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Monticiano
Integrazione della scheda di Monticiano - II parte (pag. 156)
Il 15 Giugno 1864 fu attivato il tratto fino a Orbetello della Ferrovia Maremmana proveniente da Livorno e l'Amministrazione Postale, potendo Massa Marittima ottenere le sue corrispondenze dalla parte di Follonica, abolì il procacciato diretto tra Siena e Massa Marittima e limitò la corsa stessa da Siena e Chiusdino.

Non abbiamo trovato documentazione del nuovo assetto del servizio progettato dalle Poste, ma certo non fu di gradimento ai monticianesi, tant'è che il 21 Novembre 1864 il Gonfaloniere di Monticiano così scrive al Prefetto di Siena:
"Un nuovo procacciato, che la Direzione Compartimentale delle Poste di Firenze intenderebbe di attuare dal 1° Gennaio 1865 per il servizio postale di Monticiano, Chiusdino ecc. toglierebbe la corrispondenza diretta tra queste popolazioni e il Capoluogo della Provincia, e le lettere dovrebbero fare un giro per la maremma prima di pervenire a Siena, e da Siena in questi centri di popolazione.
Di quale benefizio viene ad esser privato questo Comune dopo avere sopportato la spesa dell'impianto dell'Uffizio Postale, ed essersi assoggettato a quella del mantenimento del Pedone, e del Portalettere Rurale, è facile comprenderlo quando per poco si rifletta che di qua tutto fa capo a Siena sia per ragione di pubblico servizio sia per ragione degli affari dei privati.
"1

Questo stato di cose non poteva che far aumentare il fenomeno, mai cessato, del trasporto abusivo della corrispondenza che, nel caso di Monticiano, era affidato ai numerosi barrocciai attivi nel paese e nelle frazioni; la Direzione Compartimentale di Firenze ne venne a conoscenza, tant'è vero che il 10 Febbraio 1865 allertò il Prefetto di Siena:
"Sarebbe fatto credere a questa Compartimentale che alcuni infrascritti vettori di Monticiano, Iesa e S.Lorenzo a Merse facenti periodici viaggi da e per Siena e Colle di Val d'Elsa, si faccia un fraudolento trasporto di corrispondenze in spregio alla Legge postale del 5 Maggio 1862 [...] Prega l'On. Prefettura della Provincia di Siena a voler disporre che in proposito siano assunte opportune verificazioni e occorrendo siano perquisiti improvvisamente, agli effetti dell'articolo 36 della citata Legge, i seguenti:

Rinaldi Mariano barrocciaio e merciaio che parte da Monticiano il sabato di ciascuna settimana per Colle e viceversa il lunedì (generalmente) da Colle per Monticiano.
Naldini Ferdinando, sopracchiamato Americano, barrocciaio che fa tre gite settimananli (senza che si conoscano con precisione i giorni) tra Monticiano e Colle.
Capitani Bernardino, barrocciaio e merciaio, che fa due gite settimanali, nel martedì e Venerdì, da Monticiano a Siena.
Torzoli Antonio, barrocciaio, che fa tre viaggi in ciascun mese da Monticiano a Siena, senza però che si sappia in quali giorni.
Rosi Giovanni, Ghezzi Pietro e Rosi Galgano di Modesto, barrocciai di Iesa che fanno una gita settimanale ciascuno d'andata e ritorno a Siena.
Marchi Lorenzo, che da S.Lorenzo a Merse va pure una volta la settimana a Siena e viceversa
".2

Furono fatti alcuni controlli, ma non risulta che qualcuno dei sospettati "vettori" abusivi sia stato colto in fallo: nascondere qualche lettera in un barroccio, magari carico di roba, non doveva essere difficile.

Finalmente, sotto la pressione non solo di Monticiano, ma anche di altri Comuni, il 30 Novembre 1866 le Poste bandiscono un'asta "...per l'accollo del trasporto delle corrispondenze postali tra Massa Marittima e Siena per la via di Palazzetto [...] L'accollo avrà principio col 1° Gennaio 1867, durerà a tutto il Dicembre 1869, e continuerà poscia di sei mesi in sei mesi sempreché non intervenga disdetta che dovrà essere data dall'accollatario tre mesi, e dall'amministrazione in mese prima della scadenza."3

L'asta fu vinta dal precedente accollatario, Orazio Palazzoni di Chiusdino. Il pedone di Monticiano fu mandato a scambiare la posta al Ponte della Feccia, distante dal paese circa sette chilometri.

Sull'ufficiale di posta dell'epoca abbiamo notizie da una lettera della Direzione Compartimentale delle Poste, nella quale , il 26 Dicembre 1866, si chiedono al Prefetto informazioni sulla "...solventezza di Giuseppe del fu Lucattini Ansano" di Monticiano, per la sua personale mallevadoria per la somma di £ 730 a favore di suo fratello Giulio titolare di quell'Ufficio Postale.

Il 2 Gennaio 1867 la Prefettura risponde che "...risulta in sostanza che egli è possessore unitamente al fratello Giulio di un patrimonio di circa 10.000 franchi del quale peraltro gode l'usufrutto la madre". La proprietà è in parte ipotecata, ma "...ne risulterebbe pure qualche porzione libera da vincoli e la fama che gode il Lucattini è di uomo onesto."4


Le tre possibili combinazioni dei bolli postali di Monticiano con i numerali

Non sappiamo fino a quando rimase in servizio Giulio Lucattini: nel 1875 il ricevitore titolare di Monticiano è Angiolo Zani.


1) ASS - Prefettura n. 1038, cat. 8
2) ASS - Prefettura n. 1080, cat. 8
3) ASS - Prefettura n. 1167, cat. 8
4) ASS - Prefettura n. 1142, cat. 8

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