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il musicalista | |||||||
il personaggio del mese: AGOSTO 2025 | ||||||||
boris gmyria | ||||||||
IL PERSONAGGIO Boris Romanovich Gmyria nacque a Lebedin, una cittadina situata nella parte nord-orientale dell’odierna Ucraina, nei pressi della città di Sumy, il 5 (23) di maggio del 1903. La sua era una famiglia povera, con il padre muratore e la madre, che aveva una bella voce e spesso era chiamata ad esibirsi in occasione di feste o cerimonie, casalinga. Le condizioni economiche in cui la famiglia versava non gli consentirono di proseguire negli studi oltre la scuola elementare, e già verso i 14 anni fu costretto a cercarsi un lavoro. Arruolatosi come marinaio, esercitò in seguito nella città di Sebastopoli, in Crimea, i mestieri di pompiere, operaio portuale e meccanico, fino alla decisione di iscriversi, nel 1927, all’Istituto del Genio Civile di Kharkyv, dove si diplomò nel 1935 Fu in questa città che, grazie all’incontro con Pavel Golubev, insegnante di canto al locale conservatorio, rispolverò l’antica passione per il canto della madre, la quale gli aveva evidentemente trasmesso le sue capacità. Iscrittosi al conservatorio, Boris fin dal 1936 fu chiamato, ancora studente, a far parte del coro del Teatro dell’Opera della città, e quando nel 1939 ottenne il diploma finale la sua voce basso-baritonale e le sue capacità interpretative gli avevano già fatto guadagnare una notevole fama. In quello stesso 1939, dopo una breve tournée nei principali teatri ucraini, fu infatti assunto all’Opera di Kyiv, dove ebbe occasione di interpretare tutti i grandi ruoli di basso delle più rappresentate opere liriche, dal Mefistofele del Faust di Gounod al Galitskji del Principe Igor di Borodin, dal Boris di Mussorgskji al Salieri di Rimski-Korsakov. Oltre alle messe in scena operistiche partecipò a innumerevoli concerti, portando in scena anche la musica popolare ucraina: una sorta di tributo alla madre, morta durante la carestia di Holodomor, nel 1932. Nominato Artista della Repubblica Ucraina nel 1941, dopo l’invasione nazista si rifugiò a Poltava, dove rimase anche quando la città cadde in mano dei tedeschi, accettando, dietro precisa richiesta, di continuare a esibirsi nell’Ucraina occupata. Un comportamento bollato come collaborazionista che gli farà rischiare, a guerra finita, la prigione, dalla quale si salvò solo per l’intervento personale di Nikita Khruscev, suo grande estimatore. Riprese allora il suo posto all’opera di Kyiv, dove però, come ritorsione per le sue posizioni durante l’occupazione, gli vennero negati i grandi ruoli che era abituato a interpretare, arrivando anche ad affidargli parti secondarie di baritono, o addirittura di tenore. Abbandonata dunque l’opera si dedicò alla concertistica, anche se il regime sovietico, ritenendolo poco affidabile, gli negò sempre la possibilità di accettare scritture all’estero. Nominato nonostante tutto Artista Popolare dell'URSS, insignito dell'Ordine di Lenin, e vincitore del Premio Stalin, Boris Gmyria, considerato uno dei più grandi artisti sovietici del XX secolo, morì a Kyiv poco prima di compiere 66 anni, il 1° agosto del 1969.
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LA MELODIA Benché fosse conosciuto come “Boris il grande” (o forse proprio per quello), una delle misure di ritorsione per il suo collaborazionismo consistette nell’impedirgli per lungo tempo di portare in scena il suo cavallo di battaglia, l’interpretazione del Boris Godunov di Mussorgskji, che noi vi proponiamo in una registrazione di anteguerra. |
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IL FRANCOBOLLO Emesso dall'Ucraina Michel 594
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