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Storie di caduti in Russia

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Storie di caduti in Russia nel II conflitto mondiale:
alpino Pontefisso Giuseppe
Alberto Longinotti e Samuel Rimoldi
Vicenza 16.1.1943 e bollo in cartella “Al mittente non potuto recapitare per eventi bellici”. Al verso guller Vicenza 30.7.1945

 

Vicenza ferrovia 12.2.1943 e bollo “Al mittente”. Al verso guller Vicenza 30.7.1945

 

Queste due lettere scritte dalla sorella all’alpino Pontefisso Giuseppe testimoniano le sofferenze e le speranze dei familiari coinvolti nella tragedia che si compì in Russia nel corso della seconda guerra mondiale. Dalla pur semplice esposizione si coglie il senso dell’ineluttabile, rassegnata accettazione degli eventi ma, anche, della consapevole volontà di andare avanti.

Giuseppe apparteneva al glorioso battaglione Vicenza, il più decorato della divisione Julia, l’unico nella leggendaria divisione alpina, a potersi fregiare di nove medaglie d’oro individuali.
Dopo Albania nel 1939 e Grecia nel 1940-41, l’anno successivo il battaglione si riorganizza con quadri non solo vicentini ma anche di altre province e viene mandato in Russia nell'estate del 1942.

Il Corpo d'Armata Alpino inizia la sua ritirata il giorno 17 gennaio 1943, quando oramai è accerchiato dalle forze russe. Il 9° Reggimento Alpini, dislocato in quei giorni nella zona di Mesonki, riceve l'ordine di spostarsi verso nord, raggiungendo Popovka il giorno 18, ricongiungendosi con l'8° Alpini: durante la notte la periferia sud del paese è attaccata dai russi, ma gli alpini riescono a ricacciare il nemico. Il 19 gennaio, il 9° Alpini rimane in sosta a Popovka rintuzzando numerosi tentativi di attacco russi, quindi si mette in marcia verso Kopanki raggiungendolo nella notte e trovandolo saldamente in mano nemica. Per tutto il giorno 20 gennaio i battaglioni Vicenza, L'Aquila e Valcismon si alternano nell'attacco nel tentativo di sloggiare i russi, riuscendovi solo poco prima della notte e al costo di numerosissime perdite. Lasciati i numerosi feriti nella scuola del paese, assistiti da un tenente medico, i resti del reggimento proseguono alla volta di Samoilemkov, marciando tutta la notte e raggiungendolo solo tra la tarda notte e la mattina del giorno 21. La marcia prosegue verso Letnisciancki: qui, mentre il comando prosegue verso Novo Karkovka, il reparto può fermarsi per qualche ora di riposo all'interno dei capannoni di un kolchoz. I due edifici vengono però presto circondati da un gruppo di carri armati che cominciano a demolirli a cannonate: gli alpini reagiscono subito con le poche armi a disposizione ma la lotta è impari e morti e feriti sono centinaia. Nel tentativo quindi risparmiare ulteriori vite viene chiesta la resa: sono così catturati il colonnello Lavizzari, comandante il 9° Alpini, il colonnello Valdetara, comandante il Gruppo Val Piave, il colonello Cocuzza comandante il Gruppo Udine, il maggiore Paganelli comandante il Battaglione Vicenza e insieme a loro decine e decine di alpini. Il 9° Reggimento Alpini cessa di esistere. Solo in pochi hanno la fortuna di sfuggire alla cattura in questo giorno.

I dati ufficiali, presi dal sito dell'UNIRR, riportano che il nostro Giuseppe risulta disperso il giorno 21 gennaio 1943. Sappiamo che per i dispersi le date sono sempre stabilite d'ufficio perchè chiaramente non vi sono certezze: la data d'ufficio per il Battaglione Vicenza è proprio il 21 gennaio, giorno della sua fine.
Il sito internet http://www.albodoroitalia.it/reg/veneto/vicenza/com/vicenza/seconda/page13.html
lo riporta come caduto in combattimento il giorno 21, il che è molto probabile, ma in mancanza di dati certi, la sua figura rimane nel limbo di coloro sulla cui fine non si saprà nulla.

Le due lettere indirizzate al nostro alpino, una durante l'offensiva russa (16 gennaio) e una a ritirata ormai conclusa (12 febbraio) non sono state potute recapitare a causa degli eventi bellici e sono ritornate alla famiglia a guerra finita il 30 luglio 1945. Nel testo della prima ci viene confermata la circolare postale del dicembre del 1940 con la quale si riduce il peso massimo dei pacchi diretti al fronte da 5kg a 2kg: inoltre si conferma la necessità di ottenere uno speciale modulo vidimato dal comando del reparto di appartenenza del militare. Nella seconda lettera invece non vi sono riferimenti alla tragedia appena occorsa in Russia, sintomo questo che la notizia non sia stata diffusa dai giornali: saranno solo i pochi sopravvissuti, rientrati in Italia, a ricordare quei tragici eventi.

