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  Ufficio postale di La Lima
di Enrico Bettazzi

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La Lima è un agglomerato di case poste sul fiume dal quale prende il nome anche l’abitato.
Tutto iniziò quando i fratelli Cini decisero, nel 1822, di costruire una cartiera che potesse sfruttare la corrente del fiume per il suo funzionamento. Fino a quel momento il paese era composto solamente da una casa e un deposito per i carri che percorrevano la strada verso Lucca. La cartiera iniziò a funzionare e piano piano intorno ad essa crebbe tutto il paese.

I fratelli Cini fecero costruire le prime case per accogliere le maestranze dai paesi vicini, poi costruirono l’asilo e la scuola.
In seguito vennero fondate anche la Società di Mutuo Soccorso e la banda musicale, piano piano La Lima divenne uno dei paesi più vivi della montagna. La chiesa inizialmente era un oratorio dedicato a San Paolo apostolo e fu costruita nel 1949-1950 per commemorare Paolo Farina Cini caduto sul fronte russo, il progetto venne seguito e realizzato dall’architetto e pittore Romano Dazzi.

Col passaggio del fronte nel 1944 si accentuò il declino della iniziativa industriale e di conseguenza del paese, che rimase a pochi chilometri sotto il fronte della Linea Gotica fino all’aprile del 1945. Dopo la guerra, dopo pochi anni la cartiera fu costretta a chiudere definitivamente.

La Lima resta un crocevia chiave, così come lo ha contrassegnato la sua storia, per gli spostamenti verso l’Abetone e il modenese, lì si uniscono infatti la SS12 che proviene dalla costa toscana con la SS66 da Firenze.

Ed è proprio ad un peregrinare per la montagna pistoiese che, grazie ad Alcide Sortino (attuale presidente A.n.c.a.i. Associazione Nazionale Collezionisti Annullamenti Italiani), abbiamo alcune immagini di documenti postali, altrimenti non più rintracciabili vista la chiusura da più di un decennio dell’ ufficio postale. Ufficio, prima necessario per la presenza della cartiera e poi sempre più marginale come il paese, posto lungo la strada nazionale del Brennero, sulla sinistra risalendo verso l’Abetone.

Immagine dei primi del Novecento dell’ufficio postale (tratta da V. Baracchi, cit. in bibliografia).


NOTIZIE STORICO POSTALI

Nell’elenco dell’anno 1882 appare come Servizio Rurale di posta. Dal 1/7/1883 viene trasformata in Collettoria di 2a classe, a poca distanza da una serie di uffici montani, il più importante nel capoluogo di Comune, San Marcello Pistoiese. Ma relativamente vicina a tanti altri quali Boscolungo, Mammiano e Popiglio, alla quale era appoggiata per i servizi non espletati presso la collettoria.

Elenco degli uffici postali del 1896 (ora online in ISSP di Prato)


L’importanza dell’opificio e della famiglia di riferimento fece sì che ne venissero quindi ampliati i servizi nel 1890, dando la possibilità alla Collettoria, allora di 2a classe, di aggiungere la raccomandazione per le corrispondenze, altrimenti possibili da Popiglio (1 Aprile 1890).

Istruzioni ad uso delle collettorie di 2a Classe autorizzate al cambio delle corrispondenze raccomandate. (in Bullettino postale n.3 del 1887, ora online nel sito dell’Istituto di Studi Storici Postali (ISSP) di Prato).

La Lima faceva parte del Comune di S. Marcello, allora assieme al Circondario di Pistoia in provincia di Firenze. L’ufficio di Popiglio a cui La Lima era aggregata era in Comune di Piteglio (attualmente il Comune di Piteglio è stato aggregato amministrativamente a quello di San Marcello Pistoiese creando la nuova entità S.Marcello/Piteglio).

In Bullettino n. III del 1890 (ora online in ISSP di Prato).

La conseguenza di lì a poco fu l’elevazione della Collettoria alla classe superiore (da 2a a 1a Classe).

In Bullettino n. XVI del 1898 (ora online in ISSP di Prato).

Anche se nell’Elenco ministeriale degli uffici postali appare sempre come Collettoria (di 1a) la ristrutturazione organizzativa di quell’anno (avvenuta dopo la stampa dell’elenco) la trasforma in Ufficio postale di 3a classe. Come tale deve comunque appoggiarsi per alcuni servizi ad un ufficio più elevato di grado, che rimane Popiglio. Così lo ritroviamo nell’elenco del 1909.

Elenco ministeriale degli u.p. del 1909 (ora online in ISSP di Prato).

Nel frattempo viene introdotto, come riferimento contabile degli uffici, il cosiddetto “frazionario”, cioè una frazione che identifica l’ufficio postale, che ha al numeratore il numero designato della provincia di appartenenza (Firenze aveva il 25) ed al denominatore un numero progressivo, all’inizio assegnato in ordine alfabetico a seguire l’ufficio principale della direzione provinciale.
La Lima, in elenco tra gli uffici postali di Iolo (92) e Lamporecchio (94) , assume il numero frazionario 25/93.

Il 16 agosto del 1909 viene istituito l’ufficio telegrafico, con orario limitato, e riunito con quello postale.

Bollettino n. 27 del 1909 (ora online in ISSP di Prato).

Nel 1912 vi è una ristrutturazione organizzativa postale nazionale per cui gli uffici vengono ridenominati Ricevitorie (in tre classi di importanza); La Lima è Ricevitoria di 3a nell’elenco degli u.p. del 1913. Come le Collettorie anche le ricevitorie di 3a si appoggiano su di una ricevitoria di classe superiore e quindi La Lima continua ad appoggiarsi su Popiglio.

