|   Il primo ufficio postale succursale 
              della Direzione di Siena fu quello di Porta Camollia, la cui apertura 
              è documentata dalla comunicazione ufficiale che il Direttore 
              Provinciale invia al Sindaco di Siena l’11 Marzo 1907: “Mi 
              pregio partecipare alla S. V. Ill.ma che il giorno 16 corrente sarà 
              aperto al pubblico un Ufficio Postale di 3a 
              Classe a Porta Camollia. Il Ricevitore dell’Ufficio stesso, 
              che è il Sig. Raffaele Cosci, ha trovato il locale apposito 
              in Via Fiorentina N° 36. I servizi che saranno disimpegnati 
              dal nuovo Ufficio risultano dall’unito avviso, che prego di 
              voler fare affiggere nell’albo pretorio di codesto On. Municipio”.1 
            Questo Raffaele Cosci dovrebbe essere il figlio (o il nipote?) 
              di un portalettere Cosci che era in servizio alla Direzione di Siena 
              nel 1854. 
             Al 
              nuovo ufficio fu assegnato il bollo tondo-riquadrato SIENA (PORTA 
              CAMOLLIA), ma con un errore, la N capovolta, come si vede in questa 
              impronta del 30 4 07; errore che deve essere stato corretto presto, 
              infatti nell'altro bollo del 28 6 07 qui riportato la N è 
              normale. 
            Finora abbiamo visto queste due sole impronte del TQ, più 
              un'altra confusa e illeggibile, e non siamo in grado di dire quando 
              fu sostituito dal Guller, che noi conosciamo usato dal 1909 in poi. 
             
             A fronte di questa documentazione ufficiale, esiste una lettera 
              del 2 Ottobre 1900 indirizzata alla Camera di Commercio con la quale 
              un certo Francesco Betti informa che "...col giorno 7 del 
              mese di Settembre presso Porta Camollia con notevole vantaggio degli 
              abitanti di quella località è stato attivato un nuovo 
              Ufficio Telegrafico di 2a classe del quale 
              il sottoscritto è il concessionario". 
            Auspica che all'Ufficio venga unita "...una Collettoria 
              Postale di 1a classe specialmente per 
              la spedizione dei pacchi che in gran numero vengono mandati in ogni 
              parte d'Italia dai numerosi fabbricanti di dolci che si trovano 
              nella medesima località" dichiarandosi" ...disposto 
              ad assumersi l'incarico di collettore postale e a prestare le necessarie 
              mallevadorie". La Camera di Commercio inoltrò la 
              richiesta alla Direzione P.T, raccomandando che fosse presa in considerazione.2 
            Di servizio telegrafico a Porta Camollia non abbiamo trovato nessun 
              altra documentazione, fino all'annuncio ufficiale della Direzione 
              Provinciale sopra riportato, che ne stabilisce l'apertura al 16 
              Marzo 1907, quasi sette anni dopo la suddetta lettera. 
            Inoltre bisogna tener conto di un inatteso (e per noi inspiegabile) 
              recente ritrovamento: una vecchia cartolina affrancata con cent.2 
              floreale (tariffa per la città) con un bell'annullo Guller 
              SIENA * PORTA CAMOLLIA 24 GEN. 02. Come si può vedere, si 
              tratta di una comune cartolina "monumentale, illustrata da 
              un gruppo di monaci in posa in un chiostro dell'Abbazia di Monte 
              Oliveto Maggiore presso Siena, spedita da porta Camollia a porta 
              Romana, situate alle due estremità del tratto di via Cassia 
              (ex Strada Regia Romana) che attraversa tutta la città da 
              nord a sud. 
              
            Questo tipo di Guller è della identica foggia di quelli 
              che nello stesso periodo furono forniti ad altri uffici postali, 
              noi lo abbiamo riprodotto accanto a quello di Castel del Piano, 
              per un confronto che ci pare non lasci adito a dubbi. 
              
