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Radda
Integrazione della scheda di Radda - I parte (pag. 170)
Fino all’anno 1870, quando vi fu istituito un ufficio postale governativo, esisteva a Radda un “incaricato fiduciario Comunale della corrispondenza postale”.

E’ quanto si apprende da una delibera del consiglio comunale del 2 Ottobre 1869, in cui è detto che questo fiduciario “...non riconosciuto dal Governo, non avendo alcuna veste ufficiale, né un Uffizio dove esercitare le proprie incombenze, né i registri e timbri che si usano negli Uffizi Governativi né in sostanza nessuna responsabilità personale, esclude ogni garanzia della sicurezza delle corrispondenze. Non possono gli Uffici Pubblici cui talvolta interessa, accertare la impostazione delle lettere e pieghi officiali mediante il timbro postale; non possono assicurarsi né raccomandarsi le lettere e pieghi importanti, sì privati che officiali [...] farsi i vaglia postali che divenuti or d'uso generale sono il mezzo più sicuro per l’invio di denaro...

Si richiede infine che “...la corrispondenza per Radda abbia luogo per lo stradale fiorentino anziché per il senese.”

Il 20 Ottobre 1869 la Direzione Compartimentale delle Poste di Firenze scrive al Prefetto che è favorevole alla richiesta di Radda purché “...oltre al provvedere alla spesa di trasporto dei pieghi e delle corrispondenze [...] si obbligasse a pagare alla Ra Amministrazione annue £ 134 che oggi eroga come salario del Distributore di Radda e che farebbe parte della retribuzione da assegnare al Commesso titolare dell’Uffizio in discorso.”1

Il Comune accettò tali condizioni e propose tre nominativi per l’incarico di distributore. Il 9 Marzo 1870 la Direzione Provinciale delle Poste di Siena chiese informazioni al Prefetto “...su tre individui proposti da quel Consiglio Comunale per il titolare del nuovo Ufficio che va ad instituirsi nel Comune di Radda” Si tratta di : “1° Marconi Giuseppe, attualmente Distributore per conto del Comune, 2° Filippo Martini, 3° Pietro Graziani.”

La Prefettura a Sua volta si rivolge ai Carabinieri di Siena che in data 13 Aprile rispondono: “...la condotta morale e politica di ognuno di essi è irreprensibile, ma il Marconi potrebbe avere la preferenza, sia perché più idoneo al disimpegno di tale impiego, e sia pel modo lodevole onde ha sempre disimpegnato l’incarico di distributore pel conto del Comune.” E il Marconi fu confermato.

Sulla scorta della documentazione rintracciata negli archivi della Prefettura, è incerto se l’apertura dell’ufficio sia avvenuta il 1° Giugno o il 1° Agosto del 1870. E’ del 23 Luglio una delibera comunale che chiede l’istituzione del nuovo corso postale per Firenze per la via di Greve, impegnandosi a pagare “...il postino che va a Firenze con un veicolo a sei posti interni a due cavalli e mantenere il procaccia per Siena con l’attuali tre gite con biroccio.”


Ma c’era in servizio anche un pedone, secondo quanto risulta da una nuova delibera comunale del 15 Novembre 1870 , che: “1° Chiede il cambiamento dell’itinerario postale voltandolo direttamente a Firenze per la strada di Greve. 2° Di mantenere il procaccia con birroccio ad una bestia con tre gite settimanali per la via di Castellina e Siena e viceversa. 3° Di sopprimere la corsa postale che con pedone va ora a Siena per la via di Vagliagli, surrogandovi l’altra giornaliera da Greve per Firenze e viceversa con postino avente l’obbligo di mantenere per il predetto servizio a comodo dei passeggeri un veicolo a due o tre cavalli.

Finalmente la questione fu risolta, superando i contrasti sorti con i comuni di Castellina in Chianti e Gaiole, i quali non gradivano cambiamenti al vecchio sistema di procacciato per Siena, e il 27 Aprile 1871 il Comune di Radda comunica al Prefetto che in seguito “...all’avvenuta riforma del servizio postale in questo Comune, in ordine alla quale è stato superiormente stabilito il trasporto quotidiano delle lettere per la parte di Firenze, e tre volte la settimana anche per la parte di Siena”, delibera di “...nominare in via provvisoria Priamo Cini al servizio di Postino e Procaccia per Siena [...] avuto riguardo al lungo servizio prestato

Dall’accluso “Quaderno d’oneri” del medesimo risulta:
1° Salario di lire annue quattrocento.
2° Tre gite settimanali a Siena con biroccio, e segnatamente nei giorni di Lunedì, Mercoledì, e Venerdì percorrendo lo stradale della Castellina per portare e riportare le Bolgette dell’Uffizio Postale di Castellina, e della corrispondenza diretta a questo di Radda nella quale è pure compresa quella pel Comune di Gaiole, conciliando il servizio stesso con gli orari postali, ed in modo che il di lui ritorno a Radda non avvenga mai dopo le ore nove di notte nella stagione invernale, e dopo le ore dieci, sempre di sera, nella stagione estiva.
3° E’ inerente al posto l’obbligo di disimpegnare tutte le commissioni che dai privati gli possano essere affidate, sia per trasporto di denari, sia per trasporto di stampe, carte legali, involti; per le quali commissioni dovrà percipere i relativi emolumenti nei limiti della discretezza.
4° Obbligo di trasporto gratuito per tutte le stampe, pieghi ed altro per conto degli Uffizi Comunali di Radda, Gaiole e Castellina.
5° Mancando di eseguire anche una sola gita, pagherà una multa di £ 10, recidivando di £ 20 e in più i danni che dovessero derivare dalla sua mancanza...


Al servizio postale per Firenze il Comune aveva provveduto con un accollo a trattativa privata, incaricando “...provvisoriamente Niccolò Trentanove Postino del Comune di Greve del servizio postale giornaliero da Radda a Firenze con veicolo chiuso e coperto a due o tre cavalli secondo il bisogno, con il salario in ragione di lire seicento annue.”

La Prefettura però, con lettera del 27 Maggio 1871, avverte il Sindaco di Radda di essergli stato comunicato dalla Direzione Provinciale delle Poste che “...il Procaccia cadrebbe in contravvenzione alle leggi sulla privativa postale (R°Decreto 21 Settembre 1862 n°891) qualora trasportasse e distribuisse così a Radda che a Siena e lungo lo stradale lettere, pieghi, stampe ed altro”, mentre “...può prestarsi al trasporto per conto di privati di oggetti di vestiario, merci, coloniali e denaro, non essendo ciò vietato dalle suddette leggi .”

E’ imposto al Cini ”...di far conoscere al Pubblico i luoghi di suo recapito sia in Siena che in Radda.”2
1) A.S.S. – Prefettura n. 1197, cat. 8
2) A.S.S. – Prefettura n. 1335, cat. 8

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