Storia Postale dello
Stato Pontificio

Stato Pontificio: non solo bolli...
di Francesco Maria AMATO

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Appunti sulla storia postale di SEZZE
- dalla origini all’adesione al Regno d’Italia -

di Francesco Maria AMATO

Sezze è situata a m. 319 sul livello del mare e confina con i comuni di Bassiano, Carpineto Romano, Latina, Pontinia, Priverno, Roccagorga, Sermoneta. La leggenda narra che il suo fondatore fosse il mitico Ercole.

Sconfitta la popolazione dei Lestrigoni, da taluni supposta stanziata nella parte sud del Lazio, da altri in Sardegna, il valoroso, una volta giunto in queste terre, si congiunse con una vergine del luogo dando alla luce il Faustus, un eroe minore di cui si fa cenno nella poesia apocrifa del ciclo epico.

Lo stemma della città rafforza la leggenda e raffigura il leone nemeo, della cui pelle Ercole si fregiava, che sorregge una cornucopia ricolma di frutti. Tutt’intorno la scritta, nella forma di un esametro leonino in latino, SETIA PLENA BONIS GERIT ALBI SIGNA LEONIS (Sezze piena di beni porta l'insegna del bianco leone).

In un primo momento sicuramente latina, Sezze (1) passò successivamente sotto la dominazione romana che ne fece una colonia nel quadro delle difese perimetrali contro le possibili invasioni dei Volsci. Conquistata da Silla divenne valido centro agricolo rinomato per la produzione di eccellenti vini come tramandatoci da Marziale, Giovenale e Cicerone.

Il periodo successivo alla caduta dell’impero romano non colpì particolarmente Sezze, che dall’alto del suo colle poteva difendersi e, grazie alla sua agricoltura di pianura, garantirsi l’autosufficienza alimentare. Di fatto non si registrano episodi di efferatezze e distruzioni che caratterizzarono la vita di altri centri vicini nell’età delle bande greco-barbariche, né in quella successiva delle scorrerie saracene.

Affrancatasi nel 956 dalla amministrazione papale, si organizzò come libero comune dandosi usi e leggi proprie. Ed è in questo periodo che la pianura di Sezze fu al centro di un episodio di bonifica rimasto nelle cronache. L’opera, condotta dal monaco benedettino Lidano d’Antena risanò gran parte di quelle terre che sottostanti la città, ancora oggi portano il nome di Quarto S. Lidano.

Edificato un monastero con annessa chiesa dedicata a S. Cecilia, dopo la sua morte Lidano venne canonizzato ed eletto patrono della città. Alla sua bonifica si riferiscono indubbiamente le attestazioni che gli attribuiscono il miracolo di aver fatto tacere le rane gracidanti: un miracolo che, indubbiamente, si ricollegava al prosciugamento degli stagni entro i quali le rane prosperavano.

Il medioevo, pur se caratterizzato da una sostanziale tranquillità, che le consentì di creare un forte nucleo storico, non tenne Sezze tuttavia lontana da scaramucce e veri e propri episodi di guerra locale con i vicini paesi, sia per ragioni legate all’impantanamento dei territori di pianura, che a questioni di confine coi paesi collinari quali Carpineto, Bassiano, Priverno e Sermoneta.

Ed è proprio in questo periodo che la città, grazie al clima mite d’inverno e fresco d’estate, divenne, anche se per brevi periodi, sede residenziale di diversi pontefici quali Gregorio VII nel 1073, Pasquale II nel 1116 e Lucio III nel 1182. Nel 1381 fu conquistata dalle truppe della famiglia Caetani, che sottoposero la città a continui saccheggi finché, dopo ben 12 anni, furono cacciati da una rivolta popolare. Il XVI e il XVII secolo costituiscono per la città periodi di forte coscienza civica ed ecclesiale.

Notevole, sul finire del 1600, la costruzione del Collegio setino della Compagnia di Gesù, che rimarrà per oltre due secoli a testimoniare la volontà di assicurare una soda educazione ai cittadini. Sempre al Seicento sono legate le figure più rappresentative della sua comunità: la venerabile Caterina Savelli (1628-1691) e san Carlo da Sezze (1613-1670).

