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Storie di caduti in Russia

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Artigliere alpino Rigoni Stefano

Samuel Rimoldi

Artigliere alpino 3° Reggimento Artiglieria Alpina Divisione Julia, gruppo Udine

Lettera via aerea affrancata con 2x50c. Posta Aerea “Miti” inoltrata dall’ufficio di posta militare n. 202 in data 20.10.1942 all’epoca operante nella zona di Rossosch (Rossos, Russia). Giunta a Schio il 27.10.42

Nel testo:

PM 202 li 19.10.42.
Carissima Rosina
Con mio grande piacere ho ricevuto una tua lettera dalla quale ho appreso della tua ottima salute come pure ti posso assicurare della mia. Ho sentito che ti sei trovata il fidanzato e con questo mi lasci molto in curiosità dato che non vuoi dirmi chi è, spero che almeno tu ti ricorda dalle mie raccomandazioni e non ti lasci prendere in giro, inteso !!..
Nei riguardi di Maria Rossi non parliamone più se per caso tu la vedessi non parlare neppure di me. Ti raccomando di fare sempre il tuo dovere e di essere obbediente al papà e alla mamma e ai tuoi superiori.
Quando mi scrivi metti dentro alla lettera dei pacchetti di cartine per sigarette sai.
Altro per oggi non mi allungo e in attesa di un tuo scritto ricevi i miei più cari saluti e auguri.
Ciao Rosina tuo per sempre aff.mo Stefano
Ciao ricordati nella lettera le cartine per sigarette ciao ciao ciao

Il 3° Reggimento Artiglieria Alpina inquadrato nella Divisione Julia, riordinata e riportata ad organico completo dopo il rientro dalla campagna di Grecia, parte dall’Italia nell’agosto del 1942. Giunta in territorio sovietico, percorre a piedi l’ultimo tratto che la separa da fronte sul fiume Don.

 

Lettera non affrancata inoltrata attraverso l’ufficio di posta militare n. 201 in data 21.12.42.
L’ufficio postale è assegnato alla Divisione alpina Tridentina operante in quei giorni a stretto contatto con i reparti della Julia.

A seguito dello sfondamento delle linee da parte delle forze armate russe, tra il 16 e il 18 dicembre alcuni reparti della Julia sono inviati quali “gruppo d’intervento” con il compito di cercare di fare argine alle truppe nemiche. Il resto della divisione si sposta nei giorni successivi: il gruppo Udine viene dislocato nella zona di Seleny Jar sostenendo in più occasioni feroci scontri con il nemico.

Nel testo della missiva il nostro Stefano fa proprio riferimento a questo spostamento:

PM 202 li 20.12.42
Carissimi genitori
Con mio grande piacere ho ricevuto oggi una vostra lettera dalla quale appresi che la vostra salute è ottima come pure vi assicuro della mia. In questi giorni ci trasferiremo e perciò se non ricevete mie notizie non dovete stare in pensiero, perché noi stiamo bene. Vi mando questa piccola fotografia (non conservata nella busta ndr.) che è venuta come Dio ha voluto anche perché non si ha la materia prima per svilupparle, ad ogni modo mi fa molto piacere lo stesso il poter inviarvela. Non si ha molte cose da scrivere perché novità non ce ne sono, e perciò vi mando i miei più cari saluti e auguri. Ciao mamma ciao papà ciao Rosina aff.mo Stefano.

Il gruppo Udine rimane in linea sino al giorno 17 gennaio quando inizia il ripiegamento unendosi alla colonna del 9° Alpini. Il giorno 18 giunge a Popovka dove deve più volte scontrarsi con il nemico che tenta di conquistare la cittadina. Alla sera del giorno 19 giunge a Kopanki ma la trova orami in mano nemica: dopo violenti scontri e a costo di numerose perdite il paese è ripreso dai nostri. La colonna riparte la sera del giorno 20 giungendo a Samoilenkov nel corso della notte. Qui nel pomeriggio del giorno 21 una parte della colonna prosegue il viaggio dirigendosi verso Letniscianski: il resto degli uomini avrebbe proseguito dopo alcune ore di riposo all’interno dei capannoni di un kolchoz ma dopo poco le strutture sono circondati da un gruppo di carri armati che iniziano a demolirle a cannonate. La lotta è impari e morti e feriti sono a centinaia. Nella speranza di salvare i pochi uomini ancora in vita viene chiesa la resa. Viene così catturato il grosso del gruppo Udine.

Secondo i dati ufficiali il nostro Stefano, che all’epoca dei fatti aveva 22 anni, risulta disperso il giorno 31 gennaio ma sappiamo bene trattarsi di una data stabilita d’ufficio in mancanza di dati certi. Con ogni probabilità Stefano è scomparso entro la data del 21 gennaio: l’unica certezza è che Stefano non ha più riabbracciato i suoi cari.

 

Samuel Rimoldi
29-09-2023