            Che quella di Francesco Betti che si dichiara "concessionario" 
              del servizio in quella zona, sia stata una iniziativa privata? E 
              il Guller poteva essere in dotazione al telegrafo e usato in via 
              straordinaria (e abusiva, ci pare) per timbrare una cartolina diretta 
              in città? E chi l'avrebbe recapitata? Pare però impossibile 
              che la ditta Guller fornisse direttamente un privato e ci pare strano 
              che lo abbia fatto la Posta, senza un atto ufficiale di apertura 
              dell'ufficio, che invece, lo abbiamo visto, ci fu sette anni dopo. 
             
             Insomma, 
              l'occasionale ritrovamento di questo bollo, di cui finora ignoravamo 
              l'esistenza, ha sollevato in noi tanti interrogativi, finora senza 
              una risposta; abbiamo fatto solo delle supposizioni, che restano 
              tali. Speriamo qualcuno sia in grado di portarci qualche lume. 
            Abbiamo già detto che il Guller, ben diverso da quello "primitivo" 
              sopra descritto, sostituì il TQ nel 1909, almeno secondo 
              quanto risulta dalle nostre ricerche. 
            Il 1° Novembre 1911 a Raffaello Cosci succedette Corrado Cesarini, 
              che mantenne il suo incarico fino al 16 Luglio 1956, quando fu "collocato 
              a riposo per limiti di età", a 74 anni; divenne 
              "reggente" la sorella Leonilda Porcellotti, già 
              sua supplente, che aveva 68 anni. 
             Poco dopo la nomina, il 4 Dicembre 1911, il Cesarini chiese alla 
              Direzione il permesso di spostare la sede dell'ufficio, (che era 
              vicino all'Antiporto, in Via Fiorentina 36), e portarla in Via Fiorentina 
              1, cioè poco fuori la porta di Camollia, pressappoco dov'è 
              oggi. La Camera di Commercio, interpellata in merito, dopo una rapida 
              inchiesta comunicò alla Direzione Provinciale che: "I 
              principali negozianti del suburbio di Camollia si sono dichiarati 
              contrari al trasloco, perché troppo s'avvicinerebbe a Siena, 
              mentre d'altra parte i fabbricati vanno continuamente estendendosi 
              verso il cosiddetto Palazzo dei Diavoli".3 
            Successivamente però altri commercianti dettero parere favorevole 
              e il Cesarini tornò alla carica, cosicchè il Direttore 
              delle Poste comunicò alla Camera di Commercio che "...il 
              titolare ha assicurato che se gli verrà accordato il trasloco 
              dell'ufficio - che egli con ogni forza reclama - impianterà 
              il telegrafo" e a tale condizione anche lui sarebbe favorevole. 
             Alla fine il Cesarini la spuntò e il 12 Ott. 1912 la Direzione 
              Postale informa la Camera di Commercio che "...essendo 
              stati portati a temine i necessari lavori, da oggi verrà 
              attivato il servizio telegrafico nell'ufficio Succursale n°1 
              (Camullia)".4 
            Non si fa parola del precedente servizio telegrafico che parrebbe 
              essere stato impiantato da Francesco Betti nel 1900, sul quale resta 
              quindi un bel punto interrogativo al quale dubitiamo che possa mai 
              essere data risposta. 
             Non siamo riusciti finora a reperire telegrammi consegnati da 
              questa Succursale, quindi non siamo in grado di dire se e quali 
              bolli usò per il servizio telegrafico. 
            Desidero infine riportare le cartoline commerciali di due delle numerose ditte che sorsero fuori Porta Camollia nella prima metà del 900.  
              
              1 -A.S.C.S. - Anno 1907 
            - Affari diversi n. 218 
            2 - A.S.S. - Camera di Commercio, anno 1900, n. 113, serie 12  
            3 - A.S.S. - Camera di Commercio anno 1911 - n. 183 serie 12 
            4 - A.S.S. - Camera di Commercio anno 1912 - n. 191 serie 12 
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