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SAn francesco da paola
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Santa Pazienza




Francesco venne al mondo il 27 marzo 1416 a Paola, in Calabria, da una coppia di genitori ormai abbastanza anziani che, non essendo ancora riusciti ad avere un figlio, avevano espressamente richiesto la grazia al santo di Assisi, al quale erano particolarmente devoti, facendo voto di dare il nome di Francesco al bambino.

E quando il piccolo contrasse una pericolosa infezione agli occhi, rischiando di perdere la vista, i due si rivolsero ancora a san Francesco, facendo voto di far indossare al figlio l’abito francescano per un anno in caso di guarigione.

La malattia sparì senza lasciare nessuna conseguenza, e qualche anno dopo Francesco, ormai adolescente, entrò per un anno nel convento francescano di San Marco Argentano, dove ebbe modo di farsi benvolere per l’osservanza delle regole, lo spirito di servizio e la spiccata attitudine alla meditazione. A tal punto i suoi superiori apprezzarono le sue qualità da volerlo trattenere con loro anche al termine del periodo prescritto dal voto.

Francesco però, appoggiato anche dai suoi genitori, preferì lasciare il convento per intraprendere una sorta di pellegrinaggio attraverso i centri più importanti della spiritualità italiana, da Roma a Loreto, da Montecassino ad Assisi al termine del quale, rientrato a Paola, decise di darsi a vita eremitica. Scelse un luogo impervio poco lontano dalla città, all’interno di una delle proprietà del padre e lì fu raggiunto, nel giro di pochi anni, da un numero sempre crescente di persone desiderose di vivere secondo il suo esempio.

A partire dal 1635 furono edificati prima una cappella e tre dormitori e poi, con l’autorizzazione dell’arcivescovo di Cosenza, un oratorio, una chiesa e un monastero. Diffusasi rapidamente la fama di santità di quell’eremita calabrese, papa Paolo II volle essere informato sulle sue attività, ed inviò sul posto un suo emissario il quale non solo si espresse in termini assolutamente positivi, ma addirittura volle aggregarsi alla comunità e a partire dal 1470 volle patrocinare la causa di istituzione di un nuovo ordine, inizialmente denominato “Congregazione eremitica paolana di San Francesco d'Assisi” e poi, in forma definitiva “Ordine dei Minimi”: “minimo” è superlativo di "piccolo" proprio in riferimento a Francesco d'Assisi, che aveva chiamato "minori" i suoi frati.

Intanto si erano formate in Calabria e in Sicilia altre comunità eremitiche ispirate alla nuova regola di Francesco, mentre la voce popolare cominciava ad attribuirgli guarigioni soprannaturali ed eventi miracolosi, come quello che, durante un viaggio in Sicilia per la fondazione dell’eremo di Milazzo, lo vede protagonista dell’attraversamento dello Stretto di Messina su una zattera formata dal suo stesso mantello steso sulle acque, dopo che un barcaiolo, a causa del mare in tempesta, si era rifiutato di effettuare la traversata. È in virtù di questo episodio, in effigie al nostro francobollo, che san Francesco di Paolo sarà considerato patrono della gente di mare.

La notizia delle doti taumaturgiche di Francesco si diffuse rapidamente, tanto che nel 1482 il re Luigi XI, ammalatosi, chiese al papa di inviarlo alla sua corte. Francesco non avrebbe voluto abbandonare il convento di Paterno Calabro, dove si era nel frattempo stabilito, ma papa Sisto IV e Ferdinando I, re di Napoli, ansiosi di ristabilire buoni rapporti con la Francia, riuscirono a convincerlo a partire.

Il re non guarì, ma Francesco, che ritenendo la vita alla corte di Amboise non consona al suo stato monacale aveva chiesto la costruzione del monastero di Plessis-lez-Tours, fu trattenuto in Francia dal nuovo re, Carlo VIII, e non fece più ritorno in Italia. Anche dopo la morte di Carlo Luigi XII, che gli succedette, lo volle con sé.

E del resto anche in Francia Francesco non si era trovato male, e aveva continuato a lavorare per l’espansione del suo ordine, fondando un secondo ordine (femminile) e un terzo (laico), e costruendo monasteri in Francia, Spagna e Germania, dove i suoi confratelli furono detti “paulaner”, nome in seguito assunto anche dalla famosa birra da loro prodotta.

Francesco morì a Plessis-lez-Tours il 2 aprile 1507, un venerdì santo, e fu sepolto nella Chiesa dei Minimi. Il 1° maggio del 1519, a soli dodici anni dalla sua morte, fu canonizzato da papa Leone X, al quale ancora bambino aveva predetto l’elezione al soglio pontificio.

 

IL FRANCOBOLLO



Emesso dall'Italia
il 21 dicembre 1957
nel cinquecentenario della morte

Dentellato 14¼ × 14
Yvert 752
IL SANTINO