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Grande Guerra:
Alcune note sulla censura militare al confine svizzero
Marino Bignami

Premesso che la censura delle cartoline in franchigia inviate dai militari, è stata svolta per lo più dal comando dello stesso singolo reparto con l’evidente compito di snellire lo smistamento, l’altra corrispondenza (lettere e cartoline affrancate) da e per la “zona di guerra” era censurata da apposite commissioni costituite presso gli Uffici di Posta Militare di Bologna e Treviso. Altra censura militare era effettuata nelle città con Fortezze Marittime di: Spezia, Venezia, ecc.

Nel tempo ho notato che alcune corrispondenze affrancate da e per i militari hanno subito censura fuori dai centri di concentramento di Treviso e Bologna, in particolare quelle delle province confinanti con la Svizzera: Como, Lecco, Novara, Sondrio e Varese (allora in provincia di Como). Con una rapida ricerca in Internet ho appreso che nel periodo la zona di confine con la Svizzera era stata protetta con linee difensive e fortificate, questo era stato motivato dal timore di un eventuale attacco degli Imperi Centrali attraverso il territorio neutrale della Confederazione. Da notare che la stessa preoccupazione era del governo Elvetico che temeva un’invasione franco-italiana per attaccare l’Austria attraverso il territorio svizzero del Canton Ticino e vi aveva dislocato le truppe.

Da qui forse la decisione italiana di effettuare anche operazioni di censura militare diretta della corrispondenza in partenza ed in arrivo nei territori confinanti con la Svizzera, dove la corrispondenza civile e militare affrancata reca bolli di censura militare delle città sopra elencate.

E’ evidente l’impossibilità oggi di riconoscere tracce di censura su cartoline in franchigia dei militari di stanza nelle zone confinanti la Svizzera che, come tutte, erano censurate anonimamente dai reparti e avviate poi nel canale civile.
Ho notato però che alcune corrispondenze di posta militare in arrivo nelle zone in oggetto e non solo,hanno subito anche l’oscuramento con inchiostro indelebile dei bolli "numerali" delle Divisioni di Posta Militare, forse perché erano partite dai corpi militari dislocati nella zona di confine di cui sopra?

Mostro uno schema della procedura della censura sul suolo Nazionale e alcuni documenti inerenti a quanto descritto.