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Appunti sulla storia postale di ALLUMIERE
- dalla prima Repubblica Romana all’annessione al Regno d’Italia -
di Francesco Maria AMATO

Allumiere è collocata sulle cime più elevate della catena dei Monti della Tolfa che, prospicenti il litorale tirrenico tra Roma e Civitavecchia, fanno parte dell’Antiappennino Laziale. Territorio ricco di storia e di interessi archeologici e naturalistici, il ritrovamento di diversi reperti in pietra lavorata, fa sì che si possa confermare, senza ombra di dubbio, che l’intera zona fosse originariamente abitata sin dall’età del Bronzo.

Di non minor rilevanza la presenza di una civiltà Etrusca stanziale, comprovata anche questa da alcune testimonianze prime fra le quali le diverse necropoli portate alla luce in località Colle di Mezzo e Bandita Grande, ritrovamenti che gli archeologi datano tra il VII secolo e la fine del IV sec. a.C. In epoca romana il territorio venne prevalentemente sfruttato per attività agricole, come documentato dai diversi resti archeologici appartenenti a strutture di ville rustiche risalenti all’epoca.

Tale situazione permase anche in epoca medioevale e più precisamente fino al 1460, quando Giovanni Da Castro, commissario dello Stato Pontificio, individuò nel territorio dei Monti della Tolfa alcune piante di agrifoglio. In Oriente, dove il Da Castro aveva lavorato diversi anni prima, questa pianta segnalava, al disotto delle sue radici, la presenza di un particolare minerale: l’alunite, da cui si ricava l’allume di rocca, sostanza di primario utilizzo nella concia delle pelli e nella lavorazione dei tessuti.

Da questo momento in poi ebbe inizio lo sfruttamento industriale del territorio seguendo la tecnica dello scavo a cielo aperto. Nel corso del XVI secolo, grazie all’appaltatore Agostino Ghigi la produzione dell’allume entrò in una fase ancora più intensa. Gli impianti di produzione vennero spostati alle pendici del Monte Roncone, oggi Monte delle Grazie, ove venne costruito un grande stabilimento per la lavorazione del minerale ed un villaggio di minatori dipendente dal Comune di Tolfa.

Al villaggio venne dato il nome di “Le Allumiere”. Ed è proprio su questo insediamento che crescerà, nel tempo, l’attuale città. Nel corso di tutto il ‘600 e ‘700 le cave di Allumiere divennero le più importanti d’Europa, si aprirono nuovi siti di estrazione fra i quali da ricordare quelli della Cava Grande, della Gregoriana, della Cavetta, della Clementina, della Castellina, dei Romani, della Rotella e della Cavaccia, che localizzato nel 1725 rappresentò il sito minerario di maggiore consistenza. Il paese crebbe con il crescere della mole di lavoro e dell’affluenza di operai che giunsero da ogni parte dello Stato Pontificio.

Con gli anni a venire tuttavia le sorti delle cave ebbero un graduale costante tracollo dovuto sia all’individuazione di imponenti giacimenti di alunite in Spagna, sia alla scoperta dell’allume artificiale avvenuta nel 1788. Anche se popolato da operai non avvezzi alla politica o alle questioni non prettamente attinenti al mondo del duro lavoro minerario, con l’avvento della Repubblica Romana del 1798-1799, Allumiere non rimase indifferente alle nuove idee.

Inquadrata nel Dipartimento del Cimino, fu posta alle dirette dipendenze del Cantone di Corneto insieme ai Comuni di Tolfa, Montalto, Cibona e Bianca (1). Superato il periodo della occupazione napoleonica dei Territori della Chiesa, con la restaurazione pontificia del 1816 Allumiere dipese dalla Direzione Postale di Civitavecchia unitamente al comune di Tolfa, e tale rimase anche nel 1826 quando fu riconosciuta la sua autonomia comunale (2).

