Torna alla Posta Militare
pagina iniziale le rubriche storia postale filatelia siti filatelici indice per autori
Gli uffici postali isolani dal luglio all'agosto 1943
di Giuseppe MARCHESE (1943 Armistizio - 1993)

Un argomento di particolare interesse per chi si occupa della Occupazione Alleata della Sicilia rimane quello della attività degli uffici postali isolani dopo lo sbarco alleato fino alla ripresa dei servizi postali interprovinciali avvenuto il 17 Settembre 1943.

Vi è una sottile linea che separa questo periodo. Le date di occupazione del territorio dell'isola. Infatti dobbiamo dividere il periodo in questione in:

a) periodo di attività sotto Governo legale;

b) periodo di attività sotto Occupazione alleata.

Circa il primo periodo gli uffici postali civili continuarono un embrione di attività anche se è estremamente difficile rintracciarla attraverso corrispondenza giunta fino ai nostri giorni.

Nell'articolo che precede questo scritto Francesco D'Alessandro e Salvatore Di Pietro ci rendono edotti delle estreme date di funzionamento degli uffici postali catanesi.

Trovare corrispondenza viaggiata all'interno dell'isola dalla seconda decade del luglio 1943 è oltremodo difficile e i tre esempi che seguono hanno una loro interessante storia.

In fig. 1 viene riportata una lettera con l'annullo "Amb. Agrigento-Palermo 142 Sez. B 17.7.43" con la dizione "Zona sprovvista di bolli".

Mittente la Signora o Signorina Amalia di Partanna dimorante in Via Libertà 195 Palermo, e diretta alla Principessa di Partanna in quel di Enna.

Verosimilmente Amalia di Partanna era sfollata in un paesino lungo la ferrovia Agrigento-Palermo, e da quel luogo imposta la lettera direttamente al treno.

Ma la missiva non giunge a destino poiché Agrigento lo stesso giorno viene occupata dalle truppe della 3^ Divisione di Fanteria USA.

In seguito la lettera viene reindirizzata in Via Ugudulena 1 a Palermo, subisce una doppia censura italiana e alleata ed infine viene tassata con un c.50 governo militare alleato in Sicilia, annullato con tratti di matita.

Al retro bollo di arrivo a Palermo del 9.3.44.

 

Nella fig. 2 una cartolina postale da c.15 "Vinceremo", del 18.7.43 affrancata c.50 spedita da militare dipendente dal 5° Reggimento Fanteria, localizzato a Trapani. La cartolina, probabilmente con un aereo militare varca lo stretto e viene obliterata in transito a Catanzaro il 20.7.43. E' opportuno sottolineare che Trapani venne occupata il 25.7.43 da reparti dell'82^ Divisione USA, appena 7 giorni dopo la spedizione della cartolina.

 

La cartolina in franchigia illustrata alla fig. 3 parte da Bologna l'1.7.43 diretta a Messina, dove giunge il 22.7.43. E uno dei pochi casi di inoltro della corrispondenza proveniente dal continente nel mese di luglio 1943.

 

E veniamo ora alla attività dei servizi postali sotto occupazione alleata.

Una prima prova del funzionamento di una parte del servizio postale ci viene fornita da S. Di Pietro e F. D'Alessandro, al cui articolo si rimanda.

Ciò che ci interessa sapere è se tali uffici manipolavano in quei primi giorni corrispondenza anche se ancora non erano stati introdotti i francobolli del GMA.

Questo periodo va dalla data di occupazione, che varia da paese a paese, al 17 settembre 1943, data in cui venne ripreso il servizio postale interprovinciale all'interno dell'isola.

Sappiamo che il 24 Agosto erano in attività a Palermo 6 uffici postali e precisamente:

Ufficio Postale principale

Succ.3 Via Torino

Succ.4 Corso Calatafimi

Succ.9 Via Libertà

Succ. 15 Piazza G. Verdi

Succ. 17 Piazza Leoni.

Tuttavia in assenza di francobolli e della limitazione di cui sopra in questo periodo gli uffici postali isolani potevano limitarsi ad offrire i seguenti servizi:

a) consegna corrispondenza giacente e di quella all'interno delle singole città;

b) accettazione della corrispondenza diretta a prigionieri di guerra, spedita in esenzione di tassa.

Poiché vi sono delle esplicite indicazioni che in questo periodo anche il servizio postale con i prigionieri di guerra era interrotto e venne ripreso il 5 ottobre 1943, si può presumere che in questo periodo la corrispondenza diretta a prigionieri di guerra in mano alleata venisse solamente accettata dagli uffici postali isolani e poi consegnata ai servizi postali alleati per l'inoltro.

Sono in possesso di prove indirette che confermano l'attività postale degli uffici postali isolani pur se questi non potevano adoperare francobolli nazionali e non potevano ricevere e trasmettere posta civile.

Le missive in questione, di cui alle figure 4 e 5, provengono dal Kenya e dal Sud Africa. Nel testo i mittenti affermano di aver ricevuto posta datata agosto 1943 dai loro congiunti.

 

Ora è possibile in linea di massima che tali lettere impostate in Agosto venissero inoltrate in seguito, ma l'accenno a queste date, l'attività riscontrata da Di Pietro e D'Alessandro e, infine l'affermazione da parte del Governo Militare Alleato, nell'opuscolo dal titolo "Rassegna dell'attività del Governo Militare Alleato e della Commissione Alleata in Italia" che "Il servizio postale era generalmente inaugurato dalla sottocommissione pochi giorni dopo la liberazione di un paese" vanno tutti nella constatazione che gli uffici postali non vennero chiusi e non cessarono il loro funzionamento.

Si può così concludere, e tanto ci interessa di punto di vista storico postale, che gli Alleati mantennero in piedi la struttura postale così come preesistente con la limitazione di interrompere i collegamenti all'interno dell'isola e con i territori da loro non controllati.