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ROMA-TOLEDO
STORIA DI UNO “ZUCCHETTO CARDINALIZIO”
E DELLA GUARDIA NOBILE DI SUA SANTITÀ
di Francesco Maria AMATO

L’11 maggio del 1811 Papa Pio VII volle istituire un Reggimento di Cavalleria pesante cui fu dato il nome di Guardia Nobile. Predisposto su due separate Compagnie derivò dalla fusione del Corpo dei Cavalleggeri Pontifici e del Corpo delle Lance Spezzate (1). Sciolto nel corso della seconda invasione francese, il Reggimento venne successivamente ricostituito dallo stesso Pio VII con decreto del 4 ottobre 1815.

Unificato ad una sola Compagnia per volere di Papa Pio XII nel 1824, dopo il 1870 mutò la propria natura divenendo un Corpo privilegiato di Guardie a piedi. Rimasto in vita fino al 1970 venne definitivamente sciolto da Papa Paolo VI. Le funzioni svolte dal Corpo vennero acquisite dalla Guardia Svizzera Pontificia.

Inizialmente costituito per servire come scorta personale del Pontefice e delle maggiori cariche ecclesiastiche dello Stato Pontificio, tra le sue principali incombenze vi era quella di consegnare lo “zucchetto cardinalizio” ai nuovi porporati che risiedevano fuori Roma.

Così, a riguardo, il Moroni nel suo Dizionario di Erudizione Storico-Ecclesiastica: [..] con dispaccio del Cardinale Consalvi, in data 27 settembre 1801, ne fece partecipazione a monsignor maggiordomo per l’esecuzione. Venne perciò dichiarato nel dispaccio la decretata destinazione delle guardie nobili a recare ai novelli cardinali fuori di Roma la notizia di loro esaltazione ed il berrettino rosso, come più decorosa derogandosi al privilegio sino allora goduto dai quattro Corrieri di Gabinetto Pontificio. [..] (2).

Ed è proprio in relazione a questo particolare incarico che il presente scritto, trova la sua naturale dimensione nell’eterogeneo mondo della Storia Postale. Ancora dal Moroni veniamo a conoscenza che: [..] La guardia nobile che ogni volta sarà spedita, verrà scelta dal Cardinale Segretario di Stato, che pur destinava quale tra i corrieri di gabinetto doveva partire, con biglietto di Segreteria di Stato, e se ne darà dalla medesima partecipazione a Monsignor Maggiordomo, perché abbassi gli ordini corrispondenti al Corpo, ed al Generale delle Poste Pontificie per preparargli l’occorrente all’esecuzione dell’incarico affidato alla guardia nobile [..] (3).

Al Soprintendente Generale delle Poste Pontificie, era quindi assegnato il mandato di predisporre “l’occorrente” e stabilire il “percorso” che la Guardia Nobile, in veste di Corriere Straordinario, doveva seguire per consegnare il berretto rosso nelle mani del neo Cardinale.

La “comandata”, di cui ci apprestiamo a parlare, è quella relativa alla consegna dello “zucchetto cardinalizio” a Sua Eccellenza Juan José Bonel Y Orbe (4), Arcivescovo metropolita di Toledo (fig. 1), creato Cardinale da Papa Pio IX nel corso del quarto Concistoro del suo pontificato.

Fig.1 - Ritratto del Cardinale Juan José Bonel y Orbe, opera del pittore Bernardo López Piquer (collezione Museo del Prado-Madrid)

 

Quale Corriere Straordinario Pontificio, fu designata la Guardia Nobile Don Lorenzo Altieri. Ricevuta notizia dell’imminente spedizione, il Soprintendente Generale delle Poste Pontificie, nella persona del Principe Camillo Massimo, con Comandata del 27 settembre 1850 (fig. 2), allertò i Direttori di Posta ed i Postieri interessati al tragitto, affinchè predisponessero con la dovuta cura ed attenzione il servizio.

Fig. 2 - Comandata del 27 settembre 1850 a firma del Direttore Generale delle Poste Camillo Massimo

 

Così il contenuto dalla Comandata del 27 settembre 1850.
Nella mattina di Lunedì prossimo 30 del corrente Settembre partiranno da questa Dominante dieci Guardie Nobili di Sua Santità in qualità di Corrieri Straordinarj, levando due cavalli soltanto per ciascuno, e giunti a Monterosi sette prenderanno la via di Nepi, e tre la via di Ronciglione per la Toscana.

