Musei, reperti
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Il Museo Ferroviario di Trieste  
di Marino Bignami

Ultimamente sono stato a Trieste per un soggiorno turistico e ho voluto visitare il Museo Ferroviario. Il Museo è stato aperto al pubblico nel 1984 nell'ex stazione ferroviaria di Trieste Campo Marzio ed è curato da appassionati del dopolavoro ferroviario.

L'interessante esposizione è molto vasta ed oltre al materiale ferroviario mostra anche vetture dismesse delle tranvie di Trieste con il relativo materiale rotabile e documentario. Nella prima sala del museo, ex ingresso della stazione, sono in mostra alcuni grandi plastici ferroviari perfettamente funzionanti per la delizia degli appassionati ma soprattutto dei bambini.

Casualmente in occasione della mia visita era stata anche allestita una mostra particolare degli autobus che avevano svolto servizio in città e che nel tempo hanno sostituito quasi completamente le tramvie. Infatti in servizio è rimasta la sola tramvia Trieste-Opicina, entrata in funzione dal 9 settembre 1902 e che ha la caratteristica di superare un dislivello di circa 320 metri con un tratto in salita di circa 800 m in forte pendenza che raggiunge in un tratto il 26%; tale tratto, superato inizialmente a cremagliera, venne poi sostituito successivamente da un impianto a fune. Negli ultimi tempi l'impianto ha avuto interruzioni e riavvii: è stato fermato nel 2005 per effetto della legge di stabilità, ma su pressioni dell'opinione pubblica ha ripreso servizio il 26 luglio 2006. In seguito il servizio è stato nuovamente sospeso lunedì 3 settembre 2012 a seguito di un deragliamento, poi dopo revisione di tutti gli impianti e delle vetture la tramvia è stata riaperta il 24 luglio 2014. Chi è interessato può vedere la ripresa del servizio su YouTube.

Al museo ho appreso che il primo impianto ferroviario della città, datato 1857, fu realizzato dall'ingegnere veneziano Carlo Ghega, che precedentemente era stato mandato in missione di apprendimento dall'amministrazione statale per documentarsi sulla nuova tecnologia ferroviaria, prima in Inghilterra e poi negli Stati Uniti. Successivamente incaricato di progettare le prime linee ferroviarie venne mandato in Inghilterra e da Stephenson curò l'acquisto di due locomotive per le prime linee austroungariche.

La stazione-museo era in origine una importantissima stazione merci; era il terminal, con quattro binari, che nel primo Novecento era punto di collegamento e capolinea fra i traffici marittimi del porto di Trieste e l'interno dell'impero Austro-Ungarico.

La collezione museale esterna è sistemata su questi quattro binari terminali e mostra varie locomotive di ogni età, carrozze ferroviarie e vagoni speciali ed anche una vettura militare blindata a motore chiamata Panzerdraisine Steyr K2670. Un vero escursus ferroviario nel passato e tram d'ogni epoca dismessi dalla città di Trieste.

Ho voluto però indagare ciò che maggiormente interessa a noi storico-postali: i mezzi e i sistemi di trasporto della posta da parte della ferrovia e delle tranvie, però non ho trovato molto.

Passando in rassegna il materiale ferroviario rotabile ho visto solamente due vagoni postali ambulanti di cui uno recente rimasto in servizio fino al 1983. Purtroppo entrambi i vagoni erano rigorosamente chiusi e non accessibili; sarebbe stato interessante vedere l'interno e le attrezzature. Come altro materiale legato alla posta ho reperito una sola cassetta postale trasportabile non datata ed alcuni distintivi usati a cavallo del Novecento, che il personale postale e i portalettere erano tenuti a portare sui vestiti quando trasportavano le sacche di corrispondenza in città e utilizzavano i mezzi pubblici; inizialmente infatti il trasporto del personale postale era effettuato sui tram e successivamente sugli autobus fino all'anno 1957, poi i fattorini si servirono dei mezzi dell'amministrazione postale (comunicazione personale da parte di gentilissimi appartenenti all'associazione che curava la mostra dei bus di città).