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Storie di caduti in Russia

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Sottotenente Matteucci Mario

Samuel Rimoldi

VIII PARTE

1.12.1942 XXI

Ti ringrazio per i rallegramenti e per gli auguri. Attendo ancora la tua lettera. Salutami tanto tutti. Speriamo di rivederci presto, anche se per poco. Bacioni. Aff.mo Mario

7: Cartolina in franchigia con vignette umoristiche di propaganda, inoltrata attraverso l’ufficio di Posta Militare n. 108 in data 1.12.42. L’ufficio postale militare ha sede dalla metà di settembre a Rossosch (ora Rossoš') in Ucraina.

 

20.12.1942 XXI

Auguri cari e baci a tutti voi! Saluti carissimi Mario

8: Cartolina in franchigia inoltrata attraverso l’ufficio di Posta Militare n. 108 in data 22.12.42.

 

20.12.1942 XXI

Auguri carissimi e baci a tutti voi. Vi abbraccio. Vostro Mario

9: Cartolina in franchigia inoltrata attraverso l’ufficio di Posta Militare n. 108 in data 22.12.42. Come possiamo vedere queste ultime due cartoline, indirizzate una alla famiglia ed una al cognato, hanno il medesimo testo manoscritto. La situazione del fronte tenuto dal Corpo d’Armata Alpino si è fatta difficile a causa dell’offensiva russa scattata da giorno 16 dicembre: gli alpini manterranno le posizioni al costo di numerose perdite. È quindi verosimile che vi sia poco tempo per poter inviare uno scritto alla propria famiglia, se non qualche breve riga.

 

27.12.1942 XXI

Marta carissima,
io sono sempre stato in attesa della lettera che Mammà mi aveva annunciato in una sua e che non è mai arrivata. Per questo motivo da quasi un mese, non ti ho scritto. Io, come immaginerai, sto sempre bene e sono sempre allegro, anche se, purtroppo, per il momento almeno, non posso avere la sospirata licenza alla quale avevo già fatto la bocca. A mammà oggi stesso scriverò un po’ più a lungo e siccome tu certamente leggerai la mia lettera, a te rinnovo soltanto gli auguri per una buona fine ed un buon principio, unitamente a Calogero, Peppinello, la Signora ed Armando se è già con voi. Ti bacio con affetto Mario

10: Cartolina in franchigia inoltrata attraverso l’ufficio di Posta Militare n. 203 in data 29.12.42; assegnato alla Divisione Cuneense, è dislocato ad Amovska nei pressi di Rossosch. Data la vicinanza dei reparti può succedere che la posta la posta di uno di essi sia inoltrata attraverso l’ufficio postale assegnato all’altro. La situazione del fronte è andata in parte migliorando essendo diminuiti, anche se non del tutto cessati, gli attacchi russi.

 

1.1.1943 XXI

Capodanno!
A voi miei carissimi, il mio primo saluto e l’augurio migliore di buon principio d’anno. Speriamo che il 1943 ci veda riuniti e lieti per la gioia della Vittoria. Vi abbraccio tutti e vi bacio forte forte vostro Mario

11: Cartolina in franchigia inoltrata attraverso l’ufficio di Posta Militare n. 108 in data 3.1.43

 

2.1.1943 XXI

Sempre in gamba! Bacioni cari, vostro Mario

12: Cartolina illustrata del Corpo d’Armata Alpino inoltrata attraverso l’ufficio di Posta Militare n. 108 in data 3.1.43.



5.1.1943 XXI

A te ed a Papà i miei migliori auguri per il vostro prossimo onomastico. Bacioni affettuosi.
Mario

13: Cartolina in franchigia inoltrata attraverso l’ufficio di Posta Militare n. 108 in data 12.1.43 ma, come visibile da testo, scritta il giorno 5.



5.1.1943 XXI

Ho ricevuto due vostre lettere, domani vi risponderò a lungo. Bacioni a tutti voi. Vostro Mario

14: Cartolina in franchigia inoltrata attraverso l’ufficio di Posta Militare n. 108 in data 12.1.43 ma, come visibile da testo, scritta anch’essa giorno 5.
Il giorno 12 gennaio è uno degli ultimi giorni di attività dell’ufficio postale n. 108. Il giorno 17 inizia la ritirata dell’intero Corpo d’Armata Alpino. La posta subisce un’ovvia interruzione: il personale dell’ufficio durante la ritirata perde i contatti con l’unità ad esso dipendente riuscendo però a giungere Gomel e quindi la salvezza, il 18 febbraio seppur perdendo buona parte del materiale. Da qui rientrerà in Italia.



5.1.1943 XXI

Sempre in gamba! Saluti cordialissimi ed affettuosi. Vi abbraccio. Vostro Mario

15: Cartolina in franchigia inoltrata attraverso l’ufficio di Posta Militare n. 108 in data 12.1.43 ma, come visibile da testo, scritta il giorno 5 come le due precedenti, sintomo che la situazione del fronte si è fatta difficile e la posta ha avuto serie difficoltà nell’inoltro. È l’ultima cartolina giunta a casa: dopo di essa si perdono le tracce del nostro Mario.

La famiglia del sottotenente Matteucci Mario, come tante altre, non ha potuto conoscere la sua sorte se non dopo molti anni grazie alle ricerche intraprese dall’UNIRR (Unione Nazionale Italia Reduci di Russia): abbiamo quindi potuto sapere che Mario è catturato durante la tragica ritirata, che dopo le tragiche marce del “davai” è giunto nel campo di prigionia di Oranki dove muore il 30 aprile 1943, a 26 anni, a causa di una feroce epidemia di tifo petecchiale che colpisce in quei mesi i prigionieri in mano russa, la cui diffusione è stata enormemente facilitata dalle precarie condizioni igieniche e dalla cronica carenza di cibo che ha fortemente indebolito i corpi.

Il campo di Oranki, cui è assegnato il numero n. 74, è sito in un antico monastero ed è ubicato sul Volga, nella Regione di Gorki a 400 Km ad est di Mosca, non lontano dalla stazione di Bogorodsk. Campo prevalentemente per ufficiali vi sono rinchiusi coloro che sono stati catturati nell'agosto del '42, raggiunti nel marzo 1943 da tutti gli ufficiali italiani provenienti dai lager di Khrinovoje, Tambov e Uciostoie. Vi muoiono 661 italiani di cui 327 ufficiali. La percentuale maggiore di mortalità si è avuta, come nella maggior parte degli altri campi ed ospedali, nei primi sei mesi del 1943. I corpi dei defunti sono sepolti in fosse comuni e, negli ultimi periodi, in tombe singole o multiple ma senza indicazioni necessarie per poter identificare le salme. L'area cimiteriale, si trova a circa 3 km dal monastero.

Samuel Rimoldi
01-07-2023