Interessando, che il servizio da prestarsi alle Guardie suddette venga prontamente e lodevolmente eseguito, se ne prevengono col presente foglio i Postieri delle Stazioni sotto notate, onde il tutto proceda con la dovuta regolarità, restando incaricato il Corriere ordinario di rendere ostensibile il foglio medesimo tanto ai Direttori respettivi quanto ai singoli Postieri, facendo apporre a ciascuno di questi ultimi il suo nome nella Colonna qui appresso, e di consegnarlo quindi al Sig. Direttore di Acquapendente, onde sia per lo stesso effetto inoltrato al postiere di Ponte Centino, ritornandolo poi così debitamente discaricato a questa Generale Soprintendenza.
Il Soprintendente Generale C. Massimo.

In calce alla Comandata il bollo AMMINISTRAZIONE GEN.E DELLE POSTE apposto in colore nero. Il documento, con all’interno le firme di presa visione apposte presso le Stazioni di Posta di: Roma, Storta, Baccano, Monterosi, Ronciglione, Imposta, Viterbo, Montefiascone, Bolseno, S. Lorenzo, Acquapendente e Ponte Centeno, ritornò al mittente in data 30 settembre 1850 come dal bollo datario di Roma in colore rosso al verso.

Avvedutosi di un errore presente nel testo, il giorno successivo venne inoltrata una seconda Comandata di rettifica (fig. 3) che, pari oggetto, viene di seguito riportata.

“Facendo seguito alla Comandata di jeri n° 3990, restano avvertiti i Postieri da Monterosi a Ponte Centeno, che delle dieci Guardie Nobili di cui si parlava nella Comandata suddetta, e che partiranno Lunedì prossimo in qualità di Corrieri Straordinari sei prenderanno la via di Nepi e quattro la via di Ronciglione diretti per la Toscana.

Viene incaricato il Corriere ordinario di ostensibile per norma il presente foglio di rettificazione tanto ai Direttori di Ronciglione ed Acquapendente, quanto ai singoli Postieri sopra indicati, facendo apporre a ciascuno di questi il proprio nome nella Colonna qui appresso, e di rilasciare quindi il foglio medesimo al Direttore di Acquapendente suddetto, onde per lo stess’effetto l’inoltri al Postiere di Ponte Centeno, ritornandolo poi così discaricato a questa Generale Soprintendenza.”

Fig. 3 - Comandata di rettifica del 28 settembre 1850 a firma del Direttore Generale delle Poste Camillo Massimo

 

Come nel precedente caso, ancora una volta in calce alla Comandata il bollo AMMINISTRAZIONE GEN.E DELLE POSTE apposto in colore nero e il datario di arrivo Roma 30 settembre 1850 in colore rosso presente al verso (fig. 4). Dopo aver informato le Stazioni di Posta, il Direttore Generale provvide quindi alla compilazione del carteggio che avrebbe accompagnato la Guardia Nobile Altieri nel suo lungo viaggio da Roma a Toledo.

Fig. 4 - Bollo di arrivo a due cerchi con data di Roma in rosso

 

In totale tre documenti che ripropongo nel dettaglio. Il primo scritto riporta, per punti, le istruzioni che il Corriere dovrà seguire nel corso del suo mandato (fig. 5):

1°. S. E. il Sig. D. Lorenzo Altieri partirà da Roma in qualità di Corriere Straordinario per recarsi a Toledo nel più breve spazio di tempo possibile.
2°. Il medesimo è incaricato del porto dei dispacci descritti nella Cavalcata che gli si consegna e dovrà battere la strada indicata nell’itinerario.

3° Recapiterà con tutta esattezza i dispacci suindicati, e facendosene per ricevuta a sua giustificazione dovrà far specificare nella medesima non solo la data, ma benanche l’ora della loro consegna.

4° Nello Stato Pontificio non dovrà pagare i terzi cavalli ed in quanto alle Corse, buonemani, e mancie agli Stallieri dovrà attenersi a quel che appresso: Corsa per ogni posta semplice Scudi 1; Buonamano Scudi 0,50; Stalliere Scudi 0,05.

5° Tutte le spese occorrenti durante il viaggio comprese le mancie e compreso l’acquisto e l’affitto del legno, e tutt’altro dovranno essere a carico della Guardia suddetta per la somma di Scudi 3 a posta di gita e ritorno già da lui ricevuta.

6° La Guardia non avendo altro incarico, che di consegnare i Dispacci come Corriere Straordinario, e dopo un breve riposo tornare indietro, si accordano ad essa in suo totale compenso di spese Scudi Cinque di diaria al giorno per soli giorni 12, senza che possa di più trattenersi a carico del Governo, e qualora si trattenesse per un tempo più lungo non avrà alcun compenso per questa sua protratta dimora né dall’Amministrazione delle Poste, né da qualunque altra siasi Cassa del Governo.

7° Nel suo ritorno in Roma dovrà la Guardia presentarsi al più presto possibile al Soprintendente Generale delle Poste con Rapporto dettagliato di tutto quel che sarà per riferirsi al suo viaggio restituendo in unione al Rapporto medesimo tanto la Cavalcata quietanzata, quanto l’itinerario ed il presente foglio d’Istruzione da doversi perciò conservare con tutta attenzione. Dalla Soprintendenza Generale delle Poste Pontificie. Roma li 30 settembre 1850. Il Soprintendente Generale C. Pr.pe Massimo.

Fig. 5 - Istruzioni per il Corriere Straordinario Don Lorenzo Altieri, Guardia Nobile di Sua Santità Pio IX

 

Il secondo documento, di cui si fa cenno anche nel foglio delle istruzioni, è l’itinerario stabilito per giungere da Roma a Toledo (fig. 6). Si compone di quattro pagine in ognuna delle quali sono rigorosamente trascritti: i nominativi delle Stazioni di Posta sia in territorio Pontificio che estero; le indicazioni relative alla presenza di eventuali strade ferrate; i luoghi di entrata ed uscita dagli Stati confinanti; le modalità di pagamento. A titolo di pura curiosità posso affermare che l’intero itinerario toccava ben 132 Stazioni di Posta.

Fig. 6 - Itinerario con le Stazioni di Posta in territorio Pontificio ed estero

 

Terzo ed ultimo documento la Cavalcata (fig. 7). Di dimensioni 31,5 x 47 centimetri oltre allo stemma a stampa e al sigillo a secco del Principe Camillo Massimo, vengono indicate le motivazioni del rilascio, il nome del titolare intestatario, la data e l’ora di partenza, nonché la nota dei pieghi trasportati: Astuccio con Zucchetto Cardinalizio, Piego per l’Emo Arcivescovo di Toledo, Piego per il Sud.° Emo.

Fig. 7 - Cavalcata riportante il nome del Corriere Straordinario, la destinazione, la nota dei plichi da consegnare e la ricevuta di avvenuto recapito

 

In basso a sinistra, per chi guarda, la ricevuta della consegna dei plichi avvenuta in data 15 ottobre 1850 e la firma per esteso del neo Cardinale. La missione era stata portata a termine con successo e senza imprevisti. Ancora una volta la Guardia Nobile aveva assolto il suo delicato incarico mantenendo alto l’onore del Corpo d’appartenenza.


 

note:

1. il nome di “Lance Spezzate” era indicativo di quei Lancieri che, nel corso della battaglia, morto il cavallo, spezzavano la propria lancia per essere più agevolmente utilizzata nel combattimento a piedi.

2. Moroni G., Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica. Da San Pietro sino ai nostri giorni, Tipografia Emiliana, Venezia 1845, Vol. XXXIII, p. 120;

3. ibidem, p. 120;

4. nato a Pines del Rey (Spagna) il 17 marzo 1782, prese i voti nel 1805. Elevato alla dignità vescovile da Papa Gregorio XVI il 28 febbraio 1831, fu a lui affidata la cura delle anime presenti presso le diocesi di Malaga e di Cordoba. Per volere di Papa Pio IX il 4 ottobre 1847 divenne Arcivescovo metropolita di Toledo.