Trascrizione letterale prima lettera (due facciate più mezzo foglio separato):

Polegge li 15-1-43
Caro fratello. Rispondo alla tua cara lettera ricevuta proprio oggi in data* 15-12-42. *(datata NdR.) Abbiamo sentito che hai ricevuto il pacco ho molto caro di più non si può mandare di due chilogrammi. L’ultima tua franchiggia l’abbiamo ricevuta il giorno 23-12-42 dunque era più di venti giorni che non ricevevimo tue notizie continuavimo guardare quando la passa per vedere se ha tue notizie. Cesare è stato a casa 5 giorni era grasso abbastanza quando eri tu a Gorizia era magro adesso sta bene. Vittorio è anche lui grasso abbastanza sta bene. non so per quanto resta ancora li a Vicenza. Vittorio ha ricevuto una tua franchiggia e una anche noi quella l’abbiamo ricevuta ieri in data 15-12-42. Ai detto che Cesare ti scrive sempre. lo abbiamo detto noi che ti scriva spesso anzi credo ti abbia mandato un pacchetto di lamette ecc. Noi per mandarti un pacchetto ancora ci vuole uno scontrino da te se no non si può mandare pacchi anzi credevo che lo sapessi. Abbiamo ricevuto un tuo vaglia di £ 330. Spedito il 15-12-42. e ricevuto il giorno 3-1-43. Ti faccio sapere che nostra madre in questi giorni ha avuto una forte influenza e anche la Oliva ma ora vanno migliorando. All’ospedale si trova ancora Renato di Carlo Masenello aveva la pleure si e rifatta tre volte e anche Gigi Giacomello si trova ancora all’ospedale vicino al letto di Renato si trova anche Toni di nostra zia Andoletta con la pleure. Poi all’ospedale oggi e andata la figlia di Mario Marotto quella più vecchia con forti dolori alla testa Speremo che tutti questi vadano bene e che vadano tutti casa sua. Il maiale lo abbiamo ucciso il giorno 30-12-42. Siamo stati abbastanza contenti a quello che era tanto piccolo. Ti facciamo sapere che si sono sposati Toni Masenello con la Loides Maranella Adesso si sposa anche Bruno Lorenzon con la Ida Bortolasa Poi si è sposata la Giaretta quella più vecchia. O trovato la mamma di Franzon dalla Panna mi ha domandato sempre quando che scrivi e anche la Louvisona quando che scrivi fanno per sapere per regolarse per i suoi figli. Termino mandandoti i più baci forti da tutta la famiglia noi stiamo tutti bene così speremo anche di te.

Dal mezzo foglio separato:

Caro fratello Questa lettera l’ho scritta ieri oggi 16-1-43 o ricevuto una tua lettera in data 2-12-42 dici che stai bene ma che cambi e non sai dove vai speremo sempre in bene. Tanti saluti da tutti anche dalla Zorzata Angela e Toni Tognolo e poi tutti.

Trascrizione letterale seconda lettera (due facciate):

Polegge li 11-2-43
Caro fratello
Rispondo alla tua molto desiderata lettera ricevuta il giorno 9-2-43. Era scritta in data 3-1-43. E una cartolina franchiggia scritta il giorno 4-1-43. abbiamo sentito che di salute stai bene così pure e di noi tutti di famiglia Abbiamo inteso tutto ciò che hai scritto. Ti faccio sapere che Piero è stato richiamato di nuovo per il giorno 13 di questo mese. Così adesso siate sotto le armi tutti quattro ancora. Vittorio si trova ancora a Vicenza o paura ancora per poco ieri e oggi e stato a casa mi ha lavorato nei campi adesso ci sarebbe da fare una quindicina di giorni speremo che venga a casa ancora qualche giorno ad aiutarmi perché adesso non abbiamo più nessuno. Sono stata all’ospedale trovare Gigi Giacomello mi ha detto quando ti scrivo che mi ricorda a salutarti tanto da lui e mi ha domandato di te. ormai sono sei mesi che si trova all’ospedale spera sempre anche lui di guarire ma è molto che è ammalato in tutto e quasi un anno.
Cesare si trova ancora a Gorizia Quando mi scrivi fammi sapere se ti scrive quante volte. Ti faccio sapere che è morto Cencio Frighetto proprio oggi all’ospedale di Vicenza. Termino perché non ho più nulla da scriverti altro che ti mando tanti saluti dalla Signora Barbieri vado qualche volta a trovarla e allora mi domanda di te anche di Cesare dove si trovano come stanno e che vi manda i saluti suoi. Di nuovo ti saluto tanto e tanti saluti da nostra madre che sempre ti pensa come noi tutti di famiglia. Ciao, scrivi che noi desideriamo avere sempre tue notizie.

Alberto Longinotti e Samuel Rimoldi
10-06-2021