Storia Postale dello
Stato Pontificio

Stato Pontificio: non solo bolli...
di Francesco Maria AMATO

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Appunti sulla storia postale di CALDAROLA
- dalle origini all’adesione al Regno d’Italia -

di Francesco Maria AMATO

Il comune di Caldarola, insieme con i comuni di Belforte del Chienti, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo, e Serrapetrona, fa parte dei cosiddetti "Cinque comuni", che occupano la porzione centrale dell’entroterra maceratese.

Il toponimo Caldarola deriva probabilmente dal termine latino Calidarium, con cui s’indicava la stanza con la vasca di acqua calda delle terme presenti nella zona.

La tradizione locale fa risalire le origini del paese al IV sec d. C., quando un gruppo di Cristiani, sfuggiti alle persecuzioni, giunsero sul Colle del Cuculo, edificando un primitivo nucleo urbano.

Più probabile invece che il centro caldarolese sia quasi sicuramente sorto, come villaggio rurale sviluppatosi ai piedi di una torre di difesa Longobarda o Bizantina in epoca precedente al IX-X secolo.

Sul finire del 1100, la storia medievale vede l’intero territorio di Caldarola coinvolto nella lotta sorta tra Papato e Impero, ed i pontefici, per assicurarsi la fedeltà di Camerino, lo concessero in feudo allo Stato Camerte.

Tale situazione permase fino all’inizio del Quattrocento quando, finalmente, grazie alla bolla di emancipazione di Eugenio IV, il paese riuscì ad ottenere l’indipendenza.

Ed è proprio in questo stesso periodo che Caldarola, nel 1424 diede i natali al Beato Francesco Piani. Attento predicatore e pacificatore, si ispiro al francescanesimo morendo in odore di santità nel 1507. Fu beatificato da papa Urbano VII nel 1634.

La massima fioritura del comune, si ebbe comunque nel pieno corso del XVI secolo ad opera della nobile famiglia Pallotta, che riuscì a trasformarlo in una preziosa cittadina rinascimentale che ancora oggi mantiene quel particolare assetto urbanistico voluto dal cardinale Evangelista Pallotta.

L’antico maniero costruito a scopo difensivo dal nobile casato, nel dare un volto particolare a tutto il paese, conserva ancora intatte le mura, la merlatura guelfa, i cammini di ronda ed il ponte levatoio. Gli ambienti residenziali contengono arredi del XVI e XVII secolo insieme a rivestimenti e tendaggi originali (1).

La diretta soggezione alla Chiesa, perdurò fino al 1798, anno in cui l’autorità pontificia fu sopraffatta dalla presenza delle truppe napoleoniche sui territori della Chiesa.

Caldarola venne inglobata nel Dipartimento del Musone a costituire il circondario del Cantone Tolentino unitamente a Serra Petrona, Belforte, Colmurano e Carpignano (2).

Con la tripartizione delle Marche sancita nel 1816 con il ritorno del potere temporale del papa sui territori della Chiesa, il comune di Caldarola venne a far parte della “Provincia della Marca” sotto le dirette dipendenze amministrative del Governo Distrettuale di San Severino, unitamente ad Amandola, Belforte, Monte Giorgio, Monte San Martino, Penna San Giovanni, Sarnano, San Ginesio, Tolentino e Urbisaglia.

Al 1821 risale il bollo lineare in stampatello diritto CALDAROLA (fig. 1) impiegato dall’ufficio di posta di Caldarola dal 1821 al 1860.

Fig. 1 - Bollo in stampatello lineare diritto CALDAROLA

 

Tale situazione permase immutata fino al 1827 allorquando, in virtù delle disposizioni contenute nel Moto Proprio di Papa Leone XII del 21 dicembre 1827, il comune di Caldarola, entrò a fare parte della Delegazione di Camerino, costituendone il circondario amministrativo unitamente a Matelica.

In figura 2 e 3 rispettivamente il bollo ovale di franchigia postale MAGISTRATURA DI CALDAROLA con le insegne pontificie al centro riprodotto da un documento datato 1839, e il bollo COMANDO DEL BATTAGLIONE CIVICO / CALDAROLA impresso in colore verde scuro su missiva del 2 gennaio 1848.

Fig. 2 - Bollo di franchigia postale MAGISTRATURA DI CALDAROLA con insegne pontificie al centro Fig. 3 - Bollo ovale di franchigia postale COMANDO DEL BATTAGLIONE CIVICO / CALDAROLA con insegne pontificie al centro

 

Con la riforma amministrativa elaborata subito dopo la Restaurazione pontificia succeduta al breve periodo della Repubblica Romana del 1849 (fig. 4), abolite le Delegazioni ed introdotte le Province, Caldarola venne assorbito dalla Provincia di Camerino. Elevata a Governo (fig. 5) ebbe un proprio circondario amministrativo costituito dai comuni di Cessapalombo e Serrapetrona.

Fig. 4 - Repubblica Romana. Bollo di franchigia postale DEL.E DI CAMERINO / GOVERNO / CALDAROLA con le insegne pontificie scalpellate Fig. 5 - Bollo di franchigia postale DEL.E DI CAMERINO / GOVERNO / CALDAROLA con insegne pontificie apposto con inchiostro colore bruno

 

Con plebiscito del 5 novembre 1860 la popolazione di Caldarola confermò l’unione al Regno di Sardegna.

 

 

Note:

- 1. cfr. http://turismo.comune.caldarola.mc.it/alla-scoperta-del-comune/la-storia/ (visitato il 12 febbraio 2018) e https://www.turismo.marche.it/Dettaglio/Title/Caldarola/IdPOI/5653/C/043006 (visitato il 13 febbraio 2018);

- 2. Leggi relative alla Costituzione della Repubblica Romana, in Roma, presso i Lazzarini Stampatori Nazionali, Anno VI, Repubblicano 1798, p. 13.