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RADUNO FANTI DI VARZO |
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| di Ettore Bongiovanni | ||||||||||||||
Intervento del Tenente in congedo Ettore Bongiovannni tenuto nel corso del Raduno dei Fanti in Comune di Varzo (VB), domenica 19 ottobre 2025 Ogni anno ci ritroviamo a Varzo sempre con lo stesso entusiasmo ed affettività immutata per commemorare i Caduti e rendere gli onori che spettano a tutti i combattenti, sia essi reduci, sia caduti, sia scomparsi in battaglia o in prigionia, ma quasi mai si parla delle condizioni di vita del soldato in trincea. Nella linea trincerata LA VITA era molto difficile, lo sappiamo tutti, il soldato di qualsiasi grado, accusava la mancanza degli affetti familiari. L’unico cordone ombelicale che esisteva tra il militare e la famiglia era “La Posta”, la lettera, la cartolina o anche il semplice biglietto. Immaginate il fante Patanè di Lampedusa o il fante Arzuffi nato in Brasile, con i genitori ivi residenti, o altri ancora come in cuor loro potevano sentirsi. Avrò notizie da casa? Riuscirò a mandare mie notizie? Quando arriverà posta per me? Nel mio reparto in trincea c’erano una decina di questi casi, così pure in tanti altri. Le Regie Poste si attivarono sin da subito ad aiutare, stimolare e sostenere questo legame tra lontani approntando un servizio specifico. Oltretutto c’è anche l’aspetto che la posta normalmente inviata avrebbe potuto essere intercettata dal servizio informazioni del nemico che, attingendo agli indirizzi completi, mittente e/o destinatario, poteva trarre notizie certe sulla localizzazione dei reparti al fronte. Fu quindi istituito un servizio specifico suggerito dal Tenente di Fanteria Vittorio Locchi, in servizio nella XII Divisione, già ufficiale postale presso le Regie Poste. Quindi un nuovo circuito solamente per la posta militare, sia in andata sia in ritorno, consisteva in questo:
Restava il problema dell’eventuale furto della lettera in busta chiusa, in cui magari inavvertitamente il soldato al fronte avrebbe potuto citare la località o notizie sensibili. La soluzione fu attuata introducendo delle cartoline pre-stampate, anche in franchigia, che non andavano imbustate e quindi permetteva alla censura di cancellare o rendere illeggibili eventuali informazioni sensibili che avrebbero potuto essere utili al nemico. Un servizio postale efficiente che venne esteso anche alle truppe italiane dislocate in altri fronti fuori dai confini nazionali. Per il fronte albanese e macedone erano competenti le Regie poste di Bari, mentre il concentramento postale per la Francia, America, Svizzera e il resto del mondo erano di competenza delle Regie poste di Genova. Fu attuato dalla Croce Rossa Internazionale anche un servizio postale rivolto ai prigionieri di guerra, sia in invio, sia in ricezione. Questo sistema postale per i prigionieri di guerra fu attuato anche durante la seconda guerra mondiale. La mia famiglia, ancora oggi, conserva la posta di mio papà proveniente dal campo di prigionia di Johannesburg. Una nota di merito: La ricezione della posta, dal fronte di nordest verso il destinatario, avveniva, nella nazione, nell’arco di 5/6 giorni. VARZO lì 19 OTTOBRE 2025 Alcuni documenti postali di cui ho argomentato, così da rendere seppur sinteticamente, un quadro abbastanza significativo sull’argomento.
N. 1 - Già una delle prime cartoline postali in franchigia distribuite alle truppe, è datata ottobre 1915. Il mittente si firma solo Pierino, si osservano le disposizioni in vigore, tanto i destinatari sanno di chi si tratta.
N. 2 - Siamo a fine guerra datata aprile 1918, è persistente la verifica della censura operata dallo stesso reparto di appartenenza. Non è indicata la zona di dislocazione ma una generica “zona di guerra”.
N. 3 - E’ una cartolina in franchigia ma della 2° guerra mondiale e indica una rilevanza storica. E’ datata il 10 luglio 1943, luogo di invio è Catania esattamente nella giornata in cui le forze anglo americane sottopongono la fascia costiera est della Sicilia ad intenso bombardamento. Non fu recapitata, ma restituita alla posta per un successivo inoltro, probabilmente avvenuto in tempi successivi. E’ confermato che il 434° battaglione di Fanteria costiera, facente parte della 213° Divisione costiera, era schierato a sud di Catania fino ad Agnone/Priolo.
N. 4 - Una cartolina inviata dal campo di concentramento situato a Lengenfeld. Era un campo di concentramento satellite, ovvero dipendente dal campo di concentramento di Flossembreg, nelle immediate vicinanze della Cechia (ex Cecoslovacchia).
N. 5 - Cartolina di origine italiana in uso al campo di concentramento per prigionieri italiani in Grecia. Evidentemente bottino di guerra. Il campo di concentramento per prigionieri italiani era a Preveza. Dopo l’occupazione italiana nel 1942 la struttura fu utilizzata dalla 139° squadriglia della Regia Aeronautica.
N. 6 - Anche ai prigionieri italiani in Sud Africa era permesso inviare e ricevere posta dalla famiglia. Se ne occupava la Croce Rossa Internazionale. La posta è sottoposta a censura.
N. 7 - Questo è un pezzo molto interessante, fermo restando la presenza nel campo di prigionia in Sud Africa, fu possibile redigere una procura notarile per la fruizione, a qualsiasi titolo, della sua quota di proprietà di immobile dell’eredità paterna e materna. | ||||||||||||||