Colpita da una violenta peste nel 1656, qualche anno dopo la volontà del popolo di reagire al nefasto evento, fu premiata dall’istituzione, tra le prime in Italia, dell’Accademia degli Abbozzati con una ricca produzione letteraria e religiosa. Il XVIII secolo fu segnato dall’esperienza della Repubblica Romana del 1798.

Inglobata nel Dipartimento del Circeo, Sezze venne elevata a Cantone con alle dirette dipendenze il comune di Roccagorga (2). Ma l’esperienza ebbe breve vita, i setini non condivisero le idee dei rivoluzionari e li cacciarono dal proprio territorio.

Con il nuovo assetto territoriale del 1816, voluto da Papa Pio VII dopo il nefasto momento relativo all’occupazione dei territori francesi da parte delle truppe napoleoniche, il comune di Sezze venne a costituire, unitamente ad atri sedici località, il circondario della Direzione di Velletri.

E tale rimase fino al 1820 quando, elevata a Distribuzione di I Classe, rilevò per il proprio circondario i comuni di Bassiano, Norma e Sermoneta. Al 1820, fanno riferimento i bolli riportati nelle figure 1-3.

Fig. 1) - Bollo lineare in stampatello inclinato medio SEZZE

Fig. 2) - Bollo accessorio in stampatello inclinato AFFRANCATA (Gallenga, I Bolli del Lazio) Fig. 3) - Bollo accessorio in stampatello inclinato ASSICURATA - (Gallenga, I Bolli del Lazio)

 

Con la nuova composizione amministrativa dei territori della Chiesa, regolamentata dal Moto Proprio di Leone XII edito il 21 dicembre 1827, Sezze venne a fare parte della Delegazione di Frosinone, Distretto di Terracina, mantenendo inalterato il proprio circondario.

Nel 1840 l’Ufficio di Posta di Sezze ebbe in dotazione l’ovale DISTRIBUZIONE/DI/SEZZE di cui riporto un’impronta nella figura 4. Al 1848 risalgono i due bolli di franchigia postale utilizzati dal Gonfaloniere e dal Governatore di Sezze riproposti nelle figure 5 e 6.

Fig. 4) - Lettera da Sezze a Velletri con impronta del bollo ovale DISTRIBUZIONE/DI/SEZZE in stampatello inclinato

 

Fig. 5) - Bollo di franchigia ovale GONFALONIERE/DI/SEZZE con stemma pontificio

 

Fig. 6) - Bollo in cartella rettangolare sovrastato da stemma pontificio GOVERNATORE/DI/SEZZE su lettera da Sezze per Velletri


L’adesione ed il giuramento alla costituita Repubblica Romana del 1849, fa respirare ai setini una nuova aria d’indipendenza, ma l’illusione dura una manciata di pochissimi mesi. Di questo periodo riporto il bollo di franchigia della Guardia Civica di Sezze, privo, come da disposizioni governative, degli emblemi Pontifici (fig. 7).


Fig. 7) - Repubblica Romana del 1849. Bollo di franchigia ovale della Guardia Civica di Sezze con stemma pontificio scalpellato

 

Con la caduta della Repubblica Romana, dal luglio 1849 vengono ripristinati i preesistenti bolli con le insegne pontificie, uno su tutti, quale esempio, quello in uso per la franchigia postale della Cancelleria Dè Catasti, che ripropongo sia nella forma circolare (fig. 8), che il quella in cartella rettangolare (fig. 9).

Fig. 8) - Restaurazione pontificia. Bollo di franchigia circolare in uso dalla Cancelleria Dè Catasti di Sezze con stemma pontificio al centro.

Fig. 9) - Bollo di franchigia in cartella rettangolare CANCELLERIA/DE CATASTI/DI SEZZE

 

Il riassesto territoriale dello Stato Pontificio succeduto all’abolizione delle quattro Delegazioni e alla formazione di sei nuove province, vide Sezze inquadrata nel circondario amministrativo della provincia di Velletri con al seguito sempre i tre comuni di Bassiano, Norma e Sermoneta alle proprie dipendenze.

