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il musicalista | |||||||
il personaggio del mese: LUGLIO 2005 | ||||||||
armando gill | ||||||||
IL PERSONAGGIO “Versi di Armando, musica di Gill, cantati da se medesimo”: così era solito presentare sul palco le sue canzoni quello che è ritenuto essere il primo cantautore italiano; cantautore nel senso stretto del termine, perché Armando Gill, pur non avendo una formazione musicale, componeva personalmente le musiche che accompagnavano i versi da lui stesso scritti, e poi le cantava sul palcoscenico. Michele Testa (Armando Gill era uno pseudonimo ispiratogli dal personaggio di uno spadaccino le cui gesta erano raccontate a puntate nei giornali) nacque a Napoli il 23 luglio 1877 da una famiglia della buona borghesia imprenditoriale della città. Il padre, che possedeva una distilleria, avrebbe voluto per il figlio una carriera da avvocato, ma il giovane Michele si dimostrò da subito abbastanza scapestrato, tanto da costringere i genitori a fargli compiere gli studi liceali presso l’Istituto Chierchia, un collegio privato rinomato per la sua severità che nei primi anni del ‘900 (ed esattamente per gli stessi motivi) sarà poi frequentato anche da Eduardo De Filippo. Già a quel tempo Michele, che non era certo uno studente modello, stupiva tuttavia gli insegnanti per la sua capacità di improvvisare versi e filastrocche e questa sua brillantezza ne fece qualche anno dopo uno dei frequentatori più ricercati della cosiddette “periodiche”, le feste private organizzate dalle famiglie bene della borghesia napoletana. Qui Michele, ormai studente universitario, iniziò a esibirsi come cantante, cominciando anche, da autodidatta, a suonare e a comporre musica. La sua carriera di studente però si interruppe prematuramente quando, a un anno dalla laurea, lasciò gli studi per darsi al teatro di varietà, firmando un contratto con il celebre café-chantant napoletano Salone Margherita. Il personaggio che Armando Gill portava sulla scena era quello del viveur in frac e papillon, con un vistoso monocolo che si diceva avesse adottato per rendere meno evidente il suo strabismo e un estroso ciuffo che gli conferiva un aspetto da dandy. Non era certamente una figura prestante o particolarmente affascinante, tanto più che la voce era poca e spesso intonata in falsetto per le note più alte, ma il successo fu immediato e duraturo. Era anche un abile promotore di sé stesso e del suo personaggio e quello che oggi chiameremmo il “lancio sul mercato” di quello che resterà il suo più grande successo ne fu una dimostrazione. L’uscita di Come pioveva, nell’estate del 1918, fu infatti preceduta da una campagna di manifesti raffiguranti dapprima solo un ombrello, in seguito all’ombrello si aggiunse la frase “come pioveva”, e soltanto nei giorni immediatamente precedenti l’uscita della canzone si poté finalmente leggere anche il nome di Armando Gill. Qualche anno prima, richiamato in guerra e imbarcato, aveva fatto diffondere la notizia dell’affondamento della nave e della sua morte… salvo poi ripresentarsi in teatro, al Trianon di Napoli con la rivista Gill l’affondato. Re dell’ “improvvisata”, è ricordato anche per un “duello” in rima con Ettore Petrolini, incontrato per caso a Roma in un ristorante, e per avere in modo del tutto estemporaneo dichiarato alla fine di uno spettacolo il suo amore a una giovane spettatrice, Irma Fricchione, che diventò poi sua moglie. Calcò le scene, con le sue canzoni in lingua e in dialetto, le sue riviste e le sue improvvisate, dal primo Novecento fino alla Seconda Guerra Mondiale, per poi ritirarsi definitivamente solo nel 1943: morì a Napoli poco più di un anno dopo, nella notte di Capodanno del 1945.
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LA MELODIA Achille Togliani, Luciano Tajoli, Milly, Corrado Lojacono, Emilio Pericoli, Svampa e Patruno, Luciano Virgili, Ferruccio Tagliavini, Massimo Ranieri... innumerevoli sono i cantanti che hanno nel corso degli anni messo in repertorio Come Pioveva. Noi ve la proponiamo nell'esecuzione del suo "cantautore" Armando Gill. |
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IL FRANCOBOLLO Emesso da San Marino Yvert 1458 |