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Grande Guerra: Cartolina Prestito Nazionale trasformata in bottino di guerra dopo Caporetto
di Paolo SENO (Studio Bibliografico Ofi)

 

Ho trovato quella che sembrava una normalissima cartolina pubblicata nel corso della Grande Guerra per promuovere l'adesione al prestito che sempre più frequentemente il governo ha dovuto chiedere ai cittadini italiani per finanziare il conflitto.

In realtà questa cartolina ha riservato una sorpresa, rivelando una piccola ma straordinaria testimonianza sulla disfatta italiana di Caporetto: è infatti caduta come preda di guerra in mano a un soldato tedesco che l’ha utilizzata per scrivere alla sua donna, Paula Schulze di Magdeburgo.
Il testo è stato scritto sul retro in due distinte date, il 29 ottobre e il 3 novembre 1917, giorni cruciali per quanto riguarda l'offensiva operata dalle truppe degli Imperi Centrali dopo aver sfondato il fronte.

Testo del 29 ottobre: Mein lieber Schatz, auf Kriegspfaden nach beschwerlichen und gefährlichen Tagen im eroberten Gebiet wie diese Karte zeigt. Gott befohlen.
Herzliche Grüße und in Liebe
(segue la firma).
Amore mio, (ti scrivo) dal percorso di guerra dopo giorni difficili e pericolosi nel territorio conquistato, come testimonia questa cartolina. Che Dio ti assista.
Saluti dal cuore e con amore il tuo (firma).

Testo del 3 Novembre: Karte vom 20. 10. erhalten auf dem Marsch hierher. Ich hoffe dass Du meinen Brief erhalten hast. Es war eine lange Zeit des Wartens für Dich meine Liebe; nun siehst Du den Erfolg. Der scheussliche Regen hat den deutschen Angriff verschleiert.
Ho ricevuto la tua cartolina del 20 ottobre mentre ero in marcia. Spero tu abbia ricevuto la mia lettera. Hai dovuto aspettare molto, amore mio.
Ma ora sai quanto è accaduto. Una pioggia terribile ha fatto da velo all'attacco tedesco.

Alcune note: la cartolina non è affrancata e non riporta il timbro della censura, segno che è stata spedita in una busta o che è stata affidata a qualcuno perché la portasse in Germania.
Il soldato quasi chiede scusa all'amata perché ha dovuto aspettare per lungo tempo che lui le scrivesse. Ciò è dovuto al fatto che nei giorni che precedettero la XII battaglia dell'Isonzo fu proibito ai soldati di scrivere a casa. Si doveva infatti evitare nel modo più assoluto che, nell’imminenza dell’attacco che nei piani austro-ungarici e tedeschi doveva cambiare le sorti della guerra, notizie sul dislocamento delle truppe potessero sfuggire alle maglie della censura.

La cartolina è un piccolo ma significativo tassello che concorre a delineare una delle fasi più drammatiche della nostra storia, quando sembrava che le armate austro-ungariche e tedesche dovessero travolgere tutto.
L'obiettivo, che avrebbe obbligato il Regno d'Italia a chiedere l'armistizio, era la pianura Padana.
A questo proposito, giusto per stare in tema con l'argomento postale, le autorità austro-ungariche avevano già preparato gli annulli postali da utilizzare dopo l'occupazione di Venezia:




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