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il musicalista
il personaggio del mese: APRILE 2017
JosÉ Vianna da Motta

IL PERSONAGGIO

José Vianna da Motta nacque pochi chilometri a nord dell'equatore il 22 aprile del 1868. Suo padre José Antonio, grande appassionato di musica, possedeva infatti una farmacia nella città di São Tomé, capoluogo dell'omonima isola che era all'epoca una colonia portoghese.

Pochi anni dopo la nascita del figlio la famiglia rientrò in patria e si stabilì a Sintra, dove sotto la guida del padre il piccolo José fu iniziato alla musica evidenziando fin dai primi tentativi una notevole propensione per la tecnica pianistica.

Fu dunque avviato agli studi musicali nel conservatorio di Lisbona, e qui ebbe occasione di dare prova del suo precoce virtuosismo davanti al re Fernando II, il quale era solito sostenere e incoraggiare ogni forma artistica, e in particolare la musica, dopo aver sposato in seconde nozze una cantante lirica.

Fu grazie al mecenatismo della coppia reale che nel 1882 José poté trasferirsi a Berlino, dove per tre anni fu allievo dei più prestigiosi maestri dell'epoca, tra i quali i fratelli polacchi Xaver e Philipp Sharwenka, e dopo aver assistito nel 1884 al Festival di Bayreuth divenne membro della Società Wagneriana.

L'anno successivo, animato dal desiderio di lavorare con Liszt, Vianna da Motta si trasferì a Weimar. Fu uno degli ultimi allievi del maestro ungherese, e dopo questa esperienza, tornato a vivere a Berlino, si legò a numerosi altri musicisti noti per il loro virtuosismo. Fu allievo, amico e collaboratore di Hans von Bulow, trascrisse molte opere di Charles-Valentin Alkan e fu molto legato a Ferruccio Busoni.

Apprezzato dal grande pubblico e dalla critica per la tecnica, la forza espressiva e il rigore interpretativo delle opere di grandi musicisti come Bach e Beethoven, negli anni a cavallo della fine del secolo si esibì in concerto in tutta Europa, compiendo anche alcune tournée negli Stati Uniti, in Brasile e in Argentina, prima di fissare la sua dimora a Ginevra allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.

In questi anni, e più esattamente tra il 1891 e il 1908, José Vianna da Motta compose anche tutte le sue opere. L'ultima fu la sinfonia À Pátria, che come la maggior parte delle sue opere riflette forti sentimenti patriottici e trae ispirazione da motivi musicali tradizionali del Portogallo e dai lavori di scrittori e poeti come Luís de Camões. Tra le ragioni addotte a giustificazione del suo precoce ritiro dall'attività di compositore viene a volte citata anche la sua avversità nei confronti delle tendenze moderniste che all'inizio del Novecento stavano prendendo il sopravvento in Europa.

Nel periodo ginevrino, a causa del conflitto in corso, anche la sua carriera di concertista subì forzatamente una battuta d'arresto, e tuttavia fu proprio in questo periodo che ebbe inizio quella che dopo il rientro in Portogallo e fino alla sua morte, avvenuta nel 1948 a Lisbona, sarà la sua principale attività: l'insegnamento.

Dopo la prima esperienza come insegnante di "virtuosismo" alla Scuola Superiore di Musica di Ginevra, José Vianna da Motta con il rientro in patria dette prova di un eccezionale capacità organizzativa e pedagogica. Dopo aver fondato nel 1917 la Sociedade de Concertos, fu nominato l'anno successivo direttore del Conservatorio di Lisbona (carica che mantenne per vent'anni) e direttore dell'Orchestra Sinfonica di Lisbona. A partire dal 1919, in collaborazione con Luis de Freitas Branco, diede inizio alla riforma dell'insegnamento della musica, rivoluzionando programmi e metodi, fino ad essere universalmente riconosciuto come il padre della musica classica moderna portoghese.

Maestro apprezzato di grandi musicisti e autore di innumerevoli testi pedagogici e articoli di critica musicale, fu tuttavia ancora presente come concertista, e resta memorabile la sua esecuzione integrale delle 32 sonate di Beethoven, realizzata nel 1927 in occasione del centenario della morte.

LA MELODIA

L'attività di compositore di José Vianna da Motta, per quanto temporalmente limitata, è stata molto importante per la storia della musica in Portogallo, avendo come obbiettivo la creazione di una musica colta a carattere nazionale. Nelle sue composizioni, anche in quelle sinfoniche, i temi folcloristici hanno sempre un notevole impatto, e particolarmente nelle canzoni per voce o pianoforte, come questa Valsa Caprichiosa, che costituisce il terzo movimento delle Scene Portoghesi Op.9.

IL FRANCOBOLLO

Emesso dal Portogallo
il 4 settembre 1969
nel primo centenario della nascita

Yvert 1063
Dentellatura 12