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Santa Pazienza




Nella Spagna del III secolo, nonostante le persecuzioni dell'imperatore Decio, la nuova religione cristiana era ormai saldamente radicata tra la popolazione, ed è quindi probabilmente falsa la notizia che vuole Fruttuoso, vescovo di Tarragona, "primo annunciatore" del cristianesimo in terra iberica.

Risponde invece a verità, almeno secondo la maggior parte degli studiosi, che la passio dei martiri Fruttuoso, Augurio e Eulogio sia il primo documento storico attestante le persecuzioni anticristiane ad essere arrivato fino a noi.

Fruttuoso, del quale ci è ignoto il luogo di nascita, era intorno alla metà del secolo vescovo di Tarragona, mentre Eulogio e Augurio erano due dei suoi diaconi. Di Fruttuoso non conosciamo nemmeno l'età e la durata del suo episcopato a Tarragona, ma senz'altro doveva essere uomo di grande esperienza e autorevolezza. E queste doti gli dovevano essere in qualche misura riconosciute anche dalle autorità imperiali, visto che era riuscito a passare indenne attraverso le persecuzioni di Decio.

Anche durante la prima ondata delle persecuzioni di Valeriano (dettate peraltro più da preoccupazioni di credibilità politica che da vero e proprio sentimento anticristiano) Fruttuoso aveva goduto di una relativa libertà di culto e autonomia di movimento.

E probabilmente, anche il suo arresto (insieme a Eulogio e Augurio) nei primi giorni del 259 si sarebbe concluso tutto sommato bene se proprio la sua enorme popolarità non avesse scatenato una serie di fatti che non mancarono di preoccupare il console romano di Tarragona.

Accadde infatti che moltissimi cristiani, preoccupati per la sorte del loro pastore, affollassero la piazza antistante il carcere, e che molti di essi si presentassero addirittura ai soldati della guarnigione e, pare, perfino al console stesso, chiedendo di poter visitare Fruttuoso per recargli conforto e viverei, e per ricevere dalle sue mani i sacramenti. Del resto, anche tra le mura della prigione, Fruttuoso non aveva smesso di esercitare il suo ministero: si ha notizia certa che almeno un battesimo e alcune confessioni ebbero luogo all'interno del carcere.

Ovviamente questo non poteva essere tollerato dal console, che doveva tra l'altro rispondere all'imperatore del suo operato. Fu dunque deciso di accelerare i tempi del processo, probabilmente nella speranza di avere elementi che consentissero, con la liberazione di Fruttuoso e dei suoi diaconi, di far cessare il movimento popolare suscitato dall'arresto. Le speranze del console andarono però deluse dalla ferma determinazione di Fruttuoso, che lungi dal rinnegare la sua fede, trasse anche dal processo un'occasione di predicazione e apostolato. Il vescovo e i suoi diaconi furono dunque condannati a morte e messi al rogo.

Era il 21 gennaio del 259 d.C., giorno in cui ancora oggi si venera la memoria del santo. E tuttavia, nemmeno dopo la morte venne meno l'attaccamento dei fedeli tarragonesi al loro vescovo: quando le ultime fiamme della pira si estinsero, i cristiani si precipitarono su quello che restava dei corpi per accaparrarsi almeno una manciata delle loro ceneri, da conservare come reliquia.

Narra la leggenda che fu proprio Fruttuoso, apparendo in sogno a quei fedeli forse un po' troppo devoti, a pretendere la loro restituzione alla Chiesa per tutelare la fede dei suoi cristiani da ogni forma di fanatismo o superstizione.

L'urna contenente le ceneri, probabilmente all'epoca delle invasioni saracene della Spagna, arrivò qualche secolo più tardi in Liguria, dove è tutt'ora conservata nella splendida abbazia dedicata a san Fruttuoso, proprio davanti alla baia nelle cui acque, dal 1954, è posta la statua del Cristo degli Abissi.

IL FRANCOBOLLO



Emesso dal Vaticano
il 25 maggio 1959

Yvert 279
Dentellato 14
IL SANTINO