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  Padre Raimondo, il cappellano delle camicie rosse
Enrico Bettazzi

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Egidio Maccanti nacque il 21 marzo 1876 a Carmignano, Comune di Poggio a Caiano, ora provincia di Prato. Ma come ci dice Manuela Maggini nel suo volume dedicato ai soldati quarratini nella Grande Guerra, la famiglia si trasferì, lui ancora piccolo, nella piana di Vignole, dove Egidio (o meglio Benedetto Egidio come era stato battezzato) crebbe. Ben presto si fece strada in lui la vocazione e si trasferì in San Domenico a Fiesole. Quando vestì l’abito di domenicano nel 1893 cambiò il proprio nome assumendo quello religioso di Padre Raimondo.

Nel 1915, in seguito a dissidi con i suoi superiori avendo affermato durante una predica che Gesù era stato il primo socialista (eco della propaganda prampoliniana), con l'entrata dell'Italia nella prima guerra mondiale partì per il fronte francese, inizialmente come volontario e dal 1917 arruolato come cappellano militare con il grado di tenente, dapprima assegnato al 3º Reggimento bersaglieri e successivamente trasferito al 51º Reggimento fanteria della Brigata garibaldina “Alpi”, comandata dal colonnello Peppino Garibaldi, nipote e omonimo dell'eroe dei due mondi, ed inserita nel II Corpo d'armata italiano in Francia.

Padre Raimondo celebra Messa. Foto tratta dal libro di Maggini in bibliografia


Al fronte il barbuto cappellano si distinse in numerose azioni di soccorso ai feriti italiani e francesi, che spesso portava a spalle dal campo di battaglia alle retrovie durante i cannoneggiamenti (vedasi motivazioni medaglie al valore) e per questo motivo venne decorato di medaglia di bronzo nel 1917, medaglia d'argento e croce al merito di guerra nel 1918. Il 17 settembre 1918, sul fronte della Marna, a Vauxcéré, al ritorno da una delle sue azioni di soccorso, Maccanti venne ferito mortalmente dalle schegge di un proiettile di artiglieria scoppiato nelle vicinanze.

Le motivazioni delle due medaglie al valor militare concesse a Padre Raimondo.
Tratte dal libro di Marchisio in bibliografia


Nel 1924 le sue spoglie vennero traslate a Firenze.

In sua memoria sono state poste due targhe, una al n. 3 di piazza San Marco a Firenze, davanti al convento dei Domenicani; l'altra nella ex scuola media di Poggio a Caiano, che ha dedicato al sacerdote anche una via.

Stralcio dell’articolo dedicato alla inaugurazione della lapide in Piazza S.Marco a Firenze,
in Rassegna del Comune di Firenze, 1924, pp.179-180

 

La lapide a Firenze


La sottostante cartolina postale, di stampa privata per il 3° reggimento bersaglieri, è stata scritta dal cappellano Egidio Maccanti il 14 giugno 1916 ad una signora di Firenze:

A di 14 Giugno 1916
Cara Signora
Scrivo da letto di un ospedaletto ove son venuto quando già ero guarito. Vi è stata un po’ di intossicazione intestinale e di reumatismo, ed ora questi egregi amici mi tengono a letto per riposarmi e non per altro.
Faccia pur leggere a Maria il libro di cui parla. A comodo scriverò a lungo.
Saluti cordiali a lei e alle sue signorine.

Affmo
D. Maccanti

Cartolina postale, con dizione CAMPAGNA 1915 e fregio del 3° Reggimento Bersaglieri postalizzata dall’ufficio posta militare 9° Corpo d’Armata il 14/6/16

Enrico Bettazzi
27/01/2023

 

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

F. MARCHISIO, Cappellani militari 1870 – 1970, Roma, 1970, p.188

M. MAGGINI, La memoria dispersa. Soldati di Tizzana alla Grande Guerra, Pistoia, 2012, pp. 154-159

https://it.wikipedia.org/wiki/Egidio_Raimondo_Maccanti

http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/view_doc.php?img=e-1918%20vol_1/e-1918%20vol_1_00000289.JPG

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