Nell’Elenco del 1922 ritroviamo La Lima come Ricevitoria di 2a (quindi una classe superiore e quindi “autosufficiente” senza bisogno di doversi più appoggiare su Popiglio).

Tale rimane anche negli elenchi del 1926, 1930, 1938 e 1943.

Nel frattempo nel 1927 è stata costituita la provincia di Pistoia; la direzione postale pistoiese rimane comunque dipendente contabilmente da quella fiorentina ed il frazionario non cambierà fin quando nel secondo dopoguerra, agli inizi degli anni cinquanta, la Direzione postale di Pistoia non sarà autonoma ed avrà il proprio frazionario (numero al numeratore 85).

Riconteggiati dall’ufficio di Direzione partendo dal 100, gli uffici verranno rinumerati inizialmente in ordine alfabetico per l’intera provincia, salvo poi aggiungere altri numeri agli uffici via via aperti. Così La Lima avrà il numero frazionario 85/138.

Denominata Agenzia nel 1954, come detto l’ufficio postale seguirà il declino della fabbrica che l’aveva giustificato (prendendo sempre meno punteggio di merito in conto economico), fino alla definitiva chiusura avvenuta circa una quindicina di anni fa.

La sede dell’ufficio come risulta da Google Maps rilevato nel gennaio 2011
(immagine tratta da Google Maps Street Wiew).

Tabella riassuntiva rielaborata su notizie storico-postali di A. Sortino e C. Grossheim.

 

MARCOFILIA

Il primo timbro (o meglio bollo, anche se per comodità e genericamente e impropriamente parliamo di timbri) è un lineare corsivo, come in uso in molti altri servizi rurali e Collettorie di fine Ottocento, di cui non abbiamo evidenze postali se non l’immagine tratta dai quaderni dell’ incisore Josz, il quale aveva preparato il corsivo lineare fin dal 1879.

Nel 1890 la Collettoria, abilitata allo scambio di raccomandate, necessita di un timbro datario; ecco quindi un bollo circolare, con data (gg.mm.aa.) col mese espresso in lettere, indicazione tra parentesi dell’allora provincia fiorentina e distanziamento tra toponimo e provincia tramite una stella (1 tipo, immagine tratta dal registro delle forniture di Josz), oppure una specie di piccolo X (2 tipo).

A seguire verso il 1912 entra in servizio il timbro tipo “guller”, con piccole lunette vuote e datario, indicazione della provincia tra parentesi.

Mentre in altri uffici nello stesso periodo si assiste in seguito anche all’adozione di un tipo “guller” con frazionario, non è il caso di La Lima. Il timbro verrà cambiato solo con la nuova realtà provinciale e l’inserimento nel bollo della dizione PISTOIA.

Come per altre realtà della nostra montagna e/o periferiche non si assiste a ulteriori cambiamenti di foggia del timbro, che non necessita sostituzioni evidentemente a seguito della realtà sempre più marginale dell’ufficio.

Il timbro “normalizzato” ebbe il c.a.p. generico montano 51020 e la lettera A; poi sostituito da quello con le ore per il servizio di posta prioritaria e l’inserimento del logo “busta volante” di Franco Maria Ricci, che rimane utilizzato almeno fino alla “gita di controllo” di Alcide Sortino.
Già nel 2009, all’epoca della ispezione di Sortino, nell’ufficio postale, aperto solo il sabato, la dota-zione dei timbri in uso era legato alla presenza non continuativa di personale fisso e non era presente allo sportello il bollo più recente con la dizione Poste Italiane e lettera A, segnalato in precedenza da Lorenzo Oliveri.
Non vi sono stati utilizzi di timbri meccanici né annulli speciali.

Busta commerciale della Cartiera La Lima spedita dal locale u.p. in data 27/12/1932 (immagine tratta da Delcampe).

E. Bettazzi
01/11/2025

 

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

A. SORTINO, L’ufficio de La Lima, in “L’Annullo”, n. 173, pp. 23-24.

V. BARACCHI, Pistoia. Dieci secoli di storia cento anni di immagini, Pistoia, 1985

https://tuscanymountain.it/arte-e-cultura/localita/la-lima/

 

CATALOGO

SEGNI UTILIZZATI NELLE DIDASCALIE

Ω immagine del corno postale * asterisco * stella ▪ punto quadrato
periodo di utilizzo(tra parentesi), ove possibile prima e ultima data conosciuta reperita
Le immagini riportate sono dei soli timbri reperiti.

Si ringraziano: ASPOT (Ass.per lo studio della Storia Postale Toscana) ed in particolare S. Giovacchini e A. Caroli per le segnalazioni; A.N.C.A.I. (Ass. Naz. Collezionisti Annullamenti Italiani) e in particolare A. Sortino e C. Grossheim per la consulenza e per le note storico postali; i soci del CFNP, per le segnalazioni in particolare di P. Bresci e D. Ciullini; L. Oliveri (AICAM) per la segnalazione del bollo di Poste Italiane.
Si ringrazia particolarmente l’Istituto di Studi Storici Postali di Prato (ISSP) per la messa a disposizione della documentazione storico postale.
Alcune delle immagini sono state rintracciate in siti ed aste online ( Ebay, Delcampe).
In generale per la tipologia e il periodo di uso dei timbri si rimanda ai fondamentali scritti di M. Pozzati apparsi su L’Annullo (nn. 153-156) e ora ne Il Postalista al link:
https://www.ilpostalista.it/marcofilia/marcofilia_a01.htm