| Radicofani | 
         
         
          |  Integrazione della scheda di Radicofani - II 
            parte (pag. 171) | 
         
         
           Dopo la soppressione del corriere postale fra Siena 
            e Roma, il Prefetto di Siena si impegnò per organizzare un 
            nuovo servizio postale per Radicofani, ma incontrò grandi difficoltà 
            quando si trattò di reperire il contributo alla spesa da parte 
            dei comuni interessati.    
            Il Comune di Siena, in data 3 Settembre 1863, risponde di "...non 
            concorrere alla spesa per l'attivazione di un servizio postale diretto 
            da Siena a Radicofani, essendo il medesimo un servizio uguale agli 
            altri da istituirsi per conto ed a profitto del R° Governo."  
             
            Anche la Camera di Commercio aderisce all'iniziativa: "...allo 
            scopo di ottenere una staffetta postale da Siena a Radicofani invita 
            le Comunità interessate a concorrere alle spese che il R.Governo 
            nell'aderire alla domanda dichiarava portare a privato carico 
            [...] progettando il riparto nel modo seguente", come 
            risulta da una comunicazione fatta al Prefetto il 28 Dicembre 1863. 
               
            Secondo il progetto della Camera di Commercio, ogni Comune doveva 
            versare dalle venti alle quaranta lire all'anno: non era un gran cifra, 
            ma evidentemente le casse comunali piangevano.   
            Dalla lettera si apprende "...come le Comunità di 
            Arcidosso, Castel del Piano, S.Quirico e Manciano deliberarono negativamente, 
            per lo che il servizio postale non potrebbe essere attivato senza 
            il concorso della Comunità di Siena, la quale supplisse alla 
            insufficienza dei mezzi".   
            Le motivazioni del rifiuto erano diverse: Manciano "...in 
            quanto non ne riporterebbe il minimo vantaggio", San Quirico 
            perché "...rigetta il propostogli nuovo corso postale", 
            Castel del Piano "...considerando che fra non molto l'apertura 
            della Ferrovia da Asciano a Grosseto potrà apportare un tal 
            vantaggio a questa Comune", mentre Arcidosso propone "che 
            le Comunità si uniscano piuttosto a reclamare contro il servizio 
            postale, ne dimostrino gli inconvenienti, e procurino di ottenere 
            che sia questo riordinato in una più sollecita e comoda comunicazione".  
             
            Alcuni Comuni invece aderiscono: Pitigliano "...sempreché 
            il vantaggio dell'arrivo delle corrispondenze sia quello indicato 
            nella enunciata officiale della Direzione Compartimentale di Firenze 
            del 5 Ottobre 1863 e sempreche il piego postale giunga in Pitigliano 
            ore 2 pomeridiane"; 
            Roccalbegna "...sempreché in atto pratico, venga la 
            Comunità a risentire vantaggio nella sua sollecita e comoda 
            corrispondenza"; 
            Sorano "...a condizione che cessi, come ritiene infatti cessato 
            ogni e qualunque aggravio per dependenza del servizio postale".  
             
            La Camera di Commercio insiste perché il Comune di Siena concorra 
            "...al riparto di spesa annua per la staffetta postale da 
            Siena a Radicofani già superiormente approvata, fino a che 
            venga aperta la stazione della Ferrovia di Torrenieri, e per qual 
            somma la Comunità stessa voglia contribuire [...] 
            La Direzione delle Poste fissato che sia il modo di pagamento attiverà 
            prontamente il servizio [...] la Comunità di Siena 
            è altronde per risentire il massimo vantaggio da siffatto servizio 
            postale diretto a sollecitare le corrispondenze epistolari, ora per 
            quella parte di provincia soverchiamente ritardate."  
             
