Il postalista > I Corrieri del Mangia > Gli aggiornamenti > Poggibonsi

Poggibonsi
Integrazione della scheda di Poggibonsi - III parte (pag. 165)
La distribuzione della posta in paese si faceva due volte al giorno, ma l'orario non accontentava tutti. Nel 1927 abbiamo trovato la documentazione di questo stato di cose in una corrispondenza fra il Prefetto, la Direzione Postale di Siena e il Podestà: quest'ultimo protesta perché "...le due quotidiane distribuzioni vengono fatte la prima alle 7 del mattino e la seconda alle 10" e chiede che venga soppressa la prima distribuzione del mattino, istituendone un'altra "...verso le 18 ½", lamentando che "...vi è stato al riguardo, da parte della Direzione Provinciale delle Poste, il più completo disinteressamento, che rasenta quasi il sabotaggio dei nostri interessi".

La Direzione delle Poste assicura il Prefetto di avere sottoposto la richiesta del Comune di Poggibonsi al superiore Ministero "...importando un aumento di spesa per l'Amministrazione", ma di non aver ancora avuto risposta e promette di sollecitare.1

La Posta si trovava in paese e l'accollatario del trasporto degli effetti postali fra l'ufficio e la stazione ferroviaria era un certo Gino Meini, che nel 1929 percepiva per questa incombenza £ 2.453 annue e chiese alla Direzione Provinciale di Siena, "...in seguito ad un effettivo aumento di lavoro verificatosi in quest'ultimi tempi [...] che l'attuale retribuzione gli fosse portata almeno a £ 300 nette mensili (circa £ 3.960 annue lorde), minacciando altrimenti di dimettersi dal servizio".

Il Ministero però non aveva approvato, concedendo semmai "...un modesto aumento , in considerazione che per i provvedimenti inerenti alla rivalutazione della lira, non sono consentiti aumenti di spesa".

Considerando la paga dei postini, quella del Meini potrebbe sembrare molto alta, ma così non è se si considera il suo impegno. Infatti, con una lettera del 6 Luglio 1929 il Direttore Provinciale delle Poste informa il Prefetto che il Meini "...esegue giornalmente sette gite di andata e ritorno fra l'ufficio postale e la stazione, trasportando 16 dispacci in partenza e 12 in arrivo, e una media di 16 pacchi fra arrivo e partenza; esso esegue inoltre lo scambio di tutti gli effetti postali con gli automobili che fanno capo alla stazione di Poggibonsi. E' da tener presente che malgrado il servizio richieda un impiego orario effettivo di circa sei ore, il servizio stesso è talmente frazionato, da occupargli tutta la giornata con l'aggravante di doverlo iniziare la mattina alle 5.30 e terminarlo alle 23.30".

Il 31 Luglio 1929 il Comune informa il Prefetto che il Meini si contenterebbe di £ 3.250 all'anno "...fa però preghiera perché, se possibile, venga dispensato. Sarebbe disposto a sostituirlo certo Cervelli Angiolo, mutilato, raccomandato dalla locale sottosezione dell'Ass. Mutilati e invalidi di Guerra", che anche il Podestà raccomanda vivamente.2

Purtroppo non abbiamo trovato altri documenti sulla questione, sicché non sappiamo come andò a finire.

La lettera del Direttore Provinciale delle Poste accenna anche allo "scambio di tutti gli effetti postali con gli automobili che fanno capo alla stazione di Poggibonsi". Infatti, dal dopoguerra3 in poi si era sviluppata in tutta la provincia la rete automobilistica: a Poggibonsi facevano capo le linee Poggibonsi - S.Gimignano e Poggibonsi - Colle - Massa Marittima, entrambe gestite dalla SITA.


La distribuzione della posta, di cui abbiamo già parlato, era fonte continua di proteste che, francamente, sembrano del tutto ingiustificate; ci sembra piuttosto che le pretese della popolazione e della pubblica amministrazione fossero davvero esagerate.

Nel Novembre 1929 il Comune richiede un miglioramento del servizio di distribuzione: "...In una metà circa dell'abitato di questo Capoluogo si effettua la distribuzione della corrispondenza una sola volta al giorno, nella mattinata, mentre nella restante parte si ha una seconda ed utilissima distribuzione nella serata". Ed osserva che non gli sembra "decoroso" per l'Amministrazione Postale pretendere che sia il Comune ad assumersi la spesa: "...sembra che in ben altro modo si potrebbe pensare dall'Amministrazione delle Poste a realizzare economie".4

Non bastava poter ricevere posta tutti i giorni, ma questo è niente: in qualche paese meno importante di Poggibonsi la distribuzione a domicilio della corrispondenza si faceva anche tre volte al giorno!


1) A.S.S. - Prefettura anno 1927 - Affari generali, serie I, cat. 8
2) A.S.S. - Prefettura anno 1929 - c.s.
3) Si intende, naturalmente, la guerra 1915-18.
4 ) A.S.S. - Prefettura anno 1929 - c.s.

  Il postalista > I Corrieri del Mangia > Gli aggiornamenti > Poggibonsi