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SAn deusdedit
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Santa Pazienza




Secondo il medievalista tedesco Ferdinand Gregorovius gli anni della seconda metà del VI secolo e della prima metà del VII furono “per la città di Roma tra tutti i più orribili e rovinosi”, e non è quindi da stupirsi se in quel periodo la “storia di Roma è immersa in un’oscurità fittissima”. Tanto meno allora ci si deve stupire se della vita di papa Deusdedit, come era noto ai suoi contemporanei Adeodato I, 68° papa della Chiesa Cattolica, non ci siano arrivate che poche e frammentarie notizie.

Perfino la sua data di nascita ci è sconosciuta, anche se il fatto che sia salito al soglio pontificio quando era già da almeno 40 anni presbitero, e che la sua elezione sia avvenuta nel 615, ci autorizza a ritenere che sia nato poco dopo la metà del VI secolo.

Della sua vita fino a quel momento si sa pochissimo, tranne che era figlio di un suddiacono chiamato Stefano, che si formò probabilmente nel monastero romano di Sant’Erasmo e che fu monaco benedettino. Di questa notizia non vi è tuttavia certezza, anzi appare in netto contrasto con la sua politica di restituzione ai preti secolari delle alte cariche ecclesiastiche, dalle quali erano stati esclusi soprattutto per volere del suo predecessore Bonifacio IV e di Gregorio Magno (papa dal 590 al 604). Secondo alcuni la sua elezione, che arrivò dopo un periodo di vacanza della Santa Sede di quasi sei mesi, fu addirittura architettata a questo scopo, e a riprova di questo si cita il fatto che il beneplacito dell’imperatore, che all’epoca risiedeva a Bisanzio, si fece aspettare per altri tre mesi.

Comunque sia Deusdedit, in una Roma impoverita dalla perdita della sede imperiale e prostrata dalle ripetute incursioni dei barbari dei secoli precedenti, fu un papa apprezzato e perfino amato dai romani, che durante il suo breve pontificato si trovarono ad affrontare ben due epidemie: una di peste nel 616 e l’altra di scabbia nel 618; e come se non fosse abbastanza tra l’uno e l’altro flagello un devastante terremoto colpì l’Urbe.

In tutte queste occasioni Adeodato fu sollecito ed efficiente a portare soccorso e consolazione, non esitando mai ad aprire le casse vaticane per soccorrere il popolo e sostenere economicamente il clero. Operazione quest’ultima che rinnovò anche in punto di morte, disponendo una distribuzione di denaro al clero romano, in occasione dei propri funerali, nella misura di un'intera annualità di stipendio: "rogam unam integram".

Deusdedit morì l’8 novembre 618 e fu sepolto in San Pietro. Non fu facile trovargli un successore, visto che la vacanza fino all’elezione di Bonifacio V si protrasse per più di un anno.

Adeodato I, sulla cui canonizzazione ufficiale non ci sono notizie anche se il Martirologio Romano ne fissa la celebrazione all’8 novembre come “...san Deusdedit I, papa, che amò il suo clero e il suo popolo e fu insigne per semplicità e saggezza” è passato alla storia come l’inventore delle “bolle papali”: risale al suo pontificato infatti la più antica “bulla plumbea” che sia giunta fino a noi, recante al verso il suo nome e al recto un’immagine del Buon Pastore.

IL FRANCOBOLLO



Emesso dal Vaticano
l'11 novembre 2018
nel 1400° anniversario della morte

Dentellato 13×13¼
Yvert 1800
IL SANTINO