            Effettivamente Siena ritornò sulla sua decisione e il 29 Dicembre 
            1863 il consiglio comunale deliberò di "...stanziare 
            per il detto servizio, e per l'anno 1864 soltanto, la somma di £ 150, 
            da corrispondersi proporzionatamente al tempo che sarà a decorrere 
            fino all'apertura della Stazione di Torrenieri".   
            Anche il rifiuto degli altri Comuni fu in buona parte superato, così 
            il 16 Gennaio 1864 la Camera di Commercio può comunicare al 
            Prefetto l'esito positivo della sua iniziativa, che consente di coprire 
            il contributo richiesto dall'Amministrazione delle Poste, e il successivo 
            27 Gennaio la Direzione Compartimentale delle Poste di Firenze scrive 
            al Prefetto, prendendo atto della somma stanziata di £ 540 
            "...per concorrere al ristabilimento di un corso diretto 
            di posta tra Siena e Radicofani lungo la vecchia via Romana [...] 
            e si provvede per ottenere dal Ministero la sanzione delle variazioni 
            che nei servizi collaterali porterà il riattivato corso di 
            cui trattasi".1   
            Sarebbe troppo lungo riportare gli inconvenienti, le controversie 
            e i reclami cui dette luogo il nuovo servizio postale. Undici anni 
            dopo, il 12 Aprile 1875, fu bandito un Avviso d'Asta 
            "...per l'appalto del trasporto delle corrispondenze postali 
            tra Siena e Radicofani [...] dal 1° Luglio 1875 a tutto 
            l'anno 1877..."    
             
            Nella"Cartella d'oneri per l'accollo del trasporto 
            delle corrispondenze tra Siena e Radicofani per la via di Buonconvento 
            e S.Quirico" acclusa all'avviso d'asta è 
            detto, tra l'altro, che: "...avrà luogo tra Siena 
            e Radicofani un servizio giornaliero nell'uno e nell'altro senso con 
            barroccino tirato da un buon cavallo [...] tempo di percorrenza 
            10 ore, sia in andata che in ritorno."2 
            I corrieri e le staffette delle Poste Granducali impiegavano rispettivamente 
            otto ore e sette ore e mezzo: un bel progresso!   
            Da una relazione della Prefettura sulle strade comunali della provincia 
            di Siena del 1865, riteniamo di un certo interesse riportare la parte 
            riguardante il comune di Radicofani:3  
            Strada di Sarteano... Va dalla Nazionale Romana al paese di Sarteano, 
            ha larghezza media di m. 4 ed è lunga Chil. 9, in mediocre 
            stato. 
            Strada della Posta... dal Paese alla Antica Posta dei Cavalli, larga 
            m.4 e lunga Chil. 0,300. 
            Strada Nuova... dal Paese alla Nazionale Romana, larga m.3 e lunga 
            Chil. 0,350. 
            Strada delle Mura... dal paese alla Nazionale Romana, larga m.5 e 
            lunga 1 chil. 
            Strada delle Vigne... dalla strada di Sarteano al paese di Celle, 
            larga m.4 e lunga chil.3,648 
            Strada del Mulino... dalla Nazionale Romana al Mulino del Paglia, 
            larga m.3 e lunga chil. 4.    
            La strada per Sarteano è segnata in arancione nella sottostante 
            cartina. La lunghezza della strada delle Vigne per Celle (in celeste), 
            si riferisce al tratto compreso nel comune di Radicofani, dal bivio 
            per Sarteano fino al torrente Rigo.  
               
                  
                  Il tracciato dell'antica Strada Regia Romana (o Nazionale) è 
                  segnato in verde.    
                  Venendo da Roma, il tratto che, dopo aver varcato il torrente 
                  Rigo alla sua confluenza nel fiume Paglia, girava a destra verso 
                  l'antica osteria della Novella per salire a Radicofani con una 
                  pendenza molto forte, fu abbandonato nel primo dopo guerra.  
                   
                  Negli anni 1947-48 la strada venne fatta proseguire lungo la 
                  valle del Paglia per deviare, dopo 6 km, verso Radicofani, lasciandosi 
                  Poggio Leano sulla destra (tratto in azzurro).   
                  Negli anni sessanta del secolo scorso la Via Cassia subì 
                  una nuova modifica e il "traforo" ne tagliò 
                  fuori Radicofani (tratto in rosso).  | 
               
             
             
               1) A.S.S. 
            - Prefettura 1022, cat. 8 
            2) A.S.S. - Prefettura 1456, cat.8  
            3) A.S.S. - Prefettura n. 1102, cat.8 | 
         
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