva l'insegnamento, la direzione di un gruppo vocale femminile e la composizione di lavori per il teatro.

In quei primi anni del XVII secolo Monteverdi occupò un posto di enorme rilevanza nell'innovazione musicale, segnando con i suoi lavori il passaggio dalla musica rinascimentale alla musica barocca. Fu anche protagonista di una vibrante polemica con il monaco bolognese Giovanni Maria Artusi, il quale giudicava i madrigali di Monteverdi "aspri et all'udito poco piacevoli", e rimproverava al cremonese l'abbandono della tecnica del contrappunto.

Nel 1607 Monteverdi musicò una delle prime opere teatrali con una trama drammatica, classificabile dunque come melodramma, L'Orfeo, che debuttò a Mantova con grande successo e fu replicata in tutta Italia. Nello stesso anno però la moglie Claudia Cattaneo, cantante alla corte dei Gonzaga sposata nel 1599, morì lasciandolo solo con tre figli in tenera età.

A partire da questo momento i suoi rapporti con la corte mantovana andarono peggiorando, anche perché risultò poco gradito al cardinale Ferdinando Gonzaga, e quando nel 1612 Vincenzo morì il suo successore Francesco, impegnato in una drastica riduzione delle spese di corte e fortemente influenzato proprio da Ferdinando, decise di licenziarlo.

Tornato a Cremona in compagnia del fratello Cesare, musicista come lui (...s'ingegnava anch'egli di compor musica, sennonché la sua gloria fu oscurata in tutto da quella del fratello...), Claudio Monteverdi attraversò un periodo di ristrettezze economiche che terminò solo un anno dopo quando, con la morte di Giulio Cesare Martinengo, maestro di cappella presso la Basilica di San Marco a Venezia, fu chiamato a sostituirlo.

Nella città lagunare Monteverdi ebbe compiti chiaramente definiti, il supporto di numerosi assistenti e un salario ricco e regolare. Si dedicò quindi a riorganizzare la cappella, arricchendone la biblioteca e ingaggiando nuovi musicisti. A Mantova, nonostante le insistenze dei Gonzaga, non fece più ritorno anche se in qualità di cittadino di quella città non era nella posizione di rifiutare ai duchi alcuni lavori.

Pur lavorando anche per il re Sigismondo III di Polonia e intrattenendo intensi contatti con la corte imperiale di Vienna, Monteverdi non lasciò più Venezia, dove continuò a comporre soprattutto a madrigali e melodrammi, e dove, nonostante avesse già ormai raggiunto i settant'anni, diede un considerevole contributo alla nuova opera "pubblica" instaurata a partire dal 1637, contributo ancora più notevole se si pensa che il compositore aveva già raggiunto i settant'anni.

Monteverdi morì a Venezia il 29 novembre 1643, dopo una breve malattia, e fu seppellito nella Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari.

LA MELODIA

La raffinata musicalità dei versi e l'uso frequente di forme metriche fino ad allora poco usate dai poeti, come il madrigale, fecero sì che molti lavori di Torquato Tasso fossero musicati da grandi autori come, appunto, Claudio Monteverdi.

Ecco mormorar l'onde, dedicata dal poeta alla cantante e danzatrice Laura Peperara è considerata un capolavoro della descrizione musicale: l'immagine del nascere del giorno sul mare è talmente vivida che il pezzo, contenuto nel Secondo Libro dei Madrigali a Cinque Voci, può quasi essere immaginato come un quadro.


IL FRANCOBOLLO

Emesso dall'Italia
il 15 maggio 1967
per il 4° centenario della nascita

Yvert 970
Dentellato 14