Il 21 dicembre 1827, in virtù del Moto Proprio di Leone XII sull’Amministrazione Pubblica, il nuovo Comune venne a fare parte della Delegazione di Viterbo e Civitavecchia dipendendo dal Distretto di Civitavecchia. Ed è proprio a questa data che si riferisce l’impronta del bollo di franchigia (fig. 1) impiegato dall’Amministrazione Comunale. Prestato giuramento al nuovo Governo della Repubblica Romana proclamata il 9 febbraio del 1849, si provvide ad eliminare ogni traccia d’insegna pontificia dai timbri tramite oscuramento delle Chiavi decussate.

Fig. 1) - Bollo di franchigia DELEG. DI CIVITAVECCHIA/COMUNE/DELLE/ALLUMIERE con insegne pontificie (archivio personale)

Le impronte che ne derivarono resero visibile il solo toponimo del Comune, come documentato attraverso la figura 2.

Fig. 2) - Repubblica Romana 1849 – bollo di franchigia COMUNE/DELLE/ALLUMERE con insegne pontificie coperte (archivio personale)

In alternativa, ma molto molto più raramente, tale corrispondenza venne anche inoltrata con il semplice corsivo Comune / Allumiere (fig. 3) scritto nell’angolo alto sinistro (per chi guarda) della missiva.

Fig. 3) - Repubblica Romana 1849 – lettera in franchigia del 2 giugno 1849 da Allumiere a Civitavecchia presentante il corsivo manuale Comune/Allumiere
(collezione Djana Isufaj, medaglia d’oro Balkanfila 2016 e Bologna 2016)

Caduta la Repubblica Romana e restaurato il Governo della Chiesa dal 1852 l’Ufficio di Posta di Allumiere ebbe in dotazione un timbro in stampatello lineare di cui riporto una impronta nella figura 4. Nel 1862, dopo diverse richieste presentate dalle autorità comunali, venne attivato un distaccamento di Gendarmeria Pontificia con un organico iniziale composto da un brigadiere e da tre gendarmi, divenuti sei nel 1866.

Fig. 4) - Bollo in stampatello lineare ALLUMIERE
(archivio personale)

In figura 5 il bollo impiegato per la franchigia del Corpo.

Fig. 5) - Bollo di franchigia LEGIONE GENDARMI PONTIFICI/BRIGATA/DI ALLUMIERA con insegne pontificie
(archivio personale)

Come ultimo documento voglio proporre la lettera del 10 settembre 1865 con la quale l’Amministratore dell’Allumiere (fig. 6) porge al Comandante della Brigata della Gendarmeria il più sincero ringraziamento per lo scrupoloso e determinante intervento dei suoi uomini nello spegnimento di un incendio che avrebbe certamente procurato danni pesantissimi sia al magazzino comunale che alle abitazioni limitrofe.

Fig. 6) - Testo della lettera di ringraziamento inviata dall’Amministratore dell’Allumiere al comandante la Brigata di Gendarmeria per il servizio reso dai suoi uomini nel corso dell’incendio divampato nel Magazzino di proprietà comunale (archivio personale)

Sul fronte della lettera, l’impronta del bollo di franchigia in uso presso l’Amministrazione Camerale delle Allumiere (fig. 7). Ultimi giacimenti minerari venuti alla luce vennero scoperti nel 1868 sul versante ovest della località Le Cave: sono i siti della Provvidenza, della Trinità e della Nord (3). Con votazione plebiscitaria tenutasi il 2 ottobre 1870 la popolazione di Allumiere, votò l’annessione al Regno d’Italia.

Fig. 7) - Lettera del 10 settembre 1865 per Allumiere città riportante il bollo di franchigia AMMNE CAMERALE DELLE ALLUMIERE con insegne pontificie (archivio personale)

 

 

note:

1. Leggi relative alla Costituzione della Repubblica Romana, in Roma, presso i Lazzarini Stampatori Nazionali, Anno VI, Repubblicano 1798, p. 5;

2. cfr. terredellafarnesiana.it, 27-3-2017

3. Anno 1460: la scoperta dell’allume in digilander.libero.it/archeoind/alunite.htm, 27-3-2017