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SAnta edvige regina
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Santa Pazienza




Edvige d'Angiò nacque a Buda sul finire del 1373 (o, secondo alcuni, nei primi mesi del 1374) da una delle più potenti famiglie reali dell'epoca. Suo padre infatti era Luigi I (il Grande) d'Ungheria, diretto discendente dalla dinastia imperiale dei Capetingi, mentre sua madre, Elisabetta di Bosnia, vantava ascendenze nelle famiglie reali di Polonia, Serbia e Bosnia.

La bimba crebbe a corte, ricevendo una educazione confacente al suo rango: di lei si dice che parlasse ben cinque lingue e si interessasse attivamente di musica, letteratura e scienza. Visse anche un anno alla corte imperiale di Vienna, dove si era trasferita in quanto promessa sposa, fin dall'età di quattro anni, a Guglielmo d'Asburgo, duca d'Austria.

Quando però, all'età di dieci anni, salì al trono di Polonia, la ragion di Stato e le aspettative di cristianizzazione dell'est europeo portarono allo scioglimento di questa promessa, e pochi anni dopo Edvige andò sposa "per l'onore di Dio, il bene della Polonia, e la conversione della Lituania", al granduca lituano Ladislao I Jagello, il quale in occasione delle nozze dichiarò ufficialmente di convertirsi (unitamente a tutti suoi sudditi) al cristianesimo.

Per quanto, almeno durante i primi anni del regno, l'autorità della giovanissima regina fosse probabilmente molto limitata, Edvige è passata alla storia come una sovrana illuminata, sotto il cui impulso le arti e la ricerca scientifica si svilupparono notevolmente. In particolare, il suo nome è legato alla rifondazione dell'Accademia di Cracovia, fondata verso la metà del XIV secolo da Casimiro III di Polonia allo scopo di formare la classe dominante dello stato polacco. A tal punto l'opera di Edvige e del marito in questo campo è ritenuta importante, che l'Accademia fu ribattezzata (ed è ancora conosciuta ai nostri giorni) con il nome di Università Jagellonica.

Verso la fine di giugno del 1399 Edvige, che negli anni precedenti aveva temuto di essere sterile, diede finalmente alla luce una figlia, Elisabetta Bonifacia. Il tanto desiderato parto fu però assai tormentato: la bambina visse solo pochi giorni e la stessa Edvige subì complicazioni gravissime, che ne causarono, il 17 luglio, la morte. Il suo corpo venne sepolto insieme a quello della neonata nella cattedrale di Wawel, a Cracovia.

Aveva appena 25 anni e nel corso dei suoi 15 anni di regno si era guadagnata la fama di regina giusta e buona, tanto che i polacchi cominciarono da subito a guardare alla sua memoria come a quella di una santa, e numerose leggende fiorirono a proposito della sua santità.

Come quella della Croce di Edvige, un crocifisso della cattedrale di Wawel dal quale Cristo avrebbe parlato alla regina raccolta in preghiera. O quella secondo la quale le orme dei piedi di Edvige sarebbero rimaste miracolosamente impresse sul pavimento della bottega di un povero artigiano alla quale la regina aveva appena donato un anello.

E c'è, in questa seconda leggenda, alla quale fa evidentemente riferimento l'anello che Edvige tiene in mano nel nostro santino, un fondamento di verità, perché quando si era trattato di finanziare i lavori dell'Università Jagellonica, Edvige non aveva esitato a mettere in vendita tutti i suoi gioielli, accontentandosi da allora in poi di un globo crucigero e di uno scettro di legno.

Venerata da sempre come santa protettrice in Polonia, fu beatificata l'8 agosto del 1986 dal papa polacco Giovanni Paolo II, che undici anni più tardi, in occasione di un viaggio a Cracovia, la proclamò santa l'8 giugno del 1997.

E' anche patrona dell'Europa Unita e delle regine, anche se Edvige fu in realtà proclamata Rex Poloniæ: la legge polacca dell'epoca non prevedeva infatti un titolo al femminile, benché nessuna disposizione vietasse che a regnare fosse una donna.

IL FRANCOBOLLO



Emesso dalla Polonia
il 5 maggio 1964
per il sesto centenario
dell'Università Jagellonica

Yvert 1346
Dentellato 11 ½

IL SANTINO