pagina iniziale le rubriche storia postale filatelia siti filatelici indice per autori

torna al musicalista
il musicalista
il personaggio del mese: GIUGNO 2025
alberto rabagliati

IL PERSONAGGIO

Alberto Rabagliati nacque a Milano, nel quartiere di Porta Venezia, il 26 giugno 1906. Suo padre Leandro era un commerciante di vini di origini piemontesi che dal Monferrato si era trasferito a Milano con la moglie la quale, a quanto raccontava Rabagliati stesso, lo aveva incoraggiato a imparare a suonare il violino.

E il violino a Alberto piaceva anche se il padre, pragmaticamente, insisteva perché il figlio, più che a Paganini, pensasse al diploma. E il diploma, quello dell’Istituto Tecnico, Alberto lo prese, sia pure con un paio di anni di ritardo, ma pur continuando a sognare un futuro da violinista la vita aveva in serbo per lui qualcosa di diverso.

Perché proprio nell’anno in cui Alberto si diplomava in America moriva stroncato da un attacco di peritonite il mitico Rodolfo Valentino, e alla Fox Film Corporation (la casa cinematografica che lo aveva sotto contratto) si erano messi in testa di trovare in Italia un sosia per sostituirlo… e Alberto Rabagliati a Rodolfo Valentino gli assomigliava, gli assomigliava tanto da vincere il concorso indetto dalla Fox e imbarcarsi per l’America.

Negli Stati Uniti Alberto ci restò per quattro anni, ma la sua somiglianza con Rodolfo Valentino non bastò ad assicurargli il successo, almeno sul grande schermo; andava meglio con le donne, non insensibili al suo fascino, ma quando si ritrovò ad avere una storia con l’amante di uno dei suoi produttori la Fox lo licenziò in tronco e di lì a poco fu costretto a tornare in Italia.

Durante la sua esperienza americana però aveva avuto modo di familiarizzare con i nuovi ritmi musicali che in quegli anni si andavano affermando: il jazz, lo swing, lo scat, e appena rientrato in Italia riuscì ad entrare nell’orchestra Blue Star di Pippo Barsizza. Alberto avrebbe voluto suonare il suo amato violino, ma siccome Barsizza lo preferiva nelle vesti di cantante lui mollò tutto, e trovò una scrittura con i Lecuona Cuban Boys trasferendosi prima a Parigi e girando poi per l’Europa in tournée con l’orchestra cubana: Alberto si esibiva spesso con il viso tinto di nero, e portò personalmente al successo la canzone Maria la O.

Alla fine degli anni ‘30 però i Lecuona Boys, vista la situazione politica europea, se ne tornarono oltreoceano e Alberto, riavvicinatosi a Pippo Barsizza e lasciatosi alle spalle il violino, superò il provino dell’EIAR divenendo in breve tempo una celebrità della radio italiana, E se inizialmente era affiancato dall’Orchestra Cetra del maestro Barsizza, già alla fine del 1941 arrivò ad avere una trasmissione tutta sua, Canta Rabagliati, che andava in onda tutti i lunedì.

I suoi ritmi esotici e il suo stile americaneggiante conquistarono il pubblico, soprattutto quello femminile, nonostante il bando che il regime fascista aveva posto su tutto ciò che “puzzasse” di esterofilia, e si dice che lo stesso Mussolini fosse solito rimproverare aspramente la sua amante Claretta Petacci, che di Rabagliati aveva tutti i dischi. Sia come sia, il regime non disdegnò di sfruttare uno dei suoi successi, C’è una Casetta Piccina (noto anche con il titolo Sposi) per promuovere la martellante campagna demografica in corso in quegli anni.

Primo vero divo della canzone italiana, divenne talmente famoso da essere addirittura citato in diverse canzoni cantate da altri, e questo successo finì col rilanciare anche la sua carriera come attore: prima al cinema e poi, a guerra finita, anche in teatro. Negli ultimi anni della sua vita, ovviamente, passò anche alla televisione.

E proprio in televisione Alberto Rabagliati si esibì per l’ultima volta in pubblico, addirittura dopo la sua morte: l'8 marzo 1974 infatti, poco dopo la registrazione della prima puntata del programma televisivo Milleluci, condotto da Mina e Raffaella Carrà, si spense a causa di una trombosi cerebrale: la puntata fu trasmessa il 16 marzo 1974.

 

LA MELODIA

Ba ba baciami piccina
Con la bo bo bocca piccolina
Dammi tan tan tanti baci in quantità
Lalalalalalalalalalà

Alzi la mano chi non l'ha cantata o fischiettata almeno una volta in vita sua...

Incisa nel 1940, è questa, ben più di O Mia Bela Madunina (che pure incise nel 1956) la canzone che l'immaginario popolare associa a Alberto Rabagliati.


IL FRANCOBOLLO

Emesso da San Marino
il 25 maggio 1996
per la serie Storia della Canzone Italiana

Yvert 1462
Dentellatura 12½×12