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il musicalista
il personaggio del mese: SETTEMBRE 2017
Uzeyir Hajibeyov

IL PERSONAGGIO

Uzeyir bey Abdul Huseyn oglu Hajibeyov nacque il 18 settembre del 1885 a Shusha, distretto di Aghjabadi, nel cuore dell'odierno Nagorno-Karabakh, regione che reclama la sua indipendenza dalla Repubblica dell'Azerbaijan, nata dalla disgregazione dell'Unione Sovietica.

Una digressione storica necessaria, perché Hajibeyov alla storia dell'Azerbaijan ha legato gran parte della sua parabola di musicista, al punto di essere indicato come padre della musica classica azera e curiosamente, al tempo stesso, come uno dei musicisti più importanti dell'Unione Sovietica.

In effetti, tutta la vita artistica di Hajibeyov è sospesa tra il recupero delle forme tradizionali della musica tradizionale azera e il rinnovamento rappresentato dall'introduzione nel suo paese della musica classica europea, e in particolare di quella operistica. Egli è infatti il primo compositore di opere e operette di religione musulmana.

Profondamente legato alla tradizione della musica modale mugham (originaria proprio dell'Azerbaijan), debuttò ancora adolescente come cantante di melodie tradizionali. Dopo aver studiato al Seminario Pedagogico della Georgia si dedicò all'insegnamento di diverse materie, tra cui la musica, approfondendo al tempo stesso la conoscenza della musica occidentale, e studiando violino, violoncello e ottoni.

All'alba del nuovo secolo, nel 1908, il giovane Uzeyir era ormai maturo per cimentarsi nella sua prima composizione operistica, basata su una tragica storia d'amore narrata quattro secoli prima dal poeta azero Fuzûlî, e nella quale i temi della musica classica occidentale lasciavano spesso il passo all'improvvisazione modale tipica della musica mugham.

A Leyli e Majnun, che incontrò un buon successo, seguì l'anno dopo lo Sheikh Sanan, opera per certi versi di scottante attualità, poiché tratta della storia d'amore tra un nobile musulmano e una bella signora figlia di un allevatore di maiali (animale impuro per la religione maomettana) e delle incomprensioni e dei conflitti che questa storia, occorre dirlo a lieto fine, ingenera.

L'argomento era forse troppo progressista per i tempi, e l'opera fu accolta da polemiche talmente accese da indurre Hajibeyov a distruggerne gli spartiti. Salvo poi recuperare gran parte di quelle musiche per il Koroghlu, che debuttò nel 1937 e rappresenta il suo capolavoro. Nel frattempo Hajibeyov aveva composto altre 4 opere e altrettante operette nelle quali gli strumenti e le armonie tradizionali della musica del suo paese si sposano con gli elementi della musica classica europea.

Nel corso degli anni, e attraverso le drammatiche vicende che videro la nascita e l'espansione dell'Unione Sovietica, Hajibeyov seppe anche mantenere fede al suo legame profondo con la cultura della sua terra natia, pur accogliendo la spinta di rinnovamento che veniva dalla Russia. Insignito dell'Ordine di Lenin e vincitore per due volte del Premio Stalin, fece anche parte per due volte del Soviet Supremo, e non abbandonò mai il suo ruolo di insegnante.

Ammalato di diabete, il "primo compositore di opera musulmano" e "artista del popolo dell'Unione Sovietica" morì a Baku il 23 novembre del 1948. Il suo corpo riposa nel Fəxri Xiyaban, il cimitero monumentale di Baku, dove con lui sono sepolte altre 240 personalità azere.

LA MELODIA

Quando nel 1919 la neonata Repubblica Democratica dell'Azerbaijan indisse un concorso per trovare un'inno nazionale, i primi due posti furono assegnati a due diverse composizioni di Hajibeyov.
La scelta cadde sulla Marcia dell'Azerbaijan, che venne usata solo per pochi anni, perché nel 1922 fu sostituita dall'Internazionale (inno sovietico), rimasta in uso fino al 1944.
In quell'anno, al nuovo inno nazionale sovietico fu affiancato un Inno della Repubblica Socialista dell'Azerbaijan, composto anche questo da Hajibeyov.
Nel 1992, dopo la dissoluzione dell'URSS, il nuovo governo indipendente dell'Azerbaijan decretò il ritorno all'inno del 1919, che qui vi proponiamo.

IL FRANCOBOLLO

Emesso dall'Azerbaijan
il 18 settembre 1995,
nel 110° anniversario della morte,
in occasione del primo Uzeyir Music Day.

Yvert 220
Dentellato 12 x 12½