Con l’adozione del francobollo nei territori della Chiesa, dal 1855 anche l’ufficio di Posta di Sezze ebbe in dotazione la griglia a losanghe con la quale poterli obliterare (fig. 10). All’ottobre del 1869 risale infine l’uso del datario a doppio cerchio.

Fig. 10) - Lettera da Sezze per Prosedi del gennaio 1868 affrancata con un esemplare da 10 c. arancione annullato con griglia a losanghe. (Aste Ghiglione n. 81, lotto 1599)

 

Con voto plebiscitario dell’ottobre 1870, la popolazione di Sezze espresse la propria volontà di aderire al Regno d’Italia.

Verbale informativo relativo alla funzionalità della Distribuzione Postale di Sezze redatto nel marzo del 1860
Nel marzo del 1860 la soprintendenza Generale delle Poste di Roma inviò un gruppo di Ispettori per verificare la funzionalità delle 17 Distribuzioni Postali presenti sul territorio del Lazio. Compito degli Ispettori fu quello di redigere verbali secondo un preciso ordine di domande. Riporto il verbale che fu redatto durante l’ispezione della Distribuzione di Sezze.

1. Popolazione: anime 7400 circa; 2. grado della Distribuzione: Distribuzione di 1ma Classe; 3. Località dell’Ufficio attuale: situazione buona, e convenientemente stabilito, ma oltremodo umido, e ristretto per mancanza di ferrate al di fuori. Del Comune; 4. stemmi esistenti, iscrizioni ecc.: lo stemma del Comune, iscrizione al muro a vernice Ufficio Postale;

5. descrizione dè mobili: vetrina in luogo della ferrata, e che dimezza la camera d’ufficio. Bancone sul davanti, e sulla lunghezza della vetrina in buon stato. Tavolino mezzano alquanto scadente. Credenzino a muro per tenere carte d’ufficio. Scancia a caselle in buon stato. 3 sedie andanti;

6. descrizioni dè timbri di ufficio, utensile, ecc.: timbro a nero lungo Sezze, timbro a lungo nero Assicurata, timbro a lungo nero Affrancata, timbro rotondo Distribuzione di …, timbro a cera lacca. Bilancia a billico in ottimo stato vari pesi / del Comune /;

7. nome e cognome del distributore: Tommaso Tasciotti; 8. età: anni 23; 9. anni di servizio: anno 1, e mesi cinque di servizio; 10. soldo mensile retribuito dal Comune: Scudi 6 mensili; 11. informazioni sulla condotta del distributore: informazioni buone di Mons. Vescovo, del Governatore, del Gonfaloniere; 12. idoneità del distributore stesso: istruzione sufficiente;

13. impiegati sussidiari: nessun supplente; 14. distanza in miglia Romane dalla Distribuzione al Capoluogo da cui riceve la corrispondenza: miglia 6 da Foro Appio, ove avviene lo scambio delle valige coll’Intraprendente della Diligenza da Velletri a Terracina; 15. qualità della strada che si percorre: eccellente fino sotto la salita della città;

16. mezzi attuali di trasporto: postini Luigi Antonio Contento, e Filippo Contento alternativamente per il servizio giornaliero meno il Lunedì; 17. idoneità del postino o conduttore: il servizio a piedi non è molto celere; 18. assegnamento mensile al medesimo postino: Scudi 8,33 mensili fra i due postini; 19. anni di servizio: da remotissimo tempo in famiglia; 20: compatibilità del nuovo circondario: l’aggiunta Norma al Circondario è compatibile;

21. distanza in miglia da ciascun luogo, o paese alla Distribuzione da cui deve dipendere, e qualità della strada da percorrersi: per Norma miglia 7 strada da cavalcatura; 22. osservazioni generali: ===.

 

Note:

1. l'antico toponimo del paese era Setia, e deriva probabilmente dal termine setis, ovvero le setole del leone Nemeo;

2. Leggi relative alla Costituzione della Repubblica Romana, Roma, Lazzarini Stampatori Nazionali, Anno VI, 1798, p. 7.