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SAnt'eligio
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Santa Pazienza




Eloi, in italiano, Eligio, era un gallo-romano originario di Chaptelat, nel Limousin. Apparteneva ad una famiglia di contadini che coltivavano la propria terra, a differenza dei grandi proprietari che la facevano lavorare da poveri servi della gleba.

Lasciò ad uno dei suoi fratelli la cura del proprio settore ed entrò come apprendista orafo in un seminario in cui si coniava la valuta reale secondo gli antichi metodi romani. Divenne ben presto abile negli smalti e nelle cesellature. Queste qualità professionali procedevano parallelamente ad un'onestà scrupolosa. Usava gran parte dei redditi che venivano dalla sua famiglia per opere caritatevoli verso i poveri e i contadini.

Quando gli chiesero di preparare un nuovo trono per il re Clotario II (613-629), ne fece un secondo (usando l’oro in eccedenza) e non lo tenne certo per sé stesso. Quest'atto, stupefacente, gli valse la fiducia del sovrano che gli chiese di stabilirsi a Parigi, ove lo elesse suo orafo, funzionario della tesoreria reale ed anche consulente alla corte. Nominato monetario a Marsiglia, riacquistò la libertà per numerosi schiavi che si vendevano in quel porto.

Nel 629, quando Dagoberto diventò re, Eloi venne richiamato per dirigere la zecca reale, che si trovava al quai des Orfèvres di Parigi. Ricevette dal nuovo monarca il compito di decorare le tombe di santa Geneviève e di san Denis e la realizzazione dei reliquari per san Germain, san Séverin, san Martin e santa Colombe e molti oggetti liturgici per la nuova abbazia di Saint-Denis.

Per la sua onestà, la sua franchezza senza piaggeria e la qualità del suo giudizio pacifico, guadagnò la fiducia del sovrano che spesso lo faceva chiamare per affidargli anche missioni di pace.

Nell’anno 632, fondò l’abbazia di Solignac, a sud di Limoges e poi il primo monastero femminile di Parigi che affiderà alle cure di santa Aurea, una benedettina di origini siriane, deceduta nel 666 durante un’epidemia di peste.

Nel 640, un anno dopo la morte del buon re che aveva assistito nei suoi ultimi momenti, lasciò la corte unitamente a Ouen (il futuro santo), che era consigliere referendario e cancelliere. Divennero ambedue sacerdoti e, il 13 maggio 641, ricevettero entrambi l' episcopato.

Ouen sarà vescovo di Rouen ed Eloi di Noyon e Tournai, un’importante diocesi che si estendeva sino a Courtrai, Gand e la Frisia olandese, da cui tenterà di evangelizzare la regione d’Anversa. Attraverso i suoi sermoni conosciamo la situazione religiosa di quell'epoca e le superstizioni incontrate. Viaggiò molto e partecipò ai concili di Châlon-sur-Saône, Aquitania, Uzès e Marsiglia.


Morì, in Olanda, il primo dicembre del 660, alla vigilia della partenza per Cahors. Viene, tradizionalmente, festeggiato in questo giorno ed è patrono degli orefici, gioiellieri e di tutti coloro che lavorano i metalli. E' anche considerato patrono dei fabbri, e in alcune località francesi si dà la benedizione ai cavalli nel giorno della sua festa.


IL FRANCOBOLLO



Emesso dalla Francia
il 7 ottobre 1967

La vetrata, opera di Nicolas Cordonnier, si trova nella chiesa di Sainte Madeleine a Troyes, e venne fatta costruire dagli orafi della città nel 1504:
rappresenta Eligio -con un apprendista parigino- nel “seminario di oreficeria”

Dentellato 13 ½
Yvert 1531